Resilienza, potenza e delirio. Il caso Nietszche, in Vulnerabilità/Resilienza, Elephant & Castle, 10/2014, (original) (raw)

Compassione, autonomia e vulnerabilità. Considerazioni sull’“etica” di Nietzsche a partire da Martha C. Nussbaum, in B. Giacomini- F. Marin (a cura di), Autonomia e vulnerabilità, «Paradosso», 1/2021, Il Poligrafo, Padova, ISSN: 1128-3459, pp. 39-56. [Preview].

Il Poligrafo, 2021

Compassion, Autonomy and Vulnerability. Considerations on Nietzsche’s “Ethics” starting from Martha C. Nussbaum The paper aims to focus on Nietzsche’s conception of pity, compassion, empathy and mercy. In the essay, these notions are intertwined with those of vulnerability and autonomy. I have shown how these notions are intrinsically linked to those of vulnerability and autonomy and how Nietzsche’s thought takes up and reformulates, in relation to these themes, some important concepts from the ancient Greek world. In order to shed light on Nietzsche’s complex reflections on autonomy and vulnerability, I have widely referred to and reworked some essays by Martha Nussbaum. Taking up passages from Homer, Plato, Aristotle, Seneca and the Stoics, Nussbaum shows how already in the ancient world compassion was considered a harmful sentiment and an unbalanced relationship that creates deteriorating forms of dependency. What emerges from these perspectives is that for the most part in the ancient world the repudiation of compassion has nothing to do with insensitivity, brutality or tyrannical behaviour: if anything, it is compassion itself that is the source of anger and cruelty. I also intended to interpret the figure of Zarathustra in the light of some fundamental Stoic virtues (independence, freedom, detachment, clemency, magnanimity). In conclusion I have shown how in the Genealogy of Morals compassion comes close to the Christian psychological feeling of shame.

Documenta 13, tra resistenza e resilienza

2012

Ogni cinque anni Kassel, cuore geografico della Germania, diventa il centro pulsante della riflessione artistica contemporanea. Documenta pervade la città molto più di quanto non faccia, ad esempio, la Biennale a Venezia: perché Kassel non ospita semplicemente la mostra nei propri spazi espositivi, Kassel è motore e attore di documenta.

Forza e fragilità nella vita etica. Un caso speciale di resilienza morale

I discorsi dell’oltre: fascino e pericoli della polarizzazione, 2023

La resilienza morale - ciò che siamo soliti chiamare rettitudine o forza d'animo - è un fenomeno di non facile interpretazione. Nel mio articolo, lo esamino prendendo spunto da un caso di studio: quello offerto dallo scrittore italiano Mario Rigoni Stern che, tra il 1939 e il 1945, si trovò a vivere in condizioni di vita estreme dimostrando una forza d'animo fuori dal comune. Dopo aver presentato il caso di studio, propongo una tesi quadro: che le polarizzazioni eticamente più robuste siano basate su intuizioni della vita - credenze resilienti che permettono alle persone di non essere sopraffatte dagli eventi - che operano al di sotto della coscienza focalizzata o tematica come forze de-polarizzanti, a volte anche come poteri controterroristici, capaci di riorientare gli individui verso il futuro. Il libro in cui è contenuto questo saggio è scaricabile gratuitamente a questo indirizzo web: https://books.fbk.eu/pubblicazioni/titoli/i-discorsi-delloltre-fascino-e-pericoli-della-polarizzazione/ Moral resilience – what we usually call rectitude or fortitude – is a phenomenon not easy to elucidate. In my paper, I will discuss it starting from an example of special moral resilience, the one offered by the Italian writer Mario Rigoni Stern who, between 1939 and 1945, found himself living in extreme life conditions demonstrating an out-of-the ordinary fortitude. After presenting this case study, I will propose a framework thesis: that the ethically most robust polarizations are built upon life intuitions – the resilient beliefs that make it possible not to be overwhelmed by events – which operate below focalized or thematic consciousness as de-polarizing forces, sometimes even as counterterror powers, capable of re-orienting people towards the future. The book that includes this essay is available for free download at this web address: https://books.fbk.eu/pubblicazioni/titoli/i-discorsi-delloltre-fascino-e-pericoli-della-polarizzazione/

Resilienza: luci e ombre di un costrutto attuale

Studi sulla Formazione, 2014

Mentre mi accingo a scrivere queste pagine ho in mente il ricordo del momento, nel gennaio del 2013, in cui Barack Obama, nel suo discorso alla nazione americana per l'insediamento nel contesto del suo secondo mandato presidenziale, ha fatto esplicito riferimento al concetto di resilienza, in rapporto alla capacità auspicata e da lui sollecitata e salutata con favore e orgoglio di affrontare le difficoltà e le avversità, con cui devono fare i conti, in special modo in questo frangente storico, i cittadini americani e del mondo occidentale. Personalmente, per quanto come molti europei di sinistra abbia nutrito qualche perplessità nei confronti della sua condotta di governo e delle politiche da lui varate, di contro a quelle annunciate o non portate del tutto a compimento nel primo mandato, ho anche simpatia per il Presidente Obama. Ma soprattutto ho una riconoscenza per quello che ha fatto e sta facendo per contrastare la crisi sociale ed economica in Occidente, e una grave deriva delle politiche della destra americana. Una riconoscenza fortemente indirizzata dalla fiducia e dalla speranza per quello che egli, alla guida della prima nazione del mondo, potrà fare ancora di più, di qui ai prossimi anni immediatamente futuri. Per questi motivi, a maggior ragione, il riferimento da lui compiuto esplicitamente al costrutto di resilienza l'ho trovato ben accetto. E ciò non solo per la scelta di una metafora nel suo discorso pertinente, quella che chiama in causa l'immagine di un materiale che in modo elastico risponde agli urti, che ne attutisce l'impatto adattandosi, e pur tuttavia senza snaturare o deformare la propria natura. Ma anche per uno sdoganamento di concetti mutuati dalle scienze umane non semplice e non scontato, e dunque anche apprezzabile, da parte di settori del mondo politico ed economico con i quali almeno una parte del mondo umanistico mantiene inevitabilmente un rapporto dialettico e costitutivamente non facile, per non dire anche molto conflittuale e problematico.

NIETZSCHE E LA RADICALITÀ DEL NICHILISMO

2019

Introduzione L'essere umano nell'esperienza della propria esistenza fa allo stesso tempo esperienza della propia finitezza. Si rende conto infatti che la propria esistenza è un compito per la realizzazione personale la quale non viene mai pienamente compuita. Da questa condizione di finitezza nascono per l'uomo delle domande radicali di totalità: origine, identità, senso. Queste domande di totalità richiedono una risposta di totalità che la scienza non saprebbe dare visto la sua settorietà. Ci vogliono delle risposte da cercare dal lato della sapienza che analizza fenomenologicamente l'esistenza umana e tenta una sua ermeneutica. Da quest'approcio fenomenologico e ermeneutico dell'esistenza si può arrivare ad una risposta o religiosa che pone la trascendenza o allora nichilista che sbocca sul vuoto. In questa sede vorrei riflettere sulla possibilità della risposta nichilista presentando un pensatore che ha segnato la nostra cultura contemporanea per la sua riflessione filosofica in ambito di religione. Si tratta di Friedrich Nietzche. Presenterò qui il nucleo filosofico del suo pensiero, la sua attualità e a mo' di conclusione tenterò una risposta alla sua provocazione prendendo spunto su altri pensatori che hanno fatto una riflessione diversa sullo stesso tema. Mi riferirò particolarmente a Martin Heidegger e a Soeren Kiergaard. 1. Il nucleo filosofico del pensiero di Nietzsche Per enucleare il pensiero filosofico di Nietzshe bisogna a mio parere esplorare le tre fasi principali dell'evoluzione del suo pensiero. Si può rispettivamente parlare della fase metafisica, della fase illuministica nonchè della fase filosofica che sembra negare la metafisica ma che in fondo si rivela anche essa una certa metafisica. Nella prima fase, il pensiero di Nietsche viene ispirato in una grande misura di tre figure filosofiche. La prima figura e quella di Feuerbach che vede in Dio una creazione

Il genio dell’equivoco. Premesse analitiche per una fenomenologia della vulnerabilità

Shift. International Journal of Philosophical Studies,. 1/2021, 2021

The article aims to present some constitutive aspects of our being vulnerable, starting from the distinction between the objectifying procedure typical of the science and the style of investigation of phenomenology, which describes the structures of meaning of lived experiences without reducing them to underlying causal mechanisms. The phenomenological approach shows that the essential characteristics of vulnerability do not run out within the mere weakness of a physical body or the inability to cope with diseases and injuries. Rather, through the analysis of sensitivity developed by E. Lévinas, it is possible to grasp the unexpected role of vulnerability as the foundation of subjectivity.

Nietsche e la seconda inattuale: un confronto con Leopardi.

2012

Non so perché nella vita non ce ne si possa stare un po' da parte. Nietzsche pensava quasi che l'uomo, per essere completo, debba relazionarsi al mondo con piglio di conquistatore. Leopardi, seppur persona dimessa fisicamente ed adusa alla solitudine (egli, in certi periodi della sua vita, visse in solitudine quasi assoluta, tanto che moltissime pagine dello Zibaldone riecheggiano una voce profonda, intima, piena di desiderio di comunicare), fu educato fin da giovanissima età, come ci racconta il Pascoli, al culto della gloria. Leopardi stesso dunque, e in molti luoghi dei suoi scrtti questo atteggiamento risalta, credette nella necessità dell'eroismo per l'uomo. Per l'uomo che desidera essere uomo.