Il rinvenimento del Busimo (Lessini veronesi): spunti per un approfondimento (original) (raw)
«Vivacissima quiete». Rosmini e il brivido dell’inaltrarsi: un’ipotesi sul negativo
The present paper is historico-philosophical and theological in nature and intends to examine the question of negative in Antonio Rosmini’s thought. This essay would strengthen the position of scholars who support that Rosmini takes account of this dimension, developing some topics that we can find in the theosophical pages dedicated to inobjectivation. In this part, it seems possible to uncover an innovative starting point for the inquiry on negative. Furthermore, within the dialogue between philosophy and theology, it is possible to show how the rosminian analysis is open to additional developments, relevant especially to the current research both philosophical and theological.
DEL «RISARCIMENTO PUNITIVO» OVVERO DELL'OSSIMORO
DEL «RISARCIMENTO PUNITIVO» OVVERO DELL'OSSIMORO, in Europa dir. priv. , 2019
The essay investigates the compatibility of punitive damages with the Italian legal order and emphasizes their contrast with the Italian public order, understood as the regulatory framework given to the community. It examines the difficult integration of punitive damages with the Italian legal system from different viewpoints: i) that of the irreconcilability with the constitutional guarantees; ii) that of the contrast with the civil responsibility; iii) that of the unsuitability with respect to the infrastructure of the civil procedural rules. In this perspective, it examines a number of rules, catalogued by certain authors and judgments, in particular by the Sezioni Unite of the Corte di Cassazione no. 16601/2017, as points of emergence of the tendency in the punitive sense of tort responsibility. This investigation exposes, on the other hand, the tendency of such cases to reveal instead the various complementary means of protection provided by the legal order to react to the violation, in view of the protection of the public and private interests affected. Finally, the Author criticizes the emergence of a tendency towards the indiscriminate opening of the legal system to the solutions contemplated by foreign legal orders, which represents a threat to the principle of certainty of the law, as it involves the continuous and unpredictable rewriting of the legal categories ordering the social environment.
The Bolsena labrum, an ancient object, brought from far Egypt and built with a special technique that makes it unique in the world
Introduzione al Nuovo Saggio sull'origine delle idee di A. Rosmini
Nel panorama della filosofia italiana dell'Ottocento Rosmini raggiunge, per la profondita e l'estensione del suo sistema, l'apice della notorietà e della autorevolezza. I suoi contemporanei avvertirono la novità e l'originalità delle sue idee, coerenti con il suo credo religioso, ma autonome nella loro origine e fondazione. Il Saggio sull'origine delle idee è la sua personale risposta alle formulazioni della precedente filosofia: da Kant ad Hegel.
Da un italiano all’altro: il Decameron di Aldo Busi
Parole rubate. Rivista internazionale di studi sulla citazione, n. 20, 2019
Il contributo prende in esame la traduzione del Decameron dall’italiano antico a quello moderno realizzata da Aldo Busi (Rizzoli, 1990). Senza intervenire direttamente sul dibattito relativo all’opportunità di tradurre un classico della letteratura italiana in lingua moderna, ci si occupa di analizzare le tecniche e le scelte interpretative operate da Busi nel dar vita al proprio rifacimento. Il saggio si sofferma dunque sul rapporto tra i due testi ragionando su lessico, sintassi, stile e poetica. Si mostra così come la traduzione sia orientata da una specifica interpretazione che del Decameron privilegia la forza edonistica, la potenza inventiva, la carica licenziosa.
Aldo Busi e l'utilità di attualizzare i classici italiani
Al rischio di corrompere il messaggio originale dell'autore, la sua ultima volontà, Busi contrappone il notevole guadagno tratto dal recuperare un' opera relegata in asfittiche edizioni piene zeppe di note linguistiche che, per il traduttore, sono “una gran rottura di palle”. Allora via all'attualizzazione coatta, benvenuti neologismi, anacronismi, che ripristino il senso del riso che, sotto una patina linguistica ormai datata, si era perso nell'opera originale che, comunque, resta a disposizione di tutti. Questa è un'operazione che, a detta dell'autore non dovrebbe risparmiare nessun testo.
L'ARGOMENTAZIONE PASTORALE DI S. ZENO DI VERONA SULLA RISURREZIONE
S. Zenone, vescovo di Verona, nel Tractatus II (1,16) tratta il tema della risurrezione dei morti, cercando di convincere, dal punto di vista pastorale, quei fedeli, definiti da noi semi-cristiani, che in verità non credevano nella risurrezione. Le fonti dell'argomentazione zenoniana a favore della risurrezione dei corpi provengono dalla Scrittura e dalla tradizione occidentale dei moralisti cristiani (Tertulliano, Cipriano, Lattanzio) e pagani (Virgilio, Cicerone). In Tractatus II Zenone fa riferimento non tanto al Simbolo della fede, quanto alla dimensione morale della fede (sarà premiato con la vita eterna colui che teme il giudizio etico delle proprie azioni). Il secondo gruppo di argomenti usati dall'oratore veronese è costituito da argomenti teologico-etici (saranno premiati con la vita eterna coloro che riconoscono la potenza di Dio - Artefice della vita). L'impostazione zenoniana della questione della risurrezione della carne non è sempre chiara, perché il tema principale viene spesso confuso con quello dell'immortalità dell'anima.
Bolletino d'Arte, 7 ser., 33-34, pp. 131-144, 2017
Il Palazzetto Farnese, definito dall’autore di questo saggio come “tempio sacro e profano” della pittura di paesaggio a Roma, all’inizio del Seicento custodiva numerosi dipinti carracceschi aventi come tema dominante la natura. Di questi dipinti si conserva oggi solo una minima parte, di cui un gruppo con soggetti profani nel Musée Condé a Chantilly, e altri, tra i quali due tele di Giovanni Lanfranco con soggetti sacri nel Museo Nazionale di Capodimonte. Un dipinto di paesaggio con Scherzi di amorini, riemerso sul mercato antiquario e già attribuito a Francesco Albani, viene ora riconosciuto dall’Autore come un raro capolavoro della produzione giovanile di Guido Reni e ricondotto alla committenza di Odoardo Farnese con una provenienza dai camerini segreti del Palazzetto Farnese. La stessa vicenda collezionistica riguarda anche due dipinti di paesaggio con lotte di puttini, attribuiti in questa sede al giovane Domenichino, che in precedenza la critica aveva considerato solo marginalmente come prodotti della tarda bottega carraccesca. Le novità riportate in questo contributo incrementano le conoscenze sulle origini della pittura di paesaggio a Roma all’inizio del Seicento e corroborano il ruolo di raffinato committente svolto dal cardinal Odoardo Farnese, del quale si pubblica inoltre un interessante inedito ritratto attribuito a Innocenzo Tacconi. Guido Reni and Domenichino: the discovery of the Scherzi di amorini that had hung in the chambers of Odoardo and news about two landscape artists working for the Farnese family Thanks to a series of paintings that are predominantly Roman landscapes in the style of the Carracci studio the author of this paper refers to Palazzetto Farnese as a “temple to the sacred and prophane” for Rome’s nature artists. Only a very small number of these have survived. Of them there’s a group with prophane subjects in the Musée Condé in Chantilly. There are others, including two by Giovanni Lanfranco with sacred subjects, in the Museo Nazionale di Capodimonte. A landscape painting with Scherzi di amorini has come to light on the antiques market. It had been attributed to Francesco Albani, but the author recognises it as a rare masterpiece by a young Guido Reni. It would have been the painting commissioned by Odoardo Farnese to be hung in the secreted chambers of Palazzetto Farnese. It’s the same case with two landscape paintings with putti wrestling. They too ended up on the art collectors’ market. In this paper they are attributed to a young Domenichino, whereas previously they were only marginally believed to be late products of the Carracci workshop. This paper adds adds new insights into what we know of the origins of early 1600s landscape painting in Rome. They confirm that Cardinal Odoardo Farnese had a refined choice in artists on to whom confer commissions. In the paper there is also an interesting as yet unpublished portrait of the Cardinal attributed to Innocenzo Tacconi.
ESSERE, POSSIBILITÀ, SENSO. NOTE PER UN CONFRONTO ROSMINI/HUSSERL
The paper presents a comparison between Husserl " s phenomenology and Rosmini " s ideology in order to clarify some philosophical steps which, relying on the interpretation of being in terms of possibility, can contribute to a reformulation of the modern notion of " sense " .