Santi d’Italia: dal Risorgimento alla Repubblica (original) (raw)

I papi nel Risorgimento

Archivio della Società romana di storia patria, 136 (2013), 139-165

I pApI nel RISoRgImento tra Settecento ed ottocento si ha un movimento politico europeo eterogeneo, che porta a distinguere il potere spirituale da quello temporale. tale distinzione passa per l'estinzione del dominio temporale della Chiesa, tanto nel suo centro romano, quanto nella compagine ecclesiale cosiddetta periferica, quali i principati ecclesiastici dell'europa centrale.

Francesco De Sanctis e la scuola del Risorgimento

«Belfagor», a. LXVI 2011, fasc. 5 (n. 395), pp. 529-542., 2011

Come nasce la storia la sera del 18 febbraio 1848, Francesco De sanctis lesse un discorso alla presenza del ministro della Pubblica istruzione del regno delle Due sicilie e di un gruppo di giovani. De sanctis era a quel tempo essenzialmente un educatore. aveva insegnato molto, ma aveva scritto ancora ben poco. nel Discorso a' giovani si rivolge quindi al pubblico come un maestro:

Le Rivelazioni di Brigida di Svezia e i santi

Il santorale delle scrittrici mistiche. Cantieri dell'Agiografia IV edizione. Comunicare la santità, Sapienza Università di Roma e Pontificia Università Antonianum, 21-23 gennaio 2020

MARTEDÌ 21 GENNAIO 2020 (Sapienza, Università di Roma, Aula organi collegiali del Rettorato) Ore 10.30 Saluti GAETANO LETTIERI (Direttore del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo, Sapienza Università di Roma) TERSILIO LEGGIO (Presidente del CESA) UMBERTO LONGO (Vicepresidente dell'AIRS) Introduzione ai lavori TOMMASO CALIÒ (Presidente dell'AISSCA) Ore 11.00 Panel: "Comunicare la santità" nel variegato mondo della Riforma Coordina: STEFANO CAVALLOTTO STEFANO CAVALLOTTO (Università di Roma "Tor Vergata" -Pontificia Università Lateranense) "Comunicare la santità" nella tradizione luterana degli inizi: santi e primi testi agiografici LOTHAR VOGEL (Facoltà Valdese di Teologia) Riconoscere e comunicare la santità in ambito riformato GIANCARLO RINALDI (Università degli Studi di Napoli L'Orientale -Shepherd University) Dottrina ed esperienza della santità nel mondo protestante da John Wesley ai Pentecostali Discussant: EMANUELA PRINZIVALLI (Sapienza Università di Roma) Ore 13.00 -Pausa Ore 14.00 Panel: Intorno alla comunicazione della ricerca agiografica. Santi in Cammino, Cammini di Santi

Lo Spirito Santo alla luce del Vaticano II e d’intorni (Balthasar, Congar, Journet)

«Passando attraverso i sacramenti, la grazia si trova così arricchita di diverse modalità e colorazioni, come la luce che passasse per vetrate di sette colori differenti. Queste diverse modalità sacramentali della grazia santificante fanno lo splendore del Corpo mistico di Cristo. Esse sono già presenti nei più poveri dei cristiani giustificati, però manifestano quaggiù la loro potenza soltanto nei grandi santi; ed è la loro testimonianza sugli effetti provocati in loro dalle grazie sacramentali che la teologia della Chiesa vorrebbe poter provocare e chiederebbe di registrare allo scopo di riuscire a esplicitare ancora di più e a illustrare una delle più misteriose e profonde dottrine, troppo poco conosciute, ossia quella della grazia sacramentale, sola pienamente cristica e sola pienamente conformante a Cristo. Per noi, tutto ciò è tuttora nella notte della fede, però nell'ultimo giorno, quando cesserà il mondo attuale, si rivelerà la bellezza della Chiesa che non finirà mai» (C. JOURNET, Riflessioni sulla grazia, pp. 181-182)

F. Vitali, Risorgimento e centocinquantenario

Il centocinquantenario dell'unificazione, al di là delle evidenti valenze celebrative, costituisce al tempo stesso un'opportunità di riflessione sul processo risorgimentale e sulla sua attuale eredità. Tali questioni appaiono tutt'altro che scontate: visto e considerato il fatto che la trattazione del Risorgimento ha subito continue sollecitazioni storiografiche, non impercettibilmente connesse alle diverse fasi politiche della storia nazionale. 1 Pertanto, attraverso l'analisi di alcuni dei contributi offerti dagli studiosi che si sono cimentati recentemente sul tema risorgimentale, questa breve rassegna cerca di fare il punto sulla presente percezione storiografica del Risorgimento, tentando di comprendere se ed in che modo può parlarsi, nell'Italia odierna, di un suo preciso lascito storico e valoriale.

Santi e lebbrosi nel ‘200

Malsani. Lebbra e lebbrosi nel medioevo, a cura di G. De Sandre Gasparini e M.C. Rossi, «Quaderni di storia religiosa» 2012, pp. 39-72

La figura del lebbroso è una presenza ben radicata nella agiografia mediolatina. Un ricco e articolato retroterra scritturale, matrice prevalente del linguaggio agiografico, ne rende familiare la figura e la connota in termini che si prestano a un uso estremamente diversificato: la lebbra è castigo divino, ma anche segno distintivo del «servo di Jahvè», e se la legge mosaica allontana il lebbroso dalla comunità, le guarigioni operate da Gesù testimoniano che il tempo di quella legge è compiuto dall'avvento del Vangelo 1 . La versatilità del personaggio appare in modo esemplare nell'agiografia del Duecento: in essa una millenaria tradizione narrativa, quotidianamente rinverdita dall'attualizzazione liturgica e omiletica, convive con le legendae dei nuovi santi, specchio di una realtà sociale in cui lebbra e lebbrosari sono parte dell'esperienza quotidiana in misura ben superiore ai secoli dell'alto medioevo. L'indagine su questo articolato patrimonio duecentesco, formatosi non per sostituzione, ma per accrescimento del retaggio antico e altomedievale, consente di indagare anzitutto la complessa stratigrafia delle figurazioni del lebbroso che erano disponibili, negli ultimi secoli del medioevo, per la lettura edificante, il culto e la predicazione. Nell'economia narrativa dei testi a tale molteplicità di immagini corrisponde, come si cercherà di mostrare, una molteplicità di ruoli in ordine a quel disegno di perfezione che è l'oggetto primario del genere agiografico, e che si arricchisce via via di nuovi modelli di santità nel corso della tradizione cristiana.

Costantino il Grande tra storia e santità

A.A.V.V., In caritate veritas. Luigi Padovese. Vescovo cappuccino, Vicario Apostolico dell’Anatolia. Scritti in memoria, a cura di P. Martinelli – L. Bianchi, Ed. Dehoniane, Bologna 2011, 525-533

Storiografia ecclesiastica e agiografia I primi storici della Chiesa hanno cercato di individuare e mettere in evidenza il nuovo significato della storia, interpretandola sulla base del nuovo concetto del tempo, che scaturisce dalla salvezza in Cristo, narrata nella Bibbia. Fino a questo momento, la storia veniva concepita come un flusso di eventi cieco o autonomo che formano un ciclo ideabile, la cui fine coincide con l'inizio del successivo. Gli intellettuali cristiani, al contrario, intesero il tempo storico in forma lineare, ossia come un cammino dinamico, guidato dalla Provvidenza, divina verso la sua intergrazione escatologica 1 .