APPUNTI SULL'EDUCAZIONE IN OCCIDENTE (original) (raw)
Rubrica: Note di un Fidei Donum – di Paolo Cugini, prete della diocesi di Reggio Emilia, già fidei donum in Brasile Appunti sull'educazione in occidente Nascono in famiglie ordinate e per questo devono essere ordinati e puliti. Imparano a non lasciare spazio all'improvvisazione, per cui tutto dev'essere programmato in anticipo, affinché non ci siano sorprese, affinché la realtà non li sorprenda. Perché è questo il problema: la sorpresa. Se la tranquillità è il criterio di vita, allora la sorpresa dev'essere a tutti i costi arginata, perché destabilizza, mette in crisi. In questo contesto diventare adulti significa imparare l'arte di pianificare il reale in modo tale da non permettere il benché minimo spazio per l'imprevedibile, per qualcosa che possa mettere in discussione la vita così com'è stata pianificata. In altre parole, tutto dev'essere così pianificato per fare in modo che la vita che sgorga dalla realtà non produca il suo effetto dirompente. Difendersi dalla vita: è questo il programma: difendersi dalla realtà, è questo l'obiettivo. Come se la vita facesse male, come se la realtà fosse contro la vita, come se la realtà fosse irreale, come se ci fosse bisogno di difendersi dalla realtà. Eppure, osservando all'indietro la storia dell'educazione in Occidente, è proprio questo che insegniamo ai nostri ragazzi, alle nostre ragazze: a difendersi dalla vita. E così sono bravi quei ragazzi e quelle ragazze che sanno fare a modo il compito, che sanno riprodurre fedelmente il passato nei minimi particolari e, soprattutto che non mettano nulla di nuovo nel presente. Il nuovo destabilizza, provoca una riflessione, obbliga a modificare gli schemi, gli orizzonti. Genitori bravi nel mantenere il sistema delle cose ricevute in ordine, hanno figli bravi, ordinati, che fanno le cose così come gli sono state trasmesse. Se infatti, le cose fatte nel passato andavano bene, perché cambiarle? Se la realtà è stata sempre così bene controllata, perché ascoltarla? Che cos'è la realtà? Come si manifesta? Reale è quello che viene al nostro incontro nel tempo presente. Reale è ciò che i nostri sensi colgono. La realtà non s'identifica, però con la materia. Ci sono, infatti, eventi che vengono al nostro incontro e che non possiamo ascrivere al mondo materiale. Pensiamo alle emozioni, alle passioni, ai sentimenti di dolore, di allegria, solo per citarne