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Nel vortice della mercantile anarchia

1952

I limiti dei circoli feudali furono rotti e cancellati dalla carta della Francia e degli altri paesi, sia colla lama della Vedova, che colle folgori di Austerlitz, e al tempo stesso furono rotti i limiti legali fra gli ordini tradizionali, con i codici nuovi. Uguali tutti, qualunque fosse la nascita, gli uomini sciolti dalla chiusa dipendenza feudale ebbero la libertà di andare dovunque per impiegare la loro attività. Mentre letterati e poeti videro in questo il passaggio dal mondo delle tenebre a quello della luce di civiltà, gli economisti nuovi sorti tra capitani di fabbrica e capi di spedizioni mercatanti scrissero che gli oggetti prima consumati da chi vi aveva sgobbato, o da lui stesso recati sul vassoio a schiena piegata sul desco signorile, erano divenuti merci. I valori di uso erano divenuti valori di scambio. La giustizia trionfa: nessuno toglierà altrui un valore d'uso, tutti potranno vendere e comprare su un comune mercato senza cerchie chiuse. La libertà personale ha preso il posto della dipendenza. Se tutto è merce, tutto è dominio del nuovo feticcio. Marx ne scioglie l'enigma, ma le masse sono oggi interessate di più a quelli di Turandot. La dipendenza significa che lavori per dieci e ti portano via uno; gli altri nove decimi sono tuttavia per te. La libertà significa che tutti i dieci decimi essendo divenuti merci, non te ne resta nessuno. Il mondo, o uomo libero, è aperto davanti a te al posto della gleba originaria e della capanna rurale. Tutto puoi avere contro moneta: non ti resta che il piccolo sacrifizio di affittare altrui il breve cerchio delle tue braccia e delle tue ore di sole. Libertà; valore di scambio: voi siete nati.

Lo spirito anarchico

Si introduce il volume collettaneo dedicato all'opera di Nathalie Zaltzman, psicoanalista francese da poco scomparsa, ripercorrendo il suo pensiero a partire dal fil rouge del concetto di pulsione anarchica.