Le olle ad orlo appiattito in Veneto nella prima età del ferro nel contesto dei rapporti con il Friuli-Venezia Giulia. Studio archeologico e archeometrico. (original) (raw)
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impaginazione e grafiCa Matteo Annibaletto con il sostegno di iSbn 978-88-6045-056-2 grafiChe antiga spa via delle Industrie, 1 -31035 Crocetta del Montello (TV), tel. 0423 6388 fax 0423 638900 email: servizioclienti@graficheantiga.it sito web: www.graficheantiga.it dedicato a Giulia Fogolari e a Piero Leonardi INDICE 13 giovanni Leonardi, vinCenzo tiné, Premessa Paleolitico e Mesolitico 17 marCo pereSani, Il Pa leo litico e il Mesolitico del Veneto 33 aLberto brogLio, Il Protoaurignaziano del Veneto nel contesto europeo 43 federiCa fontana, antonio guerreSChi, Stefano bertoLa, maria giovanna Cremona, fabio CavuLLi, Laura faLCeri, aLeSSia gajardo, CyriL montoya, matar ndiaye, davide vi-Sentin, I livelli più antichi della serie epigravettiana "interna" di Riparo Tagliente: sfruttamento delle risorse litiche e sistemi tecnici 53 matteo romandini, Stefano bertoLa, niCoLa nannini, Nuovi dati sul Pa leo litico dei Colli Berici: risultati preliminari dello studio archeozoologico e delle materie prime litiche della Grotta del Buso Doppio del Broion (Lumignano, Longare, Vicenza) 61 roSSeLLa duCheS, miCheLe baSSetti, eLiSabetta fLor, KLauS KompatSCher, maria hrozny KompatSCher, Stefano neri, giampaoLo daLmeri, Trasformazione della mobilità epigravettiana durante il Dryas recente: nuove informazioni dalle ricerche in territorio trentino 69 federiCa fontana, franCeSCo vaLLetta, urSuLa thun hohenStein, Stefano bertoLa, antonio guerreSChi, gabrieLLa petruCCi, Sara zanini, maria Chiara turrini, Il sito VF1 settore III di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore, Belluno): nuovi dati sull'occupazione mesolitica delle Dolomiti bellunesi Neolitico 79 vinCenzo tiné, Il Neo litico in Veneto 95 annaLuiSa pedrotti, paoLa SaLzani, fabio CavuLLi, martina Carotta, diego angeLuCCi, LuCiano SaLzani, L'insediamento di Lugo di Grezzana (Verona) nel quadro del primo Neolitico padano alpino 109 mauro rottoLi, fabio CavuLLi, annaLuiSa pedrotti, L'agricoltura di Lugo di Grezzana (Verona): considerazioni preliminari 117 vinCenzo tiné, paoLa mazzieri, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il villaggio neolitico del Dal Molin a Vicenza 129 vinCenzo tiné, eLena nataLi, LuCa SCioLa, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il sito del Neolitico recente e finale di Castelnuovo di Teolo (Padova). Nuovi dati 139 maria angeLiCa borreLLo,"Chassey", "Lagozza" e "Chassey/Lagozza": nuove osservazioni su materiali ceramici del Veneto 6 INDICE Eneolitico 147 danieLa CoCChi geniCK, Le evidenze venete nel quadro dell'Eneolitico dell'Italia settentrionale 157 eLodia bianChin Citton, CLaudio baLiSta, aLex fontana, niCoLetta martineLLi, CarLo mondini, umberto teCChiati, Il sito del Col del Buson (Belluno) nella Valle dell'Ardo: aspetti geomorfologici, strutturali, culturali e paleoeconomici delle stratificazioni dell'Età del rame 169 paoLa SaLzani, La piattaforma triangolare di Arano (Cellore di Illasi, Verona) nel quadro dei contesti cultuali dell'Età del rame dell'Italia settentrionale 177 marCo baioni, CriStina Longhi, CLaudia mangani, niCoLetta martineLLi, CriStiano niCoSia, maria giuSeppina ruggiero, paoLa SaLzani, La palafitta del Corno di Sotto (Desenzano del Garda, Brescia) nell'ambito dello sviluppo dei primi insediamenti palafitticoli del lago di Garda 187 ChriStian jeuneSSe, L'Italie et l'émergence de l'idéologie du guerrier dans la seconde moitié du 4 ème millénaire av. J.-C. Età del bronzo 201 miCheLe Cupitò, giovanni Leonardi, Il Veneto tra Bronzo antico e Bronzo recente. 241 Luigi fozzati, giovanni Leonardi, niCoLetta martineLLi con il contributo di aLeSSandra aSpeS, CLaudio baLiSta, federiCa gonzato, LuCiano SaLzani, Wetlands. Palafitte e siti umidi nell'Età del bronzo del Veneto: territori e cronologia assoluta 251 eLodia bianChin Citton, Il Bronzo finale nel Veneto: dinamiche insediative e gestione del territorio 267 LuCiano SaLzani, Le documentazioni funerarie dell'Età del bronzo finale nel Veneto 271 ivana angeLini, giLberto artioLi, paoLo nimiS, igor viLLa, La metallurgia preistorica del rame nell'Italia nord-orientale: quadro d'insieme e recenti sviluppi
Anche la cultura veneta, analogamente alle altre facies protostoriche italiane, fino a poco tempo fa era conosciuta soprattutto per le testimonianze delle necropoli. Nel caso del Veronese, dobbiamo soprattutto alle ricerche e alle campagne di scavo organizzate e dirette negli ultimi venticinque anni da Luciano Salzani una conoscenza, sia pure ancora lacunosa, degli abitati e dei luoghi di culto dell'età del Ferro 1 . Salzani aveva cominciato collaborando con il Museo di Storia Naturale di Verona, cui si devono le prime "pionieristiche" ricerche in questo campo; negli ultimi anni all'attività di queste due istituzioni -la Soprintendenza e il Museo -si è aggiunta quella dell'Università di Verona, soprattutto per quanto riguarda la ricerca sul campo a Oppeano.
di Margherita Corrado Situata su una modesta altura alla destra idrografica del fiume Ofanto, a pochi chilometri dalle città di Barletta e Canosa, Canne è nota al grande pubblico soprattutto per la battaglia che nel 216 a.C., durante la seconda guerra punica, oppose i Cartaginesi di Annibale alle legioni romane, uscite in fine sconfitte. Gli scavi archeologici condotti nell'area fin dagli anni Trenta del Novecento, ispirati inizialmente dal desiderio di trovare tracce di quell'evento clamoroso e precisarne il sito 1 , hanno raggiunto ed indagato in più occasioni le stratigrafie della cittadella medievale posta in cima alla collina, erede diretta di quella tardo-antica. Ciò ha permesso di esplorare, nel tempo -le più recenti campagne di scavo risalgono al 2000-2001 2 -, la cinta muraria e parte del castello, la cattedrale, alcune case e botteghe, oltre a numerose aree cimiteriali, coprendo l'intero arco di vita dell'abitato, esauritosi in età angioina. Se ne ricava l'immagine di un centro fiorente, che neppure la fine della dominazione bizantina sulla regione, segnata dalla conquista di Bari nel 1071 ad opera di Roberto il Guiscardo, ha potuto incrinare. Nonostante la distruzione del 1083 dovuta allo stesso Guglielmo, infatti, il kastron di Canne non decade ed anzi in breve tempo, anche in forza della sua posizione chiave nel sistema viario della Puglia centrale, riacquista l'antica prosperità. Se l'organizzazione amministrativa cambia alla luce della mutata situazione politica, l'agricoltura, principale risorsa economica degli abitanti e garanzia del loro benessere, unitamente alle attività artigianali ed a quelle commerciali a largo raggio, è gestita anche in età normanna soprattutto dal vescovo e da alcuni monasteri benedettini 3 . Solo la decisione di Federico II di promuovere a centro amministrativo e diocesano la vicina Barletta causerà il declino irreversibile di Canne, abbandonata alla fine del XIII secolo. Spia della continuità nel tempo del buon livello di vita degli abitanti e di un notevole dinamismo, sia economico sia culturale, sono anche i manufatti in osso che si presentano brevemente in questa sede, databili dall'epoca bizantina a quella normanno-sveva 4 . Recuperati per lo più occasionalmente, e perciò decontestualizzati, la varietà di funzioni e di livello qualitativo li rende comunque meritevoli di attenzione. La maggior parte di essi è esposta attualmente nelle vetrine dell'Antiquarium di Canne.
Per la conoscenza delle pratiche religiose e del culto atestino dei Paleoveneti e delle tribù finitime in età preromana sono di grande importanza numerosi bronzetti ex voto provenienti dall’entroterra del Caput Adriae e dalle Alpi Centrali.
L’articolo descrive finalità e risultati delle indagini archeologiche condotte dall’Università di Udine ad Aquileia, sul sito delle c.d. ’Grandi Terme’, enorme edificio termale pubblico rimasto attivo dal IV alla fine del V secolo d.C. La prima parte chiarisce gli aspetti istituzionali e gli sviluppi della prima fase del progetto scientifico-didattico (2002-2014) e quelli del nuovo corso avviato dal 2016 con lo scavo in concessione dal Mibac e in collaborazione con la Fondazione Aquileia. La seconda parte riassume i principali contributi alla conoscenza dell’edificio derivanti dalle ricerche dell’Università di Udine e dalla rilettura degli scavi del ’900. The archaeological excavations of the University of Udine at the Great Baths of Aquileia (2002-2018) This paper describes aims and results of the archaeological investigations conducted by the University of Udine in Aquileia, on the site of the so called ’Great Baths’, a vast public thermal building remained active from the 4th to the end of the 5th century A.D. The first part explains the institutional aspects and developments of the first phase of the scientific-educational project (2002-2014) and those of the new course started in 2016 with the excavation concession from the Ministry of Cultural Heritage and in collaboration with the Aquileia Foundation. The second part summarises the main contributions to the knowledge of the building deriving from the research of the University of Udine and from the re-reading of the 20th century excavations.
Studi di preistoria e protostoria 2, 2015
ARCHAEOMETRY AND ARCHAEOLOGY OF GLASS BEADS FROM CUS -PIOVEGO CEMETARY (PADUA, 6TH-4TH CENTUURY B.C.) : NOTES ON GLASS TECHNOLOGY IN MIDDLE IRON AGE VENETO - At present, only a few analytical projects have been carried on Iron Age vitreous beads; in this research, typologically well defined gravegoods from the Piovego cemetery have been considered as a suitable case study. The 35 vitreous materials selected for the archaeometric investigation are dated between the middle of the 6th and the end of 5th century B.C.. Forty-two micro-samples from the bodies and the decorations of the beads were sampled and analysed with SEM-EDS, EPMA and micro Raman spectroscopy, whereas non – invasive XRD was performed on the beads. The EPMA data show that all the samples are LMG glasses obtained using natron as flux, although chemical composition has a large variability depending on the color and opacity/transparency of the glass. Also the texture of the samples is strongly variable. Only one sample is a HMG glass, produced using Na plant ashes as flux. The main results are here presented and compared with the few data available in the literature for coeval objects.
Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 46, Geologia Paleontologia Preistoria, 2022
In this first paper concerning the history of research of the Iron Age in the Verona area, we would like to offer a first look at the beginnings of the first interests towards this period. Antiquarian collectionism, which was mainly interested in acquiring artistic masterpieces from the Etruscan, Greek and Roman periods behind which artistic personalities could be identified, showed no particular interest in the pre-Roman phases and the occasional discoveries and studies are quite rare. From the second half of the 19 th century, however, the great cultural fervour characterising the birth of prehistoric archaeology also affected the Verona area around two important local institutions: the Accademia di Agricoltura, Commercio e Arti and the Museo Civico. Several episodes, including the prehistoric exhibition of 1876 in Verona and the contemporary discoveries of Alessandro Prosdocimi in Este, stimulated the researches on this period, which however were never systematic. Such events, which indirectly involved also the first members of Veronese palethnology, contributed on one hand to bring to light a new civilization worthy of note in the panorama of Iron Age Italy and on the other hand to give impulse to the researches on the field and to better frame, from a chronological and cultural point of view, the discoveries that followed one another in the Veronese territory (from Lessini to the plain).