Otto Pöggeler, "Machiavelli e Hegel. Potere ed eticità" (original) (raw)
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Gabriele Pedullà, Machiavelli secondo Carlo Ginzburg, in Storica. 71 • anno XXIV, 2018
This essay discusses the recent collection of essays on Machiavelli by Ginzburg (Nondimanco, Adelphi, 2018) and shows its many shortcomings. It is unlikely that casuistry counted much for Machiavelli (whose thoughts on necessity and derogation are indebted instead to Roman law); Machiavelli did not limit himself to subverting Aristotelianism from within but attacked the Aristotelian tradition head on; The Prince’s caesura in the history of political philosophy has nothing to do with a shift in politics from praxis (ethically connoted) to poiesis (ethically neutral), which would have for Ginzburg caused the separation of politics from ethics; Blaise Pascal’s anti-Machiavellianism cannot be traced back to his polemic against casuistry and the Jesuits, and so on. At the origin of these profound misunderstandings is the decontextualizing use of erudite elements and a minimizing of the role Machiavelli’s involvement in Florentine struggles played in the birth of his revolutionary political theory. Moving beyond the failure of Nondimanco’s investigation, however, above all this essay intends to discuss the problems of «cultural» micro-history and to offer a new explanation for the methodological differences that arose early on between Ginzburg himself and «social» micro-historians like Edoardo Grendi and Giovanni Levi.
Machiavelli, a cura di Emanuele Cutinelli-Rendina e Raffaele Ruggiero, Roma, Carocci, 2018
Nel drammatico svolgersi delle guerre d’Italia, tra ne Quattrocento e inizio Cinquecento, Machiavelli inaugura la concezione moderna della politica e della storia. La sua eccezionale intelligenza, volta a individuare i principi generali dell’accadere storico e dell’agire politico, si avvale della «cognizione delle azioni delli uomini grandi» per estrarne la «regula generale che mai o raro falla». Tale ricerca lo conduce a diagnosticare quella crisi profonda di saperi e valori tradizionali che egli manifesta attraverso un’ef cace scrittura letteraria, capace di misurarsi di volta in volta con la lettera diplomatica e il discorso etico-politico, la storiogra a, il trattato militare, gli scritti militanti per una riforma costituzionale, e ancora la poesia didascalica e la commedia. In ciascuno di questi generi Machiavelli si confronta con i modelli, riuscendo però a imporre una cifra e un tratto a tal punto singolari da fare della sua opera un classico di continuo riferimento nei secoli successivi. Mettendo a frutto gli esiti della più avanzata indagine storica e lologica, gli studi qui riuniti mostrano come i suoi interrogativi siano ancor oggi capaci di spingere la nostra ri essione oltre i luoghi comuni e i sempre risorgenti conformismi.