ARCHITETTURA E IMPIANTI TERMICI: SOLUZIONI PER IL CLIMA INTERNO IN EUROPA FRA XVIII E XIX SECOLO (original) (raw)

Nuovi luoghi dell'abbandono: effetti collaterali dell'"Architettura Miracolosa" in Spagna

ArcHistoR EXTRA 7, 2020

ArcHistoR EXTRA 7 (2020) Supplemento di ArcHistoR 13/2020 A cavallo tra il XX ed il XXI secolo, la Spagna è stata interessata da un florido periodo di investimenti sia pubblici che privati in architettura, guidato dal cosiddetto "Effetto Bilbao", che si suppone abbia inizio con la costruzione del museo Guggenheim nella città basca, ad opera dell'architetto Frank Gehry. Tuttavia, la crisi globale ha determinato un periodo di stagnazione economica, che ha portato alla stasi edilizia. La penisola iberica è oggi di fronte a un nuovo fenomeno: l'esistenza di un gran numero di edifici non finiti, o finiti e mai utilizzati, o ancora chiusi e abbandonati dopo un breve periodo. Quanti casi si possono trovare nel territorio spagnolo? Possono considerarsi come macerie, che in molti casi continuano ad essere un costo per la collettività, in attesa di essere demoliti? Il seguente saggio considera questa situazione, al fine di comprendere meglio il fenomeno dell'abbandono delle nuove architetture, attraverso la selezione dei casi studio rappresentati da edifici iconici utilizzati per fini turistico-culturali. Gli obiettivi di questo saggio sono: trovare una relazione tra il generale fenomeno dell'"abbandono del nuovo" e il territorio spagnolo; descrivere come questi nuovi spazi dell'abbandono abbiano determinato conseguenze negative per le comunità dei territori interessati; delineare possibili scenari di rigenerazione-integrazione per tali architetture abbandonate.

Semerani e Tamaro Architetti associati, Venezia, Archivio Progetti

2016

Semerani e Tamaro Architetti Associati Gigetta e Luciano Come consuetudine dell'Archivio Progetti dell'Università IUAV di Venezia, alla donazione dei materiali documentali della loro operosa attività è stata dedicata a Gigetta Tamaro e Luciano Semerani una mostra curata da Antonella Gallo, testimone della gratitudine degli allievi e dei moltissimi, i cui destini si sono incrociati durante la loro lunga presenza nella scuola e nella professione, a Venezia e a Trieste soprattutto: una festa, oltre che una mostra. E subito, non si può non ricordare con rimpianto Gigetta Tamaro, forse in una delle ultime apparizioni prima che la malattia la colpisse: felice della sua presenza in una scuola che poco l'ha avuta-assistente di Giancarlo De Carlo amata dagli studenti-con questo perdendo, lo IUAV, un architetto di talento, un'appassionata presenza civile, umana e-certa che questa sottolineatura non le dispiaccia-femminile. Un volto bello davanti ai propri disegni, uno sguardo triestino, intelligente ed ironico, nel ripercorrere una storia stratificata nel segno della generosità e della ricerca. Traendo forza dai materiali d'archivio, che pur all'inizio dell'ordinamento offrono nuovi strumenti analitici, la mostra, curata da Antonella Gallo, intreccia le molte storie di cui la coppia Tamaro-Semerani è protagonista, segnando per segmenti un itinerario esistenziale e professionale che non si può che definire eccezionale. Origini triestine, formazioni veneziane con i migliori, debutto milanese all'ombra dei grandissimi, partecipazione ai concorsi più incisivi, protagonisti nelle compagini identitarie dello IUAV, una traccia incancellabile unisce due grandi persone libere, in prima linea sullo stesso fronte o su fronti integrati, mai culturalmente contrapposti. Semerani parla dell'architetto "fatto di carne e eventi

• Il cortigiano architetto. Edilizia, politica, umanesimo nel Quattrocento ferrarese,introduzione di Richard Schofield, (IUAV-Marsilio), Venezia Marsilio 2012

Attraverso la ricostruzione della committenza di un facoltoso privato, Bartolomeo Pendaglia, l’autrice offre una rilettura dell’architettura ferrarese attorno alla metà del Quattrocento. Divisa tra cultura umanistica d’avanguardia e prassi edilizia ancora tardogotica, essa si muove alla ricerca di nuovi modelli che soddisfino alla decisa volontà di autorappresentazione della nuova classe dirigente. Al di là della messe di dati inediti relativi al protagonista del libro, personaggio di primo piano nel panorama italiano dell’epoca, al suo palazzo di città e alle sue ville, è proprio l’approccio di questo libro a voler essere innovativo: attraverso l’analisi di un ampio ventaglio di fonti diversificate (la letteratura, l’epidittica, i carteggi, le registrazioni notarili) si scava nel mondo delle idee e delle aspirazioni che investono gli edifici, riempiendoli di valori e significati spesso difficili da cogliere ai nostri occhi senza l’ausilio del testo scritto. Si tenta inoltre di superare letture ormai cristallizzate, che vedono nel principe il motore unico delle trasformazioni della città quattrocentesca e che, inesorabilmente, crollano di fronte alla dinamicità di una classe dirigente assai vivace dal punto di vista culturale.

Il paesaggio costiero del litorale romano. Trasformazioni, segni, testimonianze e prospettive per il futuro

Il monitoraggio costiero mediterraneo problematiche e tecniche di misura, 2018

L'abstract analizza le fasi del processo di antropizzazione del tratto costiero laziale compreso fra Civitavecchia a Nord e Nettuno a Sud, focalizzando l’attenzione su evidenze morfologiche, toponimi, testimonianze archeologiche e architettoniche, strutture portuali, insediamenti urbani, torri d’avvistamento e di presidio del territorio, casali agricoli, in quanto tracce, ancora visibili di situazioni e presenze ormai cancellate dallo scorrere del tempo; segni non del tutto alterati dalla modificazione antropica dell’area, contraddistinta, soprattutto nel secolo passato, da una forte espansione urbana ed edilizia, una parte della quale incontrollata nonché dalla costruzione della importante infrastruttura dell’aeroporto di Fiumicino. In particolare, viene indagato il litorale ostiense, fin dall’antichità ‘di-segnato’ dalla presenza del Tevere che, nel tempo, ha determinato con il trasporto di sedimenti e detriti, l’avanzamento della costa di circa 4 chilometri. Un insieme complesso che andrebbe salvaguardato con un progetto unitario che coinvolga sia i beni culturali sia quelli ambientali, ormai strettamente correlati tra loro nel determinare caratteri e qualità del paesaggio attuale. Paesaggio costiero; Lazio; Ostia Antica; Valorizzazione; Torri

Recensione del volume “Intersezioni. Ricerche di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura”

diségno, 2021

Turi Sottile’s lively bright graphics on the cover (acrylic on transparent blue, 80x80 cm, 2009) are an evocative visual representation of the book’s contents. The title Lasciando aperta la porta dell’intelletto tutto può succedere (By leaving the door of the intellect open, anything can happen) conjures up the delicate, multifaceted creativity of the original and innovative nature of this study in the field of Architecture. The book, edited by Giorgia Aureli, Fabio Colonnese and Silvia Cutarelli, and presented by Donatella Fiorani, is a compendium of the topics illustrated during the seminars organised as part of the Research Doctorates in the History, Drawing and Restoration of Architecture taught at the Department of History, Drawing and Restoration of Architecture from 2017 to 2019 (Sapienza University of Rome).