Angelo De Gubernatis e la mitologia comparata (original) (raw)
2017, Studi e Materiali di Storia delle Religioni
Dopo un breve profilo biografico della figura di Angelo De Gubernatis, il presente lavoro si propone di fornire un’analisi approfondita sul metodo di indagine da lui utilizzato nello studio dei miti. Fulcro centrale del suo modus operandi fu senza dubbio la mitologia comparata, celebrata più volte nei suoi scritti e finalizzata alla ricerca dell’origine comune dei differenti racconti mitici, sulla scorta di quanto già aveva proposto Friedrich Max Müller, che conobbe personalmente e di cui fu amico. Viene dunque analizzata l’influenza esercitata dalle teorie del celebre indianista tedesco sul pensiero dello studioso italiano che, pur uniformandosi agli insegnamenti maxmülleriani (soprattutto per quanto riguarda l’esegesi “meteorologica” dei miti e della cosiddetta “malattia del linguaggio”), non mancò di evidenziarne alcuni limiti. Infine, allo scopo di rendere chiaro il procedimento adottato da De Gubernatis nello studio dei miti, si è fatto spesso riferimento a esempi tratti da alcune sue opere, delle quali vengono esaminate la struttura e le intuizioni che ne stanno alla base, alcune delle quali degne di considerazione in quanto meritevoli di aver sollevato interesse su tematiche sino ad allora scarsamente trattate, soprattutto in Italia. After a brief biographical profile of Angelo De Gubernatis, this work aims at providing a deep analysis of the method he used in the study of myths. The cornerstone of his modus operandi was undoubtedly Comparative Mythology, which he often celebrated in his works and which he directed at the search of a common root for the different mythic tales, following in this regard Friedrich Max Müller, whom he knew directly and befriended. My work analyzes the influence that the popular German orientalist’s theories had on the thought of the Italian scholar. Even though aligning with his teachings (especially as long as the “meteorological” exegesis of myths and the so-called “disease of language” are concerned) De Gubernatis didn’t omit to highlight some of Müller’s limits. In the end, in order to clarify De Gubernatis’ proceedings in the study of myths, examples taken from his works are often referred to and analyzed in their structure and in the intuitions at their base. Some of these are very interesting because they concentrate on some issues still scarcely considered at that time, especially in Italy.