I nudi femminili e le "Pomone" (original) (raw)
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Le donne nella storia di Palermo, a parte gli ultimi decenni, sono state presenti ma invisibili, relegate, anche dalla cultura ufficiale a un ruolo marginale, destinate a rimanere, come l’altra parte del cielo, oscure e sconosciute. Esiste però, un insieme di vite comuni, di esistenze "normali", che proprio questa normalità rende speciali. Queste esistenze, apparentemente invisibili, sono in realtà ricche di interesse, di valenze sociali e culturali, questo “lato oscuro della luna” che non appare culturalmente uniforme né omogeneo, ma è al contrario di una straordinaria ricchezza e varietà, comprende donne di ogni estrazione culturale, sociale, politica. Le donne di Palermo, con le loro lotte, ma spesso anche solo attraverso la loro silenziosa presenza, non solo hanno contribuito al processo di modernizzazione della città, ma sono state protagoniste di una emancipazione che ha portato a una maggiore libertà per tutte e contribuito in maniera rilevante alla costruzione dello stato italiano. Di queste donne abbiamo il dovere civile di recuperare e coltivare la memoria, di tirarle fuori da quello che Michelle Perrot definisce il “silenzio e l’invisibilità della storia”.
Donne fuori luogo. Camorra e profili femminili
2020
La rappresentazione polarizzata dell'universo femminile della camorra, piuttosto diffusa nella letteratura sul tema e nell'opinione pubblica, colloca da un lato capesse violente, dall'altro mogli e compagne succubi della violenza e funzionali alle carriere criminali dei boss. Questa semplificazione oscura un "mondo di mezzo" in cui si muovono figure femminili diverse che rimandano a contesti sociali, criminali e territoriali differenti. Il saggio indaga questo spazio dai confini incerti, in cui si definiscono le "carriere" femminili.
C'è un momento, all'inizio del secondo volume di Nymph()maniac di Lars von Trier, in cui Joe (Charlotte Gainsbourg) arresta il suo flusso di coscienza sessuale e inchioda il povero Seligman (Stellan Skarsgård).
Femmine dannate, meretrici e puttane della «Commedia» dantesca
L’indagine riguarda alcuni specifici lemmi, vere e proprie pietre d’inciampo sul percorso della dannazione del genere femminile. Se per Andrea Cappellano non vi è dubbio che le donne siano in se stesse senz’altro dannate, e se a due secoli di distanza Francesco da Barberino ancora insiste ad avallare questa opinione, sono le occorrenze dantesche della Commedia a introdurre elementi di novità nella tradizione di pensiero, riservando inaspettati risvolti all’uso di «femmina», «meretrice» e «puttana». L’analisi dei luoghi in cui compaiono i lemmi, accostati ad altri semanticamente affini, evidenzia il modo in cui Dante si distingue nel panorama letterario e culturale del suo tempo per la inusitata peculiarità del suo pensiero nei confronti del genere femminile.
Le donne e la modernizzazione: il neofemminismo degli anni Settantaa
Le donne e la modernizzazione: il neofemminismo degli anni settanta 473 1 c. lonzi, Sputiamo su Hegel, in I movimenti femministi in Italia, a cura di R. Spagnoletti, Roma 1971, p. 114. 2 Sul nesso desiderio e bisogno nella prospettiva psicanalitica lacaniana, scriveva E. Fachinelli nel '68, a proposito dei movimenti dissidenti giovanili (cfr. Il desiderio dissidente, in «Quaderni piacentini», VII, n. 33, febbraio 1968, pp. 74-79). In totale disaccordo sulla possibilità di questo nesso era F. Fortini dalle colonne della stessa rivista (cfr. Il dissenso e l'autorità, in «Quaderni piacentini», VII, n. 34, maggio 1968, pp. 91-100).
2012
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