Duchamp Meets Turing (original) (raw)
Duchamp politique, 2019
Libro a tiratura limitata. Esaurito. Febbraio 2020 esce la terza edizione con traduzione inglese. "Contraddizioni. Avevo detto che non avrei più pubblicato un libro (a parte qualche riedizione è dal 2012 che tenevo fede a questo impegno) e invece eccomi qui, dopo 7 anni, con questo "Duchamp politique" (Postmedia books) che riassume pensieri di un cinquantennio". Pablo Echaurren
I ready-made di Duchamp e il vedere-come in Wittgenstein
E/C, 2013
Soffermandoci sul problema dello statuto estetico dei ready-made di Duchamp e meditando su alcune tesi di Wittgenstein, ci proponiamo di indagare il rapporto tra sensibilità e linguaggio, tra percezione e giochi linguistici, nonché tra arte e linguaggio verbale. Se con Wittgenstein pensiamo che la comprensione estetica non possa prescindere dagli elementi sensibili dell'opera d'arte, ossia dalla materia, dalle linee e i colori che si configurano al fruitore sempre in modo diverso, e se i ready-made sono veri e propri oggetti d'uso comune rifunzionalizzati come oggetti d’arte, con un’operazione tanto provocatoria quanto critica, ci chiediamo quale sia il valore di questi oggetti che, pur non presentando elementi sensibili con lo statuto d’arte da interrogare, pretendono tuttavia di essere considerati opere d'arte. E qual è la riflessione sul rapporto tra linguaggio artistico e linguaggio verbale, e anche dunque tra arte e filosofia, che essi istituiscono? I titoli dei ready-made, veri e propri giochi linguistici, aprono loro uno spazio interpretativo, danno loro senso. I ready-made presentano in tal modo un oggetto d'uso comune, un orinatoio, una ruota di bicicletta, sotto un nuovo aspetto: ma cambia davvero l’aspetto dell'oggetto o muta solo, piuttosto, la sua interpretazione ovvero il suo significato? Per Wittgenstein la comprensione estetica mette in gioco il vedere-come: la materia di un'opera d'arte, pur rimanendo sempre la stessa, fa tuttavia emergere di volta in volta significati sempre nuovi. Cogliamo così, attraverso il sensibile, le condizioni indicibili dell'opera d'arte, la quale esibisce ciò che la filosofia, nel linguaggio verbale, non può mai dire una volta per tutte. Nel caso dei ready-made la nostra comprensione non rimanda alla materia: non resta alcun sensibile da interrogare, ma solo l'idea e il gioco messo in moto da Duchamp per mezzo del linguaggio verbale; l’idea non emerge infatti dall'interno dell'oggetto, bensì è esterna, gli viene conferita dal gioco linguistico che lo accompagna. Già sempre l’opera d’arte si rimette al linguaggio verbale per essere compresa: in esso prendono forma di volta in volta le interpretazioni, ma il linguaggio verbale non potrà mai esaurire l’autonomia del significare del suo sensibile. Bibliografia Cabanne P., Marcel Duchamp. Artista culto del ´900, Rusconi, Santarcangelo di Romagna 2004. Duchamp M., Scritti, Abscondita, Milano 2005. Danto A., La destituzione filosofica dell’arte, Celeste Edizioni, Siracusa 1992. Desideri F., Forme dell’estetica. Dall’esperienza del bello al problema dell’arte, Laterza, Bari 2004. Garroni E., Estetica. Uno sguardo-attraverso, Garzanti, Milano 1995. Gerrard S., Wittgenstein plays chess with Duchamp or how not to do philosophy: Wittgenstein on mistakes of surface and dept, http://www.toutfait.com/. Humbert M., Giochi linguistici e linguaggio in Duchamp in Studi in onore di Carlo Argan, La Nuova Italia, Firenze 1994. Paz O., Apparenza nuda. L’opera di Marcel Duchamp, Abscondita, Milano 2000. Wittgenstein L., Ricerche filosofiche, Einaudi, Torino 1999. - Libro blu e libro marrone, Einaudi, Torino 2000. - The Big Typescript, Einaudi, Torino 2002 - Osservazioni sulla filosofia della psicologia, Adelphi, Milano 1990. - Ultimi scritti sulla filosofia della psicologia, Laterza, Bari 2004.
Marcel Duchamp. Interviste pomeridiane
Marcel Duchamp. Interviste pomeridiane, 2020
Postmedia Books _ giugno 2020 Nel 1964, Calvin Tomkins trascorse alcuni pomeriggi a intervistare Marcel Duchamp nel suo appartamento sulla West 10th Street di New York. Casuale e al tempo stesso perspicace, Duchamp si rivela un uomo e un artista i cui principi ludici verso la vita lo hanno liberato per fare un’arte imprevedibile, complessa e sorprendente come la vita stessa. Queste interviste non sono mai state editate né rese pubbliche fino alla pubblicazione per Badlands Unlimited nel 2013. The Afternoon Interviews, comprende un’intervista introduttiva a Tomkins realizzata da Paul Chan che riflette su Duchamp come artista, guida e amico, reintroduce il lettore nelle idee chiave del suo mondo artistico e all’importanza della sua figura per un decennio fertile quanto gli anni Sessanta. Infine una postfazione di Marco Senaldi, già autore di "Duchamp. La scienza dell'arte".
IL GESTO ASSOLUTO DUCHAMP, L'OPERA D'ARTE E IL LINGUAGGIO
Lebenswelt, 2019
The Marcel Duchamp absolute gesture is such a gesture that inaugurates an escape movement from any Symbolic Order (another name of this movement is the Deleuzian «becoming-animal»); a gesture that, obviously, Duchamp does not stop play out, because each time he enacts it, this is a new gesture; there is no rule for the absolute gesture. In fact, if it existed it would not be absolute. Duchamp is such an ‘artist’ who is without work, then, because what matters is not art, but the making of one's existence something unique. The absolute gesture consists in the making of art a form of life.
La rappresentazione del tempo in Bernini e Duchamp
In questo saggio si vogliono analizzare due opere illustri: Apollo e Dafne e Le Passage de la vierge à la mariée. I due lavori si diversificano nell’aspetto puramente iconografico ma mantengono gli stessi contenuti di cui Bernini e Duchamp si sono occupati in tre secoli di differenza.