La fondazione della cappella di Santo Stefano in San Giorgio di Porcia, XC Convegno annuale di studio della Deputazione di Storia Patria per il Friuli (Porcia, 7 ottobre 2017). (original) (raw)
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2010
I dipinti di Sebastiano Ricci, Federico Bencovich, Angelo Trevisani e Girolamo Brusaferro realizzati tra 1719 e 1722 per la cappella della villa Fabris-Guarnieri di Tomo (Feltre), ora conservati al Museo Diocesano Belluno Feltre.
Nel settembre del 1234 Federico II di Svevia emana una donazione nei confronti del Conte di Tolosa riguardo il Contado Venassino. L'imperatore di trovava a Montefiascone, dove aveva stabilito il suo quartier generale. La circostanza, sicuramente degna di nota per una comunità dalle piccole dimensioni come quella di Montefiascone, seppur documentata, era caduta nel dimenticatoio, quasi come se fosse stata rimossa... circostanza che se andiamo ad approfondire riscontriamo ogni qual volta si parla degli Hohenstaufen..., Amnesia dovuta a distrazione o efficacia dell'applicazione di una strisciante Damnatio Memoriae?
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Atti della XLIX Riunione Scientifica IIPP, Preistoria e Protostoria del Caput Adriae, Udine e Pordenone 2014, Studi di Preistoria, 5, 2018
Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria Firenze 2018 FIRENZE 2018 il volume raccoglie la rielaborazione, sottoposta a referee, dei testi presentati in occasione della xlix riunione scientifica dell'istituto italiano di preistoria e protostoria, tenutasi a udine e pordenone dal 9 al 12 ottobre 2014 comitato scientifico maria bernabò brea, elisabetta borgna, paola càssola guida, stašo forenbaher, luigi fozzati, marco peresani, andrea pessina, biba teržan, carlo tozzi, paola visentini, serena vitri redazione elisabetta borgna, paola càssola guida, susi corazza, giovanni tasca, serena vitri con il sostegno di con il contributo di isbn 978-88-6045-069-2 © istituto italiano di preistoria e protostoria, 2018 c/o museo archeologico nazionale di firenze via della pergola, 65, 50121 firenze www.iipp.
L’esistenza nel Friuli di età patriarcale di due affiliazioni cividalesi dell’ospedale di S. Spirito in Sassia di Roma (anche se il sodalizio ebbe una durata relativamente breve) rappresenta una novità per chi si è occupato dell’argomento, oltre che la conferma della vivacità nel proliferare delle succursali in un’età, quella della cosiddetta cattività avignonese, in cui si credeva invece che l’Ente romano avesse subìto una battuta d’arresto alla sua fase espansiva. Mentre la filiale di Gemona - ben più conosciuta e di più antica fondazione - nel corso del Trecento attraversava una profonda fase di declino, a causa di una serie di distruzioni che ne richiesero la riedificazione e continui interventi da parte tanto dei precettori di Roma, quanto dei patriarchi di Aquileia, nello stesso arco di tempo e in quella che allora era la prima cittadina della regione, la fraterna di S. Maria dei Battuti e quella dei Fabbri di Cividale, poi intitolata a S. Spirito, vivevano il loro momento di massimo fulgore.