«Il catalogo è questo»: Giovanni Morelli, la storiografia musicale e un dialogo (immaginario?) con l'etnomusicologia e i popular music studies (original) (raw)
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Tra ragione e pazzia. Saggi di esegesi, storiografia e drammaturgia musicale in onore di Fabrizio Della Seta, a cura di Federica Rovelli, Claudio Vellutini e Cecilia Panti, 2021
Era la primavera del 2016. Bisognava scegliere un argomento da esporre al seminario dottorale dedicato al tema Musica e mito. Il Prof. Della Seta (per me non ancora 'Fabrizio') mi convocò a ricevimento e disse: «Potrebbe leggersi questo», porgendomi un poderoso volume di seicento pagine, fresco di stampa in Italia, dal titolo Superfici ed essenze. L'analogia come cuore pulsante del pensiero. Il consiglio aveva quasi l'aria di una sfida. Si trattava di cogliere nel nuovo libro di Douglas Hofstadter, scritto a quattro mani con lo psicologo Emmanuel Sander, possibili spunti da adattare alla musica e ai processi dell'invenzione compositiva. Lo lessi tutto d'un fiato, facilitato da una scrittura scorrevole, che rifugge da tecnicismi e punta all'efficacia comunicativa. La tesi di fondo dei due autori è chiara, esposta nei primi capitoli, poi arricchita da una miriade di esempi tratti dalla vita quotidiana: il pensiero si basa sull'analogia; ciascun atto cognitivo implica un riferimento al passato, la 'sincronizzazione' con il proprio bagaglio di memorie e di esperienze. 1 Pensare è sempre, in qualche modo, riconoscere, ricordare. Fu così che all'improvviso, con assoluta naturalezza, mi venne in mente Richard Wagner e quella frase emblematica, nella quale egli gioca con le associazioni fono-etimologiche di Gedanke e Gedenken per spiegare le sue teorie sulla cognizione, prodromiche all'innovativo assetto del dramma musicale: «Un "pensiero" è l'immagine di una cosa reale, ma non presente, che ci "pare" nel "rammemorare"». 2 Più proseguivo nella lettura di Superfici ed
«E nostra guida sia la Stravaganza». Giuseppe Corsi da Celano musicista del Seicento. Atti della Giornata di studio (Celano, Auditorium "Enrico Fermi", 7 dicembre 2013), a cura di Galliano Ciliberti e Giovanni Tribuzio, Bari, Florestano Edizioni, 2014 (ISBN 9788895840963)
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Giovanni Morelli (Verona, 1816-Milano, 1891) fu personalità influente sulla scena italiana ed europea tra Otto e Nove-cento. Il suo metodo attributivo, basato sull'osservazione dei cosiddetti segni particolari, costituì un contributo tanto imprescindibile quanto dibattuto alla storia delle arti. La sua eredità si articola intorno a due poli, la storia del collezionismo e la storia della critica d'arte, sui quali si concentrano gli interventi presentati nelle due sezioni in cui si articola questa miscellanea di saggi. In partico-lare l'attenzione si focalizza sui rapporti del critico con collezionisti e istituzioni museali per poi ampliare il panorama di indagine alla ricezione del metodo morelliano tra Otto e Novecento, ai suoi risvolti epistemologici, con uno sguardo anche alle sue implicazioni archeologiche.
ECPS - Educational Cultural and Psychological Studies, 2019
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Fedele Fenaroli, Regole Musicali (Naples, 1775)
Comparative Edition of Fedele Fenaroli's (1730-1818) Regole Musicali per i principianti di cembalo: * First printed edition (1775) * The manuscript version by Biagio Muscogiuri, I-Fc B. 505 (1781) * Third printed edition (1795) * added with note examples from I-Bsf MF I-8 (ca. 1774). I-Mc Noseda Th.c.115 (ca. 1780), and I-Mc Noseda Th.c.121 (ca. 1780)
Gillo Dorfles: frammenti di un discorso musicale e non solo
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Gillo Dorfles's thoughts regarding the changes of urban sounds may be defined as farsighted. As shown by his observations and numerous works, Dorfles had already detected the connection between music and noise when he was young and started talking about it when noise pollution was indeed a topic for research, but it was unthinkable that music could be part of it.