Un'arte fragile: la scultura in stucco, tufo e terracotta nel II sec. a.C. a Roma, in FULVIO NOBILIORE E IL SUO TEMPO, Roma - Ara Pacis, 22 novembre 2017. (original) (raw)
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Un’arte fragile. La scultura in stucco, tufo e terracotta nel II secolo a.C. a Roma, BCom, CXX, 2019
The issue of the dissemination of Hellenistic culture in the Mid- and Late Republican periods has been approached from different points of view in the archaeological research. This paper surveys all available evidence with the goal of offering a reappraisal of the sculptural and architectural productions in tufa and terracotta in Rome, especially in the period of M. Fulvius Nobilior (first half of the second century BCE).
«Studi di Scultura», n. 2, 2020, pp. 47-74.
Designed to last through short and intense moments of public display, the ephemeral apparatuses underlined the most important moments of those decades that, following the fall of the republic in 1799, saw the Bourbon government alternate with the French occupation in Naples while the artistic culture was decidedly shifting towards a neoclassical language. In particular, we will examine the apparatuses erected in 1802 to celebrate the return of Ferdinand IV from Palermo and meant to emphasize the magnificence and nobility of the monarch. These apparatuses were erected throughout all city squares and involved the most important sculptors active in Naples across those years, such as Tagliolini, Villareale, Calì and Masucci. Ephemeral constructions, in some cases, such as the ones erected at Largo di Palazzo, foreshadowed architectural projects that would be implemented in the following decades.
Terra, legno e materiali deperibili nell'architettura antica. 2 L'età romana, 2023
La regione del Sulcis, nella Sardegna sud-occidentale, si presenta come un variegato paesaggio in cui comprendere le modalità insediative fenicie e la seguente gestione territoriale di epoca punica. Tra i numerosi centri di nuova fondazione sulcitani, l’insediamento sulla collina di Pani Loriga (Santadi) si presta particolarmente per analizzare l’introduzione di nuove tecniche edilizie che videro l’impiego di elementi litici insieme a materiali deperibili. La Missione Archeologica di Pani Loriga ha avviato inoltre una stretta collaborazione con l’Associazione "Museo diffuso", al fine di promuovere progetti per la tutela e la valorizzazione delle strutture in terra cruda presenti nel territorio di Santadi e nelle aree limitrofe. La sinergia tra l’équipe archeologica e il gruppo di lavoro impegnato nel recupero di edifici in terra cruda (furriadroxius e medaus) ha permesso di evidenziare la continuità storica dell’uso di tale materiale nell’edilizia tradizionale sulcitana e di approfondire lo studio per la conservazione di questo patrimonio.
Rinascimento e passione per l'antico. Andrea Riccio e il suo tempo, catalogo della mostra (Trento, Castello del Buonconsiglio, 5 luglio – 2 novembre 2008), a cura di Andrea Bacchi, Luciana Giacomelli, Prov. Autonoma di Trento, 2008
Il testo ripercorre sistematicamente il percorso artistico di Andrea Riccio.
Sessanta del Duecento ANTONIO MUSARRA TESTO PRONUNCIATO IL 2 FEBBRAIO 2018 a Firenze -L'alleanza difficile. Guerra, commercio e diplomazia tra Genova e Costantinopoli negli anni Sessanta del Duecento, in Il Pallio di San Lorenzo. Dopo il restauro e prima del suo ritorno a Genova, Workshop (Firenze, 1-2-febbraio 2018), Opificio delle Pietre Dure, Kunsthistorisches Institut. INTRODUZIONE Il 15 agosto del 1261, Michele VIII Paleologo entrava solennemente in Costantinopoli, preceduto dall'icona della Vergine della chiesa del Pantocrator, facendo riaprire per l'ultima volta la Porta Aurea. La città è in rovina. Perfino il palazzo di Blacherne è inagibile; a quanto pare, a causa dell'odore nauseabondo della cucina latina, grassa e affumicata. O, almeno, questo è il quadro fornito da Giorgio Pachimere, che descrive la scena dal proprio punto di vista fortemente antilatino. È lo stesso Pachimere, a ogni modo, a informarci delle relazioni strette tra Michele VIII e i Genovesi, deterioratesi a brevissima distanza di tempo dalla stipula, il 13 marzo del 1261, del trattato di Ninfeo. In effetti, a discapito di quanto comunemente si pensi, le relazioni tra le due parti furono burrascose. Conosciamo bene le circostanze che portarono i Genovesi e i Greci di Nicea a collegarsi per