La Sorgente; Mother racconta (original) (raw)
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Il "patrino" nel Contrasto di Cielo d'Alcamo
L'articolo effettua una larga indagine intorno alla presenza del termine "patrino" nel contrasto 'Rosa fresca'. Attraverso considerazioni storico-filologiche del tutto originali si giustifica un'interpretazione diversa e sorprendente per il malcompreso vocabolo.
La Sorgente Un manuale di magia quotidiana
Avevo fatto delle video letture su questo libro, adesso il canale è momentaneamente chiuso, quindi voglio continuare il mio lavoro di divulgazione costruendo dei pdf, vi lascio il link qui sotto.
Nel nome della madre: Intervista con Francesca Rosati Freeman
Ho incontrato Francesca Rosati Freeman, la regista del film "Nu Guo -Nel nome della madre", nonché autrice del libro "Benvenuti nel paese delle donne: un viaggio straordinario alla scoperta dei Moso, una società matriarcale senza violenze né gelosie" (XL Edizioni, 2013). Francesca è studiosa dei Moso, una delle minoranze etniche in Cina, che vivono tutt'oggi secondo i principi matriarcali, matrilineari e matrifocali (per approfondire i temi riguardanti il matriarcato vi invito alla lettura del libro Le società matriarcali di Heide Göttner-Abendroth, Venexia, 2013). Dopo la visione del documentario al museo Maxxi a Roma il 23 aprile 2014, ho avuto modo di parlare con Francesca e farle delle domande che riguardano soprattutto l'ambito della gravidanza, del parto e dell'allattamento. Nel film viene raccontato che alla nascita il cordone ombelicale del bambino non viene tagliato. Mi sembrava un dettaglio molto interessante. Ho voluto approfondire con Francesca i vari aspetti della maternità e del matriarcato nella cultura dei Moso. Il discorso si è allargato sui temi dell'amore e della sessualità, dei rapporti tra i generi, della pianificazione familiare, del sistema economico basato sulla condivisione e anche degli errori di traduzione e interpretazione che possono avere un ruolo importante nello studio di una cultura diversa dalla nostra. La mia curiosità era immensa! L'intervista è lunga, ma le informazioni che l'autrice condivide generosamente sono molto interessanti. Per ulteriori approfondimenti, vi invito a leggere il suo libro e vedere il documentario appena ne avete l'occasione. Il sito di Francesca Rosati Freeman è pieno di informazioni, foto e aggiornamenti sugli eventi: http://www.francescarosatifreeman.com. Elena: Vorrei chiederti delle informazioni sulla cultura matriarcale dei Moso, in particolare riguardo alla gravidanza, al parto e alla nascita. Ci sono dei rituali, delle abitudini, dei costumi legati a questi eventi nella cultura dei Moso?
Nel nome della madre. Breve storia per immagini
Ambiguo materno, a cura di P. Nobili, M.P. Patuelli, 2017
The motherhood iconography, appeared long time ago in the western civilization, has shaped the collective imaginary on stereotypes, male perspectives, social and political conventions. This paper focuses on art images of the XIX and XX centuries till the contemporary art made by women managing to analyze motherhood's ambiguity L'immagine della maternità, apparsa fin dagli albori della civiltà occidentale, si è sedimentata nell'immaginario collettivo spesso appiattendosi su stereotipi, proiezioni maschili, convenzioni sociali e politiche. La ricerca si concentra sulle immagini artistiche realizzate fra Otto e Novecento fino alle produzioni di artiste contemporanee cercando di analizzare in modo critico le ambiguità della figura materna
Il misterioso nome di Mater Matuta: la Madre di tutte le madri
Riflessi della Dea. Studi sul Femminile Sacro dall'antichità mediterranea al futuro prossimo, 2022
ENG: Mater Matuta is an ancient Italic goddess whose origin - as well as the meaning of her name - is still covered by a blanket of mystery. Goddess of motherhood or of the dawn, Latin or Italic: there are numerous and often conflicting hypotheses regarding her original function. Her cult is attested in central-southern Italy in Satricum (Latina), Foro Boario (Rome), Chianciano, Cosa (Orbetello) Cales, Capua, Agnone and the archaeological evidence provides clues suggesting an absolute centrality of devotion to the goddess already in archaic era: symptomatic in this regard are the sacred areas that came to light in Satricum and Capua. The mystery linked to her name and function, already an element of dispute in antiquity, was analysed, among others, by Georges Dumézil who, thanks to a work of comparison between Roman and Indian myths, associated the Italic goddess with Ushas, Vedic goddess of the dawn, hypothesizing a primitive function of Matuta as the god of dawn and, only later, of motherhood. An unedited linguistic comparison test between Latin, Oscan and Sanskrit, proposed here for the first time, sheds new light on the original meaning of the name and on the archaic and primitive prerogatives of the goddess. ISBN: 8885616135 This version includes Sanskrit transcriptions of the analyzed terms ITA: Mater Matuta è un’antica dea italica sulla cui origine - come anche sul significato del suo nome - è ancora adagiata una coltre di mistero. Dea della maternità o dell’aurora, latina o italica: sulla sua funzione originaria le ipotesi sono numerose e spesso contrastanti tra di loro. Il suo culto è attestato in Italia centro-meridionale a Satricum (Latina), Foro Boario (Roma), Chianciano, Cosa (Orbetello) Cales, Capua, Agnone e le evidenze archeologiche forniscono indizi che suggeriscono una assoluta centralità della devozione alla dea già in epoca arcaica: sintomatiche a tal proposito sono le aree sacre venute alla luce a Satricum e Capua. Il mistero legato al suo nome e alla sua funzione, già elemento di dispute nell’antichità, è stato analizzato, tra gli altri, da Georges Dumézil che grazie a un lavoro di comparazione tra miti romani e indiani ha associato la dea italica a Ushas, dea vedica dell’aurora, ipotizzando una primitiva funzione di Matuta quale nume dell’alba e, solo in seguito, della maternità. Un esame di comparazione linguistica inedito tra latino, osco e sanscrito, qui proposto per la prima volta, getta nuova luce sul significato originario del nome e sulle prerogative arcaiche e primitive della dea. ISBN: 8885616135 La presente versione include le trascrizioni in sanscrito dei termini analizzati
Il mondo sommerso e salvifico di Un altare per la madre
TEMATICHE DEL "SOTTOSUOLO" NELLA LETTERATURA E CULTURA ITALIANE, RIVISTA DI STUDI ITALIANI, 2018
This essay analyzes the underworld of Memorial by Ferdinando Camon. In the novel, the main character, the father, feels the need to give a voice to the cosmic presence of his dead wife, by building an altar which preserves her memory. The underworld is the death of the mother whose life is rewritten and transformed thanks to the love of the father who, like Orpheus, travels to the underworld of physical and psychic sufferance, but, unlike the mythical figure, emerges as a winner. The underworld is that of the inhabitants of the Veneto countryside, who rarely become a literary subject, because their lives are not considered worthy enough for it. Nonetheless, Camon’s novel has the universal traits of great literature. The harmony with the universe and the cosmic suffering for the loss of the mother can also be found in other literary traditions, such as Russian literature. The underground is also a language, the dialect of the lower Po valley, which is characterized by an orality that conveys the world of the countryside and its values – which are Christian and pagan at the same time – but also the world of the mother. The mother, in fact, belongs to a primary world, to an oral and dialectal dimension; the narrative language must therefore be adapted to the maternal spoken language. When that language is translated into Italian, one feels that the act of writing makes it impossible to completely capture the mother. In spite of all the labor and pain, at the end of the novel the dead body of the mother is transformed into an altar, a monument that belongs both to the sensitive world and to eternity.
Ida Ramundo, donna bambina versus donna madre in La Storia di Elsa Morante
Estupro: Jornadas Internacionales. Mitos antiguos y violencia moderna. Homenaje a Franca Rame., 2014
Ida Ramundo, viuda de Mancuso, ha sido considerada como un protagonista menor dentro de la constelación de personajes que habitan en el universo de La Storia de Elsa Morante. A pesar de ello, posee una destacable dimensión humana, gracias a su transformación como mujer, y literaria, como hilo conductor en el que convergen el resto de personajes