Римское право: элементарный курс. Практикум (original) (raw)

Римское частное право

Римское частное право оказало существенное влияние на все дальнейшее развитие законодательства и правовых учений обществ, основанных на частной собственности, и поэтому оно должно быть знакомо каждому студенту, получающему юридическое образование.

РИМСКОЕ ЧАСТНОЕ ПРАВО Оглавление: Введение Раздел I. ИСТОЧНИКИ РИМСКОГО ЧАСТНОГО ПРАВА ВЛИЯНИЕ ВРЕМЕНИ НА ОСУЩЕСТВЛЕНИЕ И ЗАЩИТУ ПРАВ

Учебник Под редакцией профессора И.Б. Новицкого и профессора И.С. Перетерского Авторы: Перетерский И.С., проф. -введение; Краснокутский В.А., проф. -разделы I, II, V; Флейшиц Е.А., проф. -разделы III, IV, VI, IX; Розенталь И.С., доц. -раздел VII; Новицкий И.Б., проф. -раздел VIII.

ВЛАДЕНИЕ В СВОДЕ ЗАКОНОВ РОССИЙСКОЙ ИМПЕРИИ И РИМСКАЯ POSSESSIO / The Possession in the "Svod Zakonov" of the Russian Empire and the Roman POSSESSIO / IL POSSESSO NEL CODICE CIVILE DELL'IMPERO RUSSO E LA POSSESSIO ROMANA [In Russian + Italian summary]

2004

A. V. ZAIKOV IL POSSESSO NEL CODICE CIVILE DELL'IMPERO RUSSO E LA POSSESSIO ROMANA (RIASSUNTO) Nel suo articolo A. V. Zaikov tenta di spiegare perchè nel codice civile dell'Impero Russo il legislatore, per designare la persona avente il diritto di proprietа, usa spesso il termine «possessore» preferendolo chiaramente al termine «proprietario». Per farlo l'autore si rivolge, da un lato, all'analisi del lessico corrispondente del codice civile e della legislazione russa precedente, dall'altro, all'analisi del lessico, giuridico romano. Zaikov rileva anzitutto un uso sporadico della parola «proprietario» nel codice civile. Secondo i dati riportati, nella parte prima del X volume del codice, il vocabolo infatti risulta usato solo in sei casi. Per designare un soggetto (il titolare del diritto di proprietа) il legislatore preferisce invece usare la parola «padrone» o il termine «possessore». L'autore considera il fatto un paradosso concettuale, in quanto nelle traduzioni dal latino al russo, e dal francese al russo, i termini «proprietа» e «possesso», nonchй «proprietario» e «possessore», si distinguono nettamente e non si confondono. Nella romanistica russa si sarebbe confermata quindi la tradizione di attribuire il termine «proprietа» al dominio giuridico sulla cosa mentre il termine «possesso» alla sua detenzione qualificata. L'autore esamina inoltre la storia dell'uso del termine «possesso» nella tradizione giuridica russa a cominciare dalla seconda metа di XVIII sec., nonchй analizza i diversi significati della parola possesslo nel diritto romano. Come nota l'autore, nella legislazione russa e in Roma antica i termini chiave nell'ambito dei diritti reali non avevano un significativo prefissato e si caratterizzavano piuttosto per polisemanticitа. Nonostante questo, il concetto di possessio appare molto piщ ampio e variegato di quello sotteso al tиrmine russo «possesso». La spiegazione di ciт potrebbe essere individuata nel fatto che la dottrina romana dei diritti reali, cosм come si rileva nel Digesto di Giustiniano, era piщ articolata, raffinata e complessa di quella rappresentata nel codice civile russo. Il lessico e le concezioni giuridiche russe hanno conservato la loro originalitа nazionale in virtù del fatto che la Russia per un lungo periodo di tempo и rimasta uno Stato che non ha vissuto una recezione di diritto romano di largo respiro. Sin dai tempi di Pietro Primo, la Russia ha cominciato a vivere un processo dм attiva assimilazione della legislazione straniera. Un fenomeno che avrebbe dovuto comportare anche un'ampia applicazione "del nuovo lessico — giuridico. Tuttavia, come rileva l'autore, il processo di applicazione delle concezioni giuridiche occidentali nella vita giuridica russa и stato invece condizionato da molti altri fattori, svolgendosi spontaneamente e senza sostegno di dottrina. Il processo si sarebbe concluso, durante il periodo che va dal regno di Pietro Primo a Nicola I, con la formazione di un lessico giuridico nuovo. Nonostante tutti i tentativi diretti di unificazione di questo con i concetti giuridici europei, esso'ha continuato a conservare qualche caratteristica originale come l'uso dei terminr nell'ambito della disciplina del possesso nella legislazione russa del 18—19 sec. mostra in modo palese.

Kofanov Публичное владение в республиканском Риме (Il possesso pubblico nella Roma repubblicana) // Ius Antiquum 33.pdf

L’A. tratta della storia dei possessi romani privati nell’ager publicus durante V-I sec. a.C. sottolineando come il possesso arcaico venisse considerato come un uso (usus) della terra statale rispetto al quale l’usucapio, fino alla fine della repubblica, non era causa acquisitiva del diritto di proprietà, ma solo di una posizione giuridica qualificata come possesso legittimo (iusta possessio) tutelata dal pretore. Ciò nonostante, il possesso nel diritto pubblico e internazionale veniva del pari concepito come potere (potestas). Così, secondo Cicerone la proprietà fondiaria pubblica dei romani si indicava colle parole possessio populi Romani, e secondo Seneca, anche il potere supremo dell’imperatore si esprimeva con il termine possessio. L’occupazione militare e la protezione dei possessi si regolavano inoltre tra gli Stati mediante i trattati internazionali. Nel diritto processuale di Roma dei II-I sec. a.C. si può trovare così il c.d. possesso pubblico processuale, che si realizzava, ad esempio, mediante l’intervento dei questori. Il possesso pubblico diretto dei beni pubblici: strade, fiumi, acquedotti, et cet., era invece una prerogativa riservata ai maggistrati romani e alle persone private nominate dal popolo chiamate curatores. Nel diritto romano privato si rileva l’esistenza di una fattispecie analoga di tale istituto: quella della missio in possessionem del pretore.