Popolamento e urbanizzazione nella Cisalpina preromana, dans E. Lo Cascio, M. Maiuro (éd.), Popolazione e risorse nell’Italia del Nord dalla romanizzazione ai Longobardi, Bari, 2017, p. 151-168. (original) (raw)
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In questo contributo sono stati analizzati diversi indicatori archeologici e geomorfologici con l'obiettivo di determinare le forme, i tempi e le modalità della penetrazione romana nella Regio VIII, in particolare riguardo al territorio di Castelfranco Emilia. Attraverso l'analisi di queste fonti si è cercato di definire la cronologia dell'impianto del centro di Forum Gallorum e la sua localizzazione, da sempre argomento dibattuto, nonché di determinare le modalità di occupazione del suo agro e l'evoluzione del popolamento nel territorio.
La controversia sulle dimensioni della popolazione dell’Italia romana e sulla sua dinamica dal terzo secolo a.C. sino alla dissoluzione dell’impero mediterraneo di Roma nel quinto d.C. non accenna ad esaurirsi, né è prevedibile a breve il suo superamento con l’affermarsi di una posizione condivisa. I contributi raccolti in questo volume affrontano, dal particolare angolo visuale del rapporto tra popolamento, sfruttamento delle risorse e urbanizzazione, la vicenda di una regione che appare del tutto sui generis rispetto al resto della penisola proprio in virtù di questo rapporto. Alcuni di questi contributi ripercorrono la storia dell’Italia settentrionale nella sua globalità, mentre altri analizzano in questa chiave le realtà insediative e i fenomeni di mobilità; altri ancora esaminano alcuni ambiti territoriali specifici e altri illustrano l’apporto che è derivato – o che può ancora derivare – a una migliore comprensione del nesso tra popolazione, risorse e urbanizzazione, dall’adozione di tecniche e di metodologie di indagine sempre più sofisticate. Gli autori sono Mattia Balbo, Stèphane Bourdin, Will Broadhead, Gian Pietro Brogiolo, Pier Luigi Dall’Aglio, Ilaria Di Cocco, Carlotta Franceschelli, Gian Luca Gregori, Geoffrey Kron, Luuk de Ligt, Elio Lo Cascio, Marco Maiuro, Marco Marchesini, Silvia Marvelli, Elvira Migliario, Claudio Negrelli, Fabio Saggioro, Sara Santoro†, Francis Tassaux.
The aim of this paper is to highlight the characteristics of Nurra in roman age, a region located in the northwest of Sardinia, characterized in ancient times by a strong anthropization and a remarkable cultural stratification. The fertile hinterland of the urban center of the Colonia Iulia Turris Libisonis, is characterized, during the Punic and Roman times, by the presence of numerous rural villages that seem to bear witness to an agricultural exploitation of the land. The purpose of this paper is the analysis of some cultural indicators, such as the types of settlement for agriculture and craftsmanship, the religious denominations and the funeral ceremonies adopted.
RIASSUNTO: L’articolo illustra i risultati dell’attività condotta dalla Soprintendenza tra il 2012 e il 2016 offrendo un aggiornamento sullo studio dei contesti archeologici inquadrabili tra l’epoca pre-protostorica e la romanizzazione e sull’arte rupestre della Valtellina. Per la valorizzazione si presentano in sintesi l’intervento di impianto del vigneto sul Dosso dei Castelli di Grosio e il nuovo allestimento a Chiavenna del Museo Archeologico della Valchiavenna. SUMMARY: The paper illustrates the results of the activity carried out by the Superintendency between 2012 and 2016, offering an update on the study of archaeological contexts between pre-protohistoric times and Romanization and on the rock art of Valtellina. For the enhancement, the paper shows the results for the planting of a vineyard on the Dosso dei Castelli di Grosio and in Chiavenna the new Archaeological Museum of Valchiavenna.
This paper concerns the results of a Ph.D. research about the settlement dynamics and the rural population on the Hyblaean plateau, in southern Sicily, during the Roman period. It was possible to outline the trends of the forms of population on this territory in the course of three phases (1. III c. B.C.-I c. A.D.; 2. II-III c. A.D.; 3. IV-V c. A.D.), highlighting the complexity of these phenomena and the long continuity of life of some rural settlements, architecturally modest but strategically placed along rivers or minor roads. These rural villages, from the 3rd century A.D., become more and more numerous and gradually begin to hold a socioeconomic leading role in their area. The most important examples of this kind of rural settlements on the plateau of Modica are the sites of Treppiedi and Finocchiara, which are giving new important data from the latest archaeological researches. Il presente contributo illustra sinteticamente i risultati di una più ampia ricerca concernente le dinamiche insediative e il popolamento rurale nell'altopiano ibleo meridionale nel corso dell'età romana. È stato possibile delineare i trends delle modalità di popolamento sul territorio in questione nel corso di tre fasi (1. III sec. a.C.-I sec. d.C.; 2. II-III sec. d.C.; 3. IV-V sec. d.C.), mettendo in rilievo la complessità di questi fenomeni in un contesto privo di realtà urbane significative e la lunga continuità di vita di alcuni complessi insediativi rurali, architettonicamente modesti e disposti strategicamente lungo corsi fluviali o assi viari minori. Si tratta di villaggi rurali che, soprattutto dal III sec. d.C., iniziano a detenere un ruolo trainante dal punto di vista economico e socio-politico nel loro comprensorio. Esemplificativi sono i casi dei siti rurali di Treppiedi e Finocchiara, nell'altopiano modicano, dei quali vengono forniti i risultati delle più recenti ricerche ivi condotte. Gli insediamenti e l'organizzazione del territorio nell'altopiano ibleo in età romana: il quadro generale 1 A lungo trascurata per la sua marginalità territoriale, l'area iblea, ricadente grosso modo tra la valle del Dirillo e quella del Tellaro (fig. 1A), rivela un tessuto insediativo spesso più complesso e articolato di altri comprensori siciliani, fortemente legato alla peculiarità delle sue connotazioni geomorfologiche. Il riesame e l'aggiornamento della documentazione archeologica nota 2 , uniti ai risultati delle nuove indagini sul terreno, oltre a restituire un quadro approfondito che prospetta modelli e dinamiche insediativi nel lungo periodo, ha permesso ora di definire in maniera più puntuale una seriazione in fasi delle modalità di popolamento di questo settore dell'altipiano ibleo 3. 1 Il presente contributo nasce da una più ampia ricerca, confluita in una tesi di dottorato, concernente le modalità insediative e il popolamento rurale nell'altopiano ibleo meridionale nell'età romana. La ricerca è stata svolta nell'ambito del XX ciclo del Dottorato di ricerca in Archeologia e Storia dell'arte Greca e Romana dell'Università di Messina ed è confluita nella tesi dal titolo "Modalitá insediative nell'altopiano ibleo in etá romana. Contributo per una analisi". (Coordinatore: Prof.ssa M. Caltabiano. Tutor: prof. F. Tomasello). 2 Per un primo tentativo di inquadramento diacronico delle modalità insediative di questo settore dell'altopiano ibleo si veda Di Stefano 1994. 3 Terranova c.d.s.