«Con ser Santo puso a riesgo de descomponerse mucho esta ciudad y estado»: Carlo Borromeo de arzobispo de Milán a Santo de la Monarquía, in "Chronica Nova", 43 (2017) (original) (raw)

«Con ser Santo puso a riesgo de descomponerse mucho esta ciudad y estado»: Carlo Borromeo de arzobispo de Milán a Santo de la Monarquía

2017

espanolEntre los muchos santos de la Contrarreforma Carlos Borromeo es uno de los casos mas citados. En este articulo se pretende desmenuzar los elementos de su santidad, de acuerdo con la imagen de obispo santo contrarreformista que ofrece buena parte de la historiografia, analizando el proceso mediante el cual se construye dicha imagen. Diversos especialistas se han interesado en los mecanismos de una canonizacion que se realizo con relativa rapidez: el cardenal y arzobispo de Milan fallecio el 3 de noviembre de 1584, y fue elevado a la gloria de los altares en julio de 1610. Sin embargo, aun falta un cuadro capaz de recomponer en conjunto las numerosas y dispersas teselas que la hagiografia, en primer lugar, y la historiografia, en segundo lugar, han recogido. El mosaico creado en este estudio muestra como hay numerosos elementos disonantes con respecto a la tradicion hagiografica, y a la historiografia, que mas recientemente se ha ocupado de la santidad borromaica en su parte pu...

L. M. R. Barbieri, "De coelo misso. L'ingresso di Carlo Borromeo nella Diocesi di Milano: una lettura delle fonti, in D. Zardin, F. Pagani, C. A. Pisoni (a cura di), Religione, cerimoniale e società nelle terre milanesi dell’età moderna, Magazzeno storico verbanese, Germignaga, 2018, pp. 267-286.

L’arcivescovo, il diavolo e le streghe. Un racconto agiografico delle visite pastorali del cardinale Federico Borromeo nelle Tre Valli ambrosiane nel 1608 e nel 1613 [2023]

Quaderni grigionitaliani 91 (2023/2), pp.73-92. Slightly modified version of Research Note 31; trans. Paolo G. Fontana.

In 1656, the learned Milanese canon Francesco Rivola published the Life of Cardinal Frederick Borromeo, Archbishop of Milan from 1595 until his death in 1631, second successor in this position to his famous cousin, Cardinal Charles Borromeo († 1584). The work was commissioned from Rivola by the curators of the Ambrosiana in the vain hope of the beatification of the founder of their library. One episode with a strongly hagiographic tones shows the cardinal triumphing in Italian Switzerland over the devil and witches. The paper returns to it both for the story itself and for the the author's silence on the fate of the witches. This silence takes on its full significance when compared with the explicit mention of a witch-hunt by hagiographers of Charles Borromeo. In Rivola's view it is no longer a question of conversion and punishment, but rather of the supernatural triumph over the devil of a holy archbishop in the very exercise of his episcopal office.

"Tra l’Ambrosiana e la famiglia: disposizioni testamentarie del cardinale Federico Borromeo per la sua quadreria", Milano 2019 pp. 439-468

La donazione della raccolta d'arte di Federico Borromeo all'Ambrosiana, 2019

I documenti qui presentati propongono un punto di vista privilegiato sulla collezione privata del cardinale Federico e consentono di fare alcune considerazioni in merito alle sue scelte. In primo luogo si ha un’inedita visione d’insieme della sua quadreria, ancora collocata nelle stanze dell’Arcivescovado; abbondano le copie tratte prevalentemente da autori cinquecenteschi, su tutti Leonardo e la sua cerchia, ma anche da Raffaello, realizzate espressamente a Roma o ancora le reminiscenze archeologiche riprese dagli antichi mosaici paleocristiani. Tuttavia questa unitarietà era destinata ad essere spezzata perché il Borromeo decise che, dopo la sua morte, alcuni quadri avrebbero raggiunto la parte più preziosa della sua collezione già consegnata da tempo all’Ambrosiana, cosicché gli studenti-artisti dell’Accademia avrebbero avuto nuovi esempi a disposizione per la loro formazione. Aveva trattenuto ancora presso di sé i cartoni della Scuola di Atene di Raffaello, ma nel Musaeum aveva già individuato la collocazione ottimale. Un’altra parte andò al nipote Giulio Cesare e alla moglie Giovanna: la coppia (cui era legatissimo). Ai suoi cari lasciò molti quadri accomunati da scene cariche di sentimenti, di affetto e di quella tenerezza che solo alcuni artisti (Luini, Parmigianino, Barocci) hanno saputo mediare attraverso le immagini. Alla sua famiglia lasciò un ingente patrimonio fatto di titoli nobiliari, immobili, libri e opere d’arte, ma è proprio attraverso queste ultime che egli intese tramandare i valori a lui più cari come gli affetti familiari, la preghiera, l’amore per il creato e i santi come modello di vita.

Chiesa di San Carlo Borromeo: profilo storico-architettonico e analisi dello stato di conservazione

IV Centenario dalla fondazione della Confraternita San Carlo Borromeo. 1615-2015., 2015

La chiesa della Confraternita di San Carlo Borromeo ha origini antiche e, allo stato attuale della ricerca, ancora non ben definite. La struttura sacra, realizzata facendo ricorso a costituenti di tufo locale, sorge ai margini del perimetro urbano fortificato orientale della città di Sessa Aurunca e si articola su due livelli. Al primo è la chiesa, a quello ipogeo il sepolcreto. La facciata prospetta su un piccolo slargo in cui confluiscono via dei Pignatari (che origina dal centrale corso Lucilio) e la strada che costeggia l’attiguo complesso monastico di San Domenico. La chiesa è posta anche a ridosso dell’area un tempo pertinenza del grande convento agostiniano oggi sede dell’istituto di istruzione “Agostino Nifo”. L’impianto originario è attribuibile, a giudicare dai limitati riscontri documentari, al XIII secolo, riferito alla chiesa dedicata alla Madonna della Neve e successivamente a San Francesco, detta “dei Pignatari” per la presenza di botteghe vasaie poste nei suoi pressi. Tra l’altro, questa è messa in relazione con il presunto soggiorno e miracolo del Serafico nella città di Sessa. Nel 1615 divenne sede esclusiva della Confraternita di San Carlo Borromeo, titolare anche della struttura.