Girolamo Zoppio e i Catenati di Macerata (original) (raw)

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Camboni nome Macerata

The essay argues that in the twentieth century North-American literature names often become both the locus where individual identity and social expectations clash, and the means through which the author tries to dislocate old myths and introduce new ones into the culture. Starting from this, the essay examines Hilda Doolittle's modernist novels and poems in order to highlight the many ways in which she explores multiple authorial identities and the mythmaking potential of names, acronyms and heteronyms.

Melchiorre Zoppio, Giuliano cacciatore, a cura di Lorena Vallieri

Melchiorre Zoppio, Giuliano cacciatore, a cura di Lorena Vallieri, perugia, Morlacchi, 2023., 2023

La pubblicazione dell’inedita tragedia Giuliano cacciatore di Melchiorre Zoppio, a lungo ritenuta perduta e conservata manoscritta in un codice della Biblioteca Oliveriana di Pesaro, offre l’occasione per una riflessione sulla vocazione teatrale dell’accademia dei Catenati di Macerata, fondata intorno al 1574 dal padre di Melchiorre, Girolamo Zoppio, e su quella bolognese dei Gelati, di cui il drammaturgo fu il principale promotore. La lunga dedicatoria da lui indirizzata a Serafino Olivier Razzali dà voce a una poetica tragica ricca di riferimenti culturali e mai disgiunta dalla prassi scenica in cui le posizioni personali dell’autore dialogano con quelle dei due sodalizi in un dialettico confronto con le più innovative sperimentazioni drammaturgiche coeve.

Marco Zoppo, ingegno sottile

Marco Zoppo. Ingegno sottile, 2020

Marco Zoppo nacque a Cento nel 1432 o nel 1433 e fu attivo a Padova, Bologna e Venezia, dove morì nel 1478. A circa mezzo secolo di distanza dalla pionieristica, ma ormai superata, monografia di E. Ruhmer (1966) e dall’eccellente catalogo ragionato di L. Armstrong (1976), questo studio propone di ripercorrere le vicende dell’artista, a partire da un’analisi dettagliata dei suoi lavori principali e dei documenti che lo riguardano, senza trascurare lo studio dei vari contesti in cui operò, dei suoi rapporti coi grandi maestri che lo influenzarono, degli umanisti che apprezzavano la sua «sutilità de inzigno» e il suo stile capriccioso. Ne emerge un punto di vista particolare, ma allo stesso tempo ampio, sulla prima fase del Rinascimento artistico tra l’Emilia e il Veneto e sulla genesi del nuovo gusto antiquario nel terzo quarto del XV secolo.

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