LA FUNZIONE SOCIALE DEL CONTRATTO: RIFLESSIONI DI UNO STORICO DEL DIRITTO, in F. Macario, M.N. Miletti (eds.), La funzione sociale del diritto privato tra XX e XXI secolo, Roma 2017, pp. 151-168 (original) (raw)

IL CONTRATTO A FAVORE DI TERZI (artt. 1411 - 1413) in Commentario al Codice Civile, P. Cendon (a cura di), Giuffré Editore, 2010

libro V -Del !avoro notaio, nonché il richiamo espresso alla disciplina prevista in materia di società per azioni all'art. 2436 e.e. FONTI E SISTEMA-La disposizione in oggetto è il frutto del bilanciamento fra due principi fondamentali contenuti all'art. 41 della Costituzione in ordine all'iniziativa economica privata, e ispiratori della I. 3 ottobre 2001, n. 366, contenente i principi guida della cosiddetta "riforma del diritto societario". L'art. 2, relativo ai principi generali che devono ispirare le modifiche delle società di capitali, intende "sen1plificare la disciplina delle società, tenendo conto delle esigenze delle imprese e del inercato concorrenziale", con particolare attenzione allo snellimento degli adempimenti richiesti, al fine di "ampliare gli ambiti dell'autonomia statutaria, tenendo conto delle esigenze di tutela dei diversi interessi coinvolti". È proprio in ragione della tutela degli interessi coinvolti, in particolare dei creditori sociali e terzi in genere che vengano in contatto con l'impresa organizzata in forma di società a responsabilità limitata, che per quelle modificazioni che incidano profondamente sull'organizzazione sociale, contenute appunto nell'atto costitutivo ovvero statuto, il legislatore inantiene un sistema di pubblicità tale da consentire una corretta informazione, "nel rispetto del principio di certezza nei rapporti con i terzi." (art. 3 legge delega). QUESTIONI PRINCIPALI -Rinvio agli artt. 2479 bis e 2436 e.e. APPLICAZIONI -Rinvio agli artt. 2479 bis e 2436 e.e. Conunel1t.oi Sommario: 1. Procedimento decisionale dei soci: profili generali. -2. La disciplina generale per le modificazioni dell'atto costitutivo. -3. Rinvio.

Lettura di A. Gentili, Senso e consenso. Storia, teoria e tecnica dell'interpretazione dei contratti, Vol. I, Storia e teoria; Vol. II, Tecnica, Torino, 2015, in QUADERNI FIORENTINI per la storia del pensiero giuridico moderno, 45 (2016), pp. 503-512

2016

Il mercato e i diritti sociali, in E. Cavasino, G. Scala, G. Verde (a cura di), I diritti sociali dal riconoscimento alla garanzia: il ruolo della giurisprudenza, Convegno annuale del Gruppo di Pisa Trapani 8-9 giugno 2012, Esi, Napoli, 2013, 473-480.

SOMMARIO: 1. I diritti sociali nel mercato. -2. Mercato e diritto. -3. Il mercato come formazione sociale (ovvero dall'essere al dover essere). -4. Diritti sociali e dignità. * Dottorando di ricerca in Diritto pubblico e tributario nella dimensione europea presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Bergamo. Nel corso degli ultimi trent'anni, in controtendenza, il processo di globalizzazione e l'affermazione del 'fondamentalismo del mercato' 2 hanno indebolito le possibilità degli Stati nazionali di governare gli eccessi dei mercati, senza peraltro generare o strutturare sistemi efficienti di governance sovranazionale che fossero in grado di evitare, o almeno attenuare, i 'fallimenti' del mercato e le loro ricadute sociali. A tale contesto si è accompagnata una trasformazione profonda nel welfare state: così se obiettivi come la piena occupazione, la redistribuzione delle risorse e i servizi universalistici non appaiono più realizzabili, il 'nuovo welfare' si limita a erogare spesa sociale soltanto nei termini di investimento nel capitale umano o di un rafforzamento delle opportunità individuali. I sistemi di welfare nazionali sono quindi spinti, tutti nella medesima direzione dall'imperativo della competizione internazionale 3 , verso una logica di commercializzazione dei diritti di cittadinanza, primi fra tutti i diritti sociali, con effetti distorsivi non solo sulla natura del pubblico, ma anche sulla logica e sulla pratica di funzionamento dei servizi stessi 4 . Ne è dimostrazione la riorganizzazione dei servizi di welfare (sanità, assistenza, educazione, lotta alla povertà, inserimento lavorativo ecc.) su basi contrattuali, di solito 1 Come autorevolmente sostenuto, la gente ha acquisito il diritto a questi beni e servizi, in virtù del proprio status di cittadini, e non perché non potesse comprarli sul mercato (Cfr. T.H. MARSHALL, Cittadinanza e classe sociale, Torino, 1976). 2 J.E. STIGLITZ, La globalizzazione e i suoi oppositori, Torino, 2000. 3 P. TAYLOR GOOBY, In defence of second-best theory: state, class and capital in social policy, in Journal of Social Policy, 26, 2, 1997, 171 ss.; sullo scenario europeo M. FERRERA, Le trappole del welfare, Bologna, 1998, 70 ss. 4 In tal senso la residualità dei servizi forniti dal pubblico, come effetto delle scelte attribuite alla fornitura privata, ha come riflesso il peggioramento qualitativo degli stessi, la perdita di professionalità del personale che vi opera e, infine, una caduta della fiducia dei cittadini nei confronti della capacità dei servizi pubblici e, di riflesso, del governo (ai suoi vari livelli), di predisporre un'offerta adeguata ed efficiente nel campo del sociale (Cfr. A.O. HIRSCHMAN, Exit, Voice, and Loyalty, Cambridge, 1970).