“composto di diverse materie con portentoso artificio”. Scultura polimaterica in area lombarda tra Sei e Settecento: alcune osservazioni (original) (raw)
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“Admirabiles mixturae” compresenza e combinazione di materiali nella scultura medievale
“Cartapesta e scultura polimaterica”, Atti del Convegno di studi (Lecce, 9-10 maggio 2008), a cura di R. Casciaro, 2012
admirabiles mixturae: compresenza e combinazione di materiali nella scultura medievale* il Medioevo eredita dall'antico il disinvolto utilizzo in svariate combinazioni di materiali diversi, con capacità espressive indipendenti, per comporre una scultura 1. La caducità insita nella tecnica polimaterica ha determinato una relativa sopravvivenza delle testimonianze di una pratica che doveva essere tutt'altro che eccezionale, se per giunta si assume che anche nel caso di una scultura realizzata con un unico materiale ma completata pittoricamente si debba parlare di polimatericità. La stesura di pigmenti sui più vari supporti (il marmo, la pietra, il bronzo, il legno), largamente diffusa nell'antichità 2 come nel Medioevo 3 , volta a vestire la 1 * Mentre questo volume era in preparazione è stato pubblicato un mio articolo su tematiche correlate al presente contributo: cfr. Fachechi, Grazia Maria, "Varietas delectat": Towards a classification of mixed-media sculpture in the Middle ages, in "Peregrinations: Journal of Medieval art & architecture", iii, 2, 2011, pp. 162-167. 1 L'uso di vari materiali in una sola scultura è attestato in epoca antica da tracce materiche, in verità esigue, e da fonti letterarie, tra le quali, ad esempio, la Guida della Grecia di Pausania, che così descrive la statua fidiaca di Zeus ad Olimpia: "il dio, in oro e in avorio, siede in trono [...]. con la destra regge una Vittoria, anche questa di avorio e oro [...]; nella mano sinistra è uno scettro intarsiato d'ogni sorta di metalli [...]. D'oro sono anche i calzari del dio e altrettanto il mantello [...]. il trono è variamente ornato d'oro e di pietre, d'ebano e d'avorio; su di esso sono sia figure dipinte che statue scolpite" (V, 11, 1-2) (ed. cons.:
Arte Cristiana, 2023
The article focuses on three Italian poly-material crucifixes with similar features: the artifacts from Perugia, Mercatello sul Metauro and Orte. These sculptures of the crucified Christ can be date to the 14th century; the body is made of various materials, covered in leather over a structure of wood and wool, entirely flexible and very light. The fact that they are endowed with soft, flexible limbs as well as horsehair beard and hair, makes them look like dead bodies, with an astonishingly realistic effect. These poly-material crucifixes are great examples of the incorporation of new techniques and materials in medieval sculptural production. In addition to their appearance, the article attempts to analyse the ritual and liturgical function of these simulacra. Included in the broad chapter of ‘animated’ statues, they have been generically referred to the rites of holy week. By referring to documentary sources, an attempt will be made to show how the devotional uses of these artefacts were different and underwent changes between the Middle Ages and the Modern Era.
L’opera degli artisti lombardi, veri e propri protagonisti dell’arte scultorea in Abruzzo fin dal Medioevo, si arricchisce di un nome, quello di Andrea Lombardo, che realizza nel 1471 il portale di Sant’Antonio Abate a Tossicia, sulle pendici del Gran Sasso, vero e proprio manifesto di un linguaggio che cerca nell’esasperazione delle forme e nell’esuberanza dei sentimenti una via nuova verso il Rinascimento. I modi di Andrea che prendono ispirazione dalla tradizione lombarda e dalle innovazioni dei grandi cantieri contemporanei tra Milano e Pavia, appaiono propagarsi nell’area aprutino-picena, nel piccolo Tabernacolo di Cellino Attanasio, vicino ad Atri, e nel monumentale Altare di Cola Pizzuti ad Ascoli Piceno.
Legno e Falegnameria tra Medioevo e Rinascimento
Legno e Falegnameria tra Medioevo e Rinascimento. Storia, materiali, tecniche e utensili., 2021
Questo testo intende fornire una visione il più possibile organica e completa sulla storia della “filiera del legno”, dall'abbattimento degli alberi fino alla realizzazione di manufatti di varia natura, con un focus particolare sul periodo medievale e rinascimentale. Rievocatori Storici, artigiani, così come semplici appassionati degli aspetti tecnico-evolutivi legati alla trasformazione della materia prima, sono dapprima condotti in una illuminante esplorazione delle fasi di approvvigionamento e prima pezzatura dei tronchi, comprendendo come esse influenzassero direttamente tutte le operazioni successive, nonché gli stessi arnesi impiegati. Di seguito si entra nel vivo dei diversi metodi di lavorazione tradizionale del legno, attraverso continui raffronti tra i dati emersi dalle fonti storiche pervenute e gli esperimenti effettuati sul “banco di prova” dallo stesso autore. Si analizzano nel dettaglio, inoltre, i principali attrezzi utilizzati dai falegnami (i “marangoni” di antica memoria), mettendone in luce la progressiva implementazione in base alle diverse funzioni alle quali essi erano preposti. Il tutto è corredato da schede ed immagini esplicative, illustranti i passaggi chiave del confezionamento di numerose repliche di oggetti storici lignei, svolti con procedimenti filologicamente corretti.