Magaudda, P., & Balbi, G. (a cura di). (2018). Fallimenti digitali. Un'archeologia dei 'nuovi' media. Milano: Unicopli (original) (raw)
I media digitali sono spesso descritti come il futuro obbligato, il cui successo è dato per scontato. Ma c’è un altro lato della digitalizzazione che viene poco considerato e che una puntuale analisi storica aiuta a mostrare: anche le tecnologie digitali a volte non funzionano o vengono abbandonate dagli utenti, i processi d’innovazione che sembrano inevitabili s’interrompono, alcuni mezzi che saranno nelle case di tutti domani diventano presto obsoleti. In poche parole i media digitali possono fallire. Questo è il tema di Fallimenti digitali, un libro che raccoglie contributi originali dedicati a differenti settori mediali (dalla fotografia alle reti, dalla TV alla radio, dalla stampa alla realtà virtuale, dal cinema ai videogiochi) al fine di esplorare e decostruire la categoria di fallimento nell’universo digitale. Il risultato è un lavoro “archeologico” di riscoperta e scavo nella storia recente di quelli che (spesso in maniera impropria) vengono definiti nuovi media. Un lavoro che favorisce la riemersione di varie storie d’insuccesso poco conosciute, interrotte e sacrificate sull’altare delle retoriche “vincenti” proprie del tecno-capitalismo digitale, in cui anche il fallimento è propedeutico al successo futuro in piena logica da start up. Adatto a un lettore curioso così come agli studiosi di media e comunicazione, il libro vuole sottolineare come la digitalizzazione non costituisca un percorso scontato e lineare, ma si presenti piuttosto come un processo incerto, molto più traballante e insicuro di quanto siamo comunemente spinti a immaginare.