A. Stavropoulou," Une version de la Traditio Legis sur une icone italo-cretoise", I Greci durante la venetocrazia:Uomini, spazio, idee (XIII-XVIII sec.), Atti del Convegno Internazionale di Studi, Venezia, 3-7 dicembre 2007, Venezia 2009, p. 725-739, fig.1-12 (original) (raw)
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I Greci durante la Venetocrazia. Uomini, spazio, idee (XIII-XVIII), Atti della Conferenza Internazionale (Venezia, 3-7 dicembre 2007), 2009
Zante durante ßΙ dominio veneziano φr, XV-fine ΧνΙΙ sec.)* Nella gerarchia delle fonti del diritto dello Stato veneziano si riconoscono, come δ giλ noto, come fonti primarie g|I Statuta veneta. IΙ termine Statuta Ý, sinonimo di legge e di solito δ usato con le espressioni equivalenti Leggi e Statuta.| Ιη questa legislazione ναηηο aggiungendosi le nuove decisioni,2 consulta, * ΙΙ pτesente απßòοΙο propone υη primo approccio sull'elaborazione delle richieste degli abitanti dell'isola diZaπte approvate dalla Serenissima come capitoll. IΙ ιesto che segue riproduce Ια relazione leita αΙ Convegno con l'aggiunta delle note. Spero all'ulteriore approfondimento dell'argomento ed αΙΙα pubblicazione, ßη edizione diplomatica, dei capitoli dell'isola di Zante. 1. ν. Sandi, Principi di storia civile della Repubblica di Venezia, νοl. delle fonti di diritto nella legislazione medievale veneziana, ΜßΙαηο 1970; G. Cozzi, «Politioa e diritιo nei tentativi di riforma del diritto veneto nel Settecento>>, Sensibiliτλ e razionalith nel Settecento, α cura di ν. Branca, νοl. 1, Firenze L967,ρρ.373-380; idem, <>, Stato, societλ e giustizia nella Repubblica veneta (sec. Χν-ΧνΙΙΙ), α cura di G. Cozzi, νο1, 1, Roma 1980, ρρ. 15-Ι52; idem, «ΙΙ diritto nella politica del Comune Veneciarum>>, Repubblica di Venezia e Stati italiani. ΡοΙßτica e giusτizia dal secolo ΧνΙ αΙ secolo ΧνΙΙΙ, Torino 1982, ρρ, 295-299; idem, <<Fortuna, ο sfortuna, ηεΙ diritto veneto nel Setteceιto>>, Repubblica di Venezia e Stati italiani, ρρ, 319-410; Α. Ventura, <>, Rßνßsτα Sτorica lτaliana 94/3 (Ι982), 589-608; G, Scarabello, «Progetti di riforma del diritto veneto criminale nel Settecento>>, Stato, societλ e giustizia nella Repubblica veneta, νοl. 2, Roma 1985, ρρ. 379-4Ι5; Ε. Garino, «ΙΙ diriιto civile>>, Storia della cultura veneta, νοl. 5, 1/ Settecento, Vicenza 1986, ρρ. Ι47-Ι62. 2, ... con aucioritλ cii questo consegiio sia statuito εt deliberato ...,.,,per auctoritλ di 484 MARIANNA KOLYVA decreti, patri, dei consigli della Serenissima ed αηΖß del Maggior consiglio3 e del Consiglio dei dieci,a le quali colmano ß vuoti della legislazione esistente, classificandosi ed incorporandosi, come produzione legislativa, ßη ogni ηυονα codificazione e pubblicazione di legge. Queste decisioni pubblicate e depositate prθsso Ια segreteria ducales αΙ uso del ραΙαΖΖο e spedite alie amministrazioni veneziane ßη loco, reggimenli, sia alle regioni della Terraferma6 sia alle regioni dello Stato da mar,1 vengono di seguito usate dagli ufficiali veneziani, le decisioni, le attiyittλ e le pratiche dei quali, gli devono corrispondere.
Si ringrazia Chiara Mattioli per il lavoro redazionale svolto con l'aiuto di Anna Chiara Penzo Per le abbreviazioni di periodici, collane e repertori si sono seguiti i criteri indicati in Studi Etruschi LXXVII, 2014, p. VII sgg. La realizzazione e la stampa dell'opera è stata possibile grazie al contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con il contributo della Sezione Etruria Padana e Italia Settentrionale dell'Istituto di Studi Etruschi * Sono rigorosamente vietati la riproduzione, la traduzione, l'adattamento, anche parziale o per estratti, per qualsiasi uso e con qualsiasi mezzo effettuati, compresi la copia fotostatica, il microfilm , la memorizzazione elettronica, ecc., senza la preventiva autorizzazione scritta di Giorgio Bretschneider Editore -Roma Ogni abuso sarà perseguito a norma di legge , 4 -00196 Roma -www.bretschneider.it SOMMARIO GIUSEPPE SASSATELLI, Introduzione . LUIGI MALNATI -CATERINA CORNELIO -PAOLA DESANTLS -VALENTINA MAN-ZELLI, Celti, Etruschi e coloni romani a sud del Po tra IV e III secolo a.C.: problemi di metodologia e di cronologia . ANNA MARINETII -PATRIZIA SOLINAS, Continuità, aperture, resistenze nelle culture locali: la prospettiva linguistica . FERNANDO GILOTIA, Tarda etruscità padana e Italia centrale: qualche considerazione GIOVANNI GoRINI, Funzione e ruolo delle monete etrusche ed italiche in Italia settentrionale .
Frammenti sulla scena (online). Studi sul dramma antico frammentario, 2019
In his essay Pagan and Christian in an Age of Anxiety (pp. 8-9), E. R. Dodds briefly highlights the fortune of the ‘comparison […] of the world to a stage and men to actors or marionettes’ in the Greco-Roman philosophical tradition, especially amongst the Stoics. Moving from this intuition and wishing to deepen its assumptions, this paper aims to investigate the relationship between the exponents of late Roman Stoicism (Epictetus and Marcus Aurelius, with some references to Musonius Rufus) and the ancient and contemporary dramatic tradition. It will argue that the Stoics quote and interpret dramatic texts to support and sustain their philosophical arguments, and that the concept of ‘theatre’ has a vast symbolic and metaphorical use in their writings and meditations. The first part of this essay (the second one, concerning the philosophy of Marcus Aurelius, is forthcoming) focuses on the “theatrical aspects” in the thought of Epictetus and his master Musonius Rufus.
Peterson (Peterson 1919). 3 Coldewey, Puchstein 1889. 4 Esito e sintesi di questa tradizione di studio, per quanto concerne la Magna Grecia, è l'opera fondamentale di D. Mertens (Mertens 2006). Book 53°.indb 315 12/12/2016 11:37:47 53° Convegno di Studi sulla Magna Grecia Camassa 1992 G. Camassa, I culti, in ACT 32, pp. 570-594. Capozzoli 2009 V. Capozzoli, Le iscrizioni incise sui rivestimenti fittili del tetto di prima fase: un esame preliminare, in M. Osanna, L. Colangelo, G. Carollo (edd.), Lo spazio del potere. La residenza ad abside, l'anaktoron, l'episcopio a Torre Satriano (Atti del Convegno di Studi su Torre Satriano, Tito 27-28 settembre 2008), Venosa 2009, pp. 171-182.
ai quali mi permetto di rimandare per la bibliografia precedente. Nella conduzione di questa ricerca, avviata grazie a una borsa di studio della Alexander von Humboldt-Stiftung, ho contratto debiti di gratitudine verso numerosi enti e studiosi: per gli aspetti specificamente presentati in questa sede desidero ricordare in specie R. Etienne e Cl. Rolley (Delfi), A. Furtwängler, H. Bumke (Didima), V. v. Graeve (Mileto), H. Kyrieleis e H. Baitinger (Olimpia) e altri più avanti ricordati. Una stesura preliminare del testo è stata letta da M. Pacciarelli e G. Tagliamonte, che hanno fornito utili commenti su differenti aspetti. H. Baitinger, ma a mio avviso troppo alta. Il miglior termine di confronto è costituito da una lancia di provenienza purtroppo adespota (BAITINGER 2001, 36, Abb. 3). 8 Sulla dedica di Nechao II (Hdt., 2, 159) vedi il contributo di S. Ebbinghaus, in questo volume. Le testimonianze epigrafiche delle dediche di armi nei santuari greci sono elencate da BAITINGER 2001, 238-246 (Olimpia) e KILIAN-DIRLMEIER 2002, 279-282 (Olimpia e altri santuari).
ΤΕΚΜΗΡΙΑ, 1. Greci in età arcaica: istituzioni, interazioni, tradizioni. Atti del Convegno Dottorale Internazionale di Storia greca. Università degli Studi di Salerno – Fisciano, 10-12 ottobre 2023. A cura di Carmine Nastri e Marina Polito. Premessa di Angelo Meriani, 2024
Preface to the proceedings of ΤΕΚΜΗΡΙΑ, 1. Greeks in the Archaic Age: Institutions, Interactions, Traditions
La Rivista di Engramma, 2019
[the full article in http://www.engramma.it/eOS/index.php?id\_articolo=3579\] Around 1515, Titian (Tiziano Vecellio) was called by Alfonso d'Este to complete his “Camerino delle pitture”: Titian found the cycle begun by Giovanni Bellini with the so-called Feast of the Gods – a painting that Titian himself retouched heavily to satisfy the client's tastes. The other three paintings in the series were inspired, in varying degrees, by the text of Imagines by Philostratus that Demetrius Mosco had recently vulgarised for Alfonso's sister, Isabella. Titian drew inspiration from the ekphrasis of ancient paintings and yet interpreted them freely, going as far as inventing, for the image that concludes the cycle The Bacchanal of the Andrians (1523-1524), the figure of sleeping maenad that had as its model a statue that just recently had entered the collection of Julius II: the Vatican Ariadne. It should be noted, however, that at the time, the sculpture was identified as Cleopatra. But Titian, with brilliant artistic intuition, sees in that Sleeping Beauty the bacchante par excellence, Dionysus’ bride: Ariadne. The essay also presents, in an Appendix, the excerpts from Imagines by Philostratus ((I.24 ΑΝΔΡΙΟΙ, I.6 ΕΡΩΤΕΣ, I.16 ΑΡΙΑΔΝΗ), which inspired the painter for the cycle: a Greek text, with Italian translation and the vulgarisation by Demetrio Mosco that Alfonso (and therefore Titian) had at his disposal.