GIADA VIVIANI, «Nach dem französischen von Sonnleithner». Questioni storico-filologiche per un’edizione critica della Faniska di Luigi Cherubini. «Philomusica on-line», XVI, 2 (2017), pp. 179-225. (original) (raw)
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Questo contributo esamina il ms. Casanatense 924, testimone di RVF e Triumphi, ben noto collazionatore di autografi petrarcheschi perduti: ne aggiorna il profilo alla luce degli studi recenti (§ 1); ne colloca il 'testo-base' nel settore di tradizione dei RVF cui pertiene (§ 2); interroga in una luce più problematica i risultati sin qui raggiunti sull'anonimo postillatore cinquecentesco del manoscritto (§ 3). This paper aims to analyse the ms. Casatense 924, a well-known XVth century manuscript containing Petrarch's vernacular works, copied by the scribe Bartolomeo Sanvito. Firstly, the article outlines an updated profile of this manuscript, in light of the most recent studies (§ 1); then it investigates which branch of the RVF manuscript tradition the Casanatense derives from (§ 2); lastly, it deals with the anonymous XVIth century annotator of the codex, who transcribed variants and notes from Petrarch's autograph drafts (§ 3).
custode di tre manoscritti segnati Rés. 2299 (a, b, c) provenienti dalla Chiesa di S. Luigi dei Francesi di Roma 1 . Si tratta di una raccolta di antifone ([a]: organo; [b]: primo coro; [c]: secondo coro) per tutto l'anno scritta per il Giubileo del 1650 2 , secondo quanto si legge dal recto del foglio di guardia del manoscritto [c]: «Antiphonae quae in solemnitatibus totius | anni cum Organo solemniter decantari | solent in Ecclesia S. Ludovici de Urbe | Nationis Gallicanae | Anno Jubilei | 1650». Ogni libro parte misura 37x 27 cm ed è rilegato in pergamena chiara: il manoscritto [a] è di 31 carte, il [b] di 38 carte e il [c] di 40 carte. La parte dell'organo [a], presenta le intonazioni iniziali con notazione quadrata seguite dai versetti di risposta scritte in semibrevi, mentre le parti del primo [b] e del secondo coro [c] sono tutte stese in notazione quadrata.
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Opus, 2023
Giovanni da Udine (1487-1561) has enjoyed until now a relatively modest notoriety among Renaissance artists; or rather, he has always been much cited with reference to stucco works, grotesques, and his collaboration with Raphael, starting from Vasari, who described him as the “reformer and almost inventor of stuccoes and other grotesques” (1568) and magnified these skills also in other Vite, such as in those of Raphael and of Perino del Vaga. However, some much-needed insights into other aspects regarding his training and activity, especially as an architect, of this multifaceted Italian Renaissance artist have remained little explored. This monographic issue of Opus thus collects some of the results of this study trip and of the subsequent seminar entitled Intorno a Giovanni da Udine. Circolazione di linguaggi e riferimenti all’antico organised in April 2022 by the same Ceriani Sebregondi and Bulfone Gransinigh, under the patronage of the Department of Architecture and Industrial Design of the University of Campania “Luigi Vanvitelli”, the Department of Architecture of the University “Gabriele d’Annunzio” of Chieti-Pescara, and the Scientific Association “Palazzo Cappello” - International Centre for the Decoration and Restoration of Baroque and Neoclassical Decorative Apparatuses. Other additional contributions from foreign scholars have been added to these essays, thus offering an updated picture of the current state of studies around this figure.
La filosofia tedesca post-kantiana/ Liceo classico "E.S. Piccolomini" di Siena
La recezione della Critica della ragion pura (I edizione 1781, II edizione 1787) nel mondo della cultura di lingua tedesca accende un dibattito attorno a due questioni lasciate aperte dalla critica kantiana della metafisica: 1) la natura della distinzione tra cosa in sé e fenomeno, tra la realtà così com'è in sé e la realtà così com'è conosciuta dal soggetto a partire dalle strutture trascendentali della conoscenza (spazio, tempo, categorie dell'intelletto); 2) il rapporto tra filosofia e fede, alla luce della limitazione dell'ambito di sensatezza della ragion pura al mondo fenomenico (Dialettica trascendentale).