Convivium religiosum (Laboratorio Erasmo) (original) (raw)
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Il 'Convivium religiosum': una 'summa' dell'umanesimo cristiano di Erasmo
in "Identità e alterità", a cura di A. Lohkemper e M. Nappi, Berlin-Boston, De Gruyter, 2024, pp. 33-50.
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Erasmo e il battesimo. Materiali di lavoro e spunti di riflessione
C'era un gruppo, fra i riformati, a cui Erasmo era più affine che ai rigidi e dogmatici zuingliani: gli anabattisti. Egli rigettava la dottrina da cui essi derivavano il loro nome ed aveva orrore dell'elemento anarchico che era in essi. Troppo vivo era il suo senso del decoro spirituale perché egli potesse sentirsi all'unisono con quegli sregolati. Tuttavia non era cieco di fronte alla serietà delle loro aspirazioni morali, condivideva il loro orrore per la violenza ed ammirava la pazienza con cui sopportavano l'oppressione di cui erano oggetto. «Essi sono ritenuti migliori di tutti gli altri per l'innocenza della loro vita», scrive nel 1529. L'episodio del violento moto rivoluzionario degli anabattisti fanatici coincide proprio coll'ultimo periodo della sua vita; e non c'è bisogno di dire che Erasmo non ne parlò che con orrore. Uno dei migliori storici moderni della Riforma, Walter Köhler, chiama Erasmo uno dei padri spirituali dell'anabattismo. Ed è certo che questo movimento nel suo successivo pacifico sviluppo ebbe molti notevoli tratti in comune con Erasmo: la propensione a riconoscere il libero arbitrio, certe tendenze razionalistiche, l'avversione contro un concetto esclusivo della Chiesa. Parecchie idee di Hans Denk, anabattista della Germania meridionale, sembrano prese direttamente a prestito da Erasmo. Ma l'affinità delle idee di Erasmo e degli anabattisti è in gran parte dovuta alla loro comune derivazione da alcuni caratteri della coscienza religiosa dei Paesi Bassi, patria di Erasmo, dove lo spirito anabattista trovò un ricco nutrimento. Erasmo certamente non si rese mai conto di questa correlazione. 1 Erasmo e il battesimo:materiali di lavoro e spunti di riflessione Desidero ringraziare Chiara Franceschini e Adriano Prosperi, con i quali ho discusso l'elaborazione di questo testo. Rimango naturalmente responsabile di ogni errore a cattiva interpretazione.
2016
A travel along Erasmus' Adagia, from a strange poin of departure: animals. But it's just a trick, useful to begin a study about common language and common sense, and mystyfing speech in the "discorso pubblico". With a lot of biblical quotations, greek literature and examples of reasonig (?) of the Inquisizione. Only in Italian, alas.
Un laboratorio ecumenico a Venezia
Se l'ISE ha rappresentato, almeno da trent'anni a questa parte, un laboratorio vissuto e insegnato di dialogo ecumenico, è altrettanto vero che, a partire da tale patrimonio, l'Istituto durante il suo percorso formativo ha scelto di occuparsi, a vari livelli, di dialogo interreligioso. Dapprima con alcuni articoli ospitati sulla rivista (siamo ad inizio anni '90), poi con proposte di alcuni corsi declinati in varia maniera sul tema e più recentemente scegliendo di offrire un percorso di alta formazione sul dialogo interreligioso 1 . Vorremmo, * Marco Dal Corso, docente presso l'ISE, direttore del master in dialogo interreligioso.
Erasmo da Rotterdam è stato il più noto degli umanisti del 1500, anche tra i suoi contemporanei. La sua fama poggia sull'elogio della follia, opera che Erasmo stesso in età avanzata rimpianse di aver pubblicato. La sua popolarità era tale che godeva di amici in posizione elevata, nella chiesa, nello stato e nella scuola, si ricordano Enrico VIII, Francesco I a Parigi, Papa Leone e papa Adriano, università come quella di Cambridge, Oxford e Basilea volevano la sua presenza proprio per la sua finezza, erudizione e spirito. Questo era il periodo del Rinascimento e della Riforma, entrambe mirate a correggere il passato più vicino grazie alle conoscenze di un passato più remoto; il rinascimento quindi voleva rinnovare la società attraverso l'antichità classica, così come la riforma voleva rinnovare la Chiesa attraverso il Vangelo. Erasmo voleva purificare la chiesa e rinnovare il mondo attraverso le letture dell'antichità classica e cristiana, per questo il suo più grande strumento di rinnovamento era l'educazione. Le eresie del Medio Evo erano state soppresse e a partire dal XII secolo, movimenti eretici avevano piagato la Chiesa ( albigesi, valdesi, hussiti e wycliffiti). In Spagna l'unità ecclesiastica e nazionale era minacciata dalla presenza di ebrei e mori, ma verso il 1500 il pericolo era superato con la loro cacciata. Fu in quest'atmosfera che prese avvio il movimento di riforma della Chiesa che in Francia è chiamato évangelisme: ritorno al Vangelo e alla religiosità. E nessuno rappresentò questa riforma quanto Erasmo. La sua campagna di purificazione ecclesiastica diede impulso ad attacchi contro il pensiero e la pratica contemporanee. I tre attacchi furono: oscurantismo contro gli scolastici perché non erano aperti allo studio dei classici pagani e alla critica; poi il paganesimo in quanto alcuni dotti spingevano la loro devozione ai classici; il terzo oggetto d'avversione era il giudaismo ovvero lo sforzo di garantirsi la salvezza attraverso l'osservanza delle regole esteriori materiali e qui come oggetto d'attacco prese in esame i frati. Sulla moralità invece si scagliò contro il clero e la sua crudeltà verso gli eretici. Controversa l'attribuzione della sua data di nascita, alcuni studiosi credono sia nato nel 1466 altri nel 1469, tuttavia si è più propensi ad inclinarsi verso la prima ipotesi. Fu olandese, figlio illegittimo di Gerhard e Margaret, figlia di un medico. Unione mai ben instaurata a causa delle pressioni della famiglia di lui che desiderava per lui lo stato sacerdotale. Gerhard era copista di manoscritti, divenne sacerdote a Roma (prese gli ordini sacri a causa di un inganno, ovvero la famiglia gli disse che la donna era morta; quando scoprì la verità si tenne fedele ai voti) ma mantenne economicamente Erasmo e Peter, quest'ultimo primo figlio. Erasmo poté studiare a Gouda sotto Peter Winkel. Venne mandato a Deventer a studiare, centro intellettuale del paese, impregnata dello spirito della devotio moderna dei fratelli della vita comune: religiosità di tipo nuovo. Il movimento ebbe origine due secoli prima per impulso di Groote che raggruppò attorno a sé seguaci dediti alla vita contemplativa, alla comunità, al regime monacale raccomandato al digiuno, alla lettura e alla preghiera. I Fratelli si dedicavano inoltre ai poveri, agli ammalati e creavano istituzioni scolastiche proprie. Si sostenevano col lavoro, manuale o letterario con la trascrizione dei manoscritti. Esistevano anche i rami femminili delle confraternite. Il movimento si autodefiniva , in quanto si accettava l'insegnamento della Chiesa e si disapprovava la discussione dei suoi principi. L'accento poggiava, invece, sulla pietà e sulla condotta ed era caratterizzata da una lirica devozione a Gesù, inteso come modello e compagno amato. Una delle note più insistenti nella pietà dei Fratelli ( il più noto di loro fu Tommaso da Kempis) era l'interiorità che andava elogiata e il disprezzo dell'esteriorità, per questo motivo i Fratelli credevano che l'interiorità non avesse costrizioni e quindi non dovevano esserci voti che riguardavano tutta la vita poiché un monaco non deve arrivare a fare pratiche che magari la mente e il cuore non condividono più. I Fratelli erano sensibili agli scritti classici come quelli dei moralisti Seneca e Cicerone. La tendenza ad attingere insegnamenti e dogmi dagli scrittori anche pagani, come propedeutici al Vangelo, ricevette un grande impulso al Rinascimento italiano (un promotore fu Agricola). Molti furono rappresentanti di questi linea ed Erasmo ne seguì parecchie lezioni a Deventer e trovò nel loro esempio un incoraggiamento al sostegno della battaglia delle humanae litterae; per Agricola infatti l'unico modo per curare l'anima era attraverso l'erudizione che conduceva poi alla salvezza, per questo egli spingeva alla conoscenza del latino, greco ed ebraico, ed Erasmo seguì le sue lezioni. In definitiva due furono le correnti di Fratelli della devotio: quella di Tommaso da Kempis, che guardava con sospetto alla dedizione agli studi, poiché pensava che questa potesse inaridire lo spirito, e quella di Groote e Agricola che volevano far propria la cultura classica. Erasmo sebbene conservasse i valori della religiosità sostenuti da da Kempis, divenne poi il sostenitore della parte liberale (Agricola).
Il volume, che inaugura la collana “Laboratorio Erasmo. Biblioteca”, si propone di contribuire a una restituzione dell’opera e del pensiero di Erasmo da Rotterdam come testimonianza tenace di libertà e di autonomia, intenta, anche a costo di ambiguità, incoerenze, compromessi, a tutelare ed espandere il proprio vitale spazio di azione e incidenza storica. Gli studi raccolti, nati nell’ambito dell’omonimo gruppo di ricerca, fanno perno, da diverse prospettive metodologiche, sul concetto di libertà, che è il centro irriducibilmente problematico, persino eversivo, che segna l’approccio critico di Erasmo nei confronti del cattolicesimo romano del suo tempo, il suo scarto nei confronti di Lutero, la novità radicale della sua fede razionale. Una inquieta e vitale libertà che, allo stesso tempo, caratterizza anche l’ambiziosa e originale aemulatio erasmiana nei confronti delle letterature classiche e dell’Umanesimo italiano. Contributi di A. Annese, L. Battista, E. Cerqua, M. Fallica, L. Geri, V. Lauria, G. Lettieri, C. Presezzi, M. Quatrale.
Umorismo e follia in Erasmo da Rotterdam
2015
Quando si parla di umorismo e si studiano i sacri testi ottocenteschi si ci si imbatte sempre in Erasmo e nel suo Elogio della follia. Il tema della follia o pazzia, quindi, e tra i piu celebrati dai teorici e dagli scrittori, che prediligono questo tipo di visione del mondo che e quasi canzonatorio, ma non privo di rigore e serieta. Nel mio lavoro ho cercato di mostrare chi fosse Erasmo e cosa rappresentasse per lui l'Elogio, tenendo anche conto che da molti questo libercolo scritto quasi di getto e considerata la sua opera piu riuscita. In uno spazio veramente ridotto mi sono sforzato di evidenziare l'uomo, lo studioso e il chierico e quale fosse l'importanza della follia nel suo pensiero e nelle sue opere. Esaminare gli scritti dell'olandese richiede grande impegno e seria capacita di essere al di sopra delle parti. Credo che l'Erasmo che emerge dal mio lavoro abbia precise coincidenze con quello che scaturisce dalla lettura dei suoi scritti. Ritengo che ...