Per una nuova edizione dell'epistolario di Caterina da Siena (original) (raw)

Per l’edizione dell’ "Epistolario" di Caterina da Siena. Censimento dei manoscritti (con alcune note sulla tradizione)

Bullettino dell’Istituto storico italiano per il medio evo, 2017

Bullettino DELL'ISTITUTO STORICO ITALIANO PER IL MEDIO EVO 119 ROMA NELLA SEDE DELL'ISTITUTO PALAZZO BORROMINI ___ 2017 DELL'ISTITUTO STORICO ITALIANO PER IL MEDIO EVO Gli organi della rivista valutano il valore scientifico dei contributi ricevuti e la loro coerenza con la tradizione del Bullettino. I saggi vengono poi sottoposti ad una doppia lettura al buio da parte di specialisti scelti nell'ambito del Comitato di lettura o individuati in base alle competenze necessarie. Gli autori vengono informati del giudizio sul contributo in modo riservato e debbono tener conto, ai fini della pubblicazione, degli interventi integrativi o correttivi suggeriti dai revisori anonimi. Il Bullettino si ispira al Codice etico delle pubblicazioni scientifiche definito dal Committee on Publication Ethics, consultabile al sito:

Per una nuova edizione dell’Epistolario di Leonardo Bruni

Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, 2018

Leonardo Bruni’s official Epistolary has come down to us in two different textual forms, consisting, respectively, of eight and nine books of letters. Scholars have long debated which one of them should be deemed to reflect the author’s final will and, therefore, should constitute the textual basis of a critical edition. This essay proposes a careful analysis of the common text between these two versions (books I-VIII), so as to investigate the possible presence of even minor textual changes, that may be held to go back to the author’s final review of his own letters. The comparison, which is based on the direct collation of 56 manuscripts of Bruni’s Epistolary, aims at defining the archetype’s evolution through the two textual forms, thereby establishing their stemmatic relation.

Recensione a Caterina da Siena. Epistolario, volume I (Lettere A B), in "Lettere italiane", LXXVI, 2024, pp.

[Recensione a] Caterina da Siena, Epistolario. Lettere A-B. edizione critica a cura di Attilio Cicchella, Francesca De Cianni, Cristina Dusio, Diego Parisi, Silvia Serventi, commento storico a cura di Nelly Mahmoud Helmy e Damien Ruiz, studio linguistico a cura di Vincenzo D’Angelo, coordinamento..., 2023

Votato da tempo all’allestimento di una nuova edizione critica delle lettere della santa e patrona d’Italia, l’Istituto storico italiano per il medio evo, dopo la battuta d’arresto del progetto d’edizione affidata alle cure di Dupré Theseider (Epistolario, I, Roma, Istituto storico italiano per il medio evo, 1940), accoglie finalmente tra le proprie pubblicazioni il primo volume dell’Epistolario di Caterina da Siena, frutto del lungo e paziente lavoro del gruppo di ricerca diretto da Antonella Dejure.

Nuova edizione aggiornata dell'epistolario di Italo Svevo

Quaderns d'Italià, 2022

Nel 1966 Bruno Maier, a cui la casa editrice dall'Oglio aveva affidato l'edizione dell'Opera Omnia di Italo Svevo, pubblicò l'Epistolario dello scrittore, a cui seguì, nel 1978 il Carteggio con James Joyce e con i componenti della troupe di italianisants che ne consacrarono la fama. 1 Due anni prima, nel 1976, era apparso il Carteggio con Eugenio Montale, 2 che fu, com'è noto, il primo intellettuale italiano ad accorgersi del valore del triestino. Da allora si sono intensificati i ritrovamenti di inediti, un centinaio circa, pubblicati 'in ordine sparso' nelle sedi più disparate. Il grande merito dell'edizione curata da Simone Ticciati 3 è di aver integrato quella del 1966 con tutto il materiale apparso negli anni successivi, soprattutto gli inediti, riunendo così in unico volume l'intero materiale fino a qui conosciuto. L'integrazione è stata inoltre accompagnata da un accurato 'restauro' filologico, consistente, tra l'altro, nell'emendare, si legge nella lunga Nota al testo, "le dislocazioni erronee del materiale, ascrivibili alle condizioni di conservazione (in particolare durante la seconda guerra mondiale), a interventi dei familiari, nonché al tentativo di ordinamento del corpus da parte del primo editore, Bruno Maier, al quale va probabilmente attribuita una parte delle ipotesi di date e luoghi presenti in forma manoscritta sui documenti" (Svevo, 2021, 92). Sempre rispetto alla precedente edizione di Maier, lo studioso afferma di averne espunto documenti che non rientravano, a suo avviso, nella tipologia testuale di vere e proprie lettere. Per quanto riguarda la peculiare scrittura sveviana, dove affiora talvolta il sostrato dialettale, Ticciati ha mantenuto una posizione conservativa, intervenendo soltanto laddove si trattava di scorsi di penna o di ambiguità che potevano compromettere la comprensione del testo.

L. Beltrami-A. Lanzola, «Leggete a chi vi piace, ma non date ad alcuno copia delle mie lettere». Per un nuovo avviamento all’edizione digitale dell’epistolario di Metastasio, in «Fur comuni a noi l’opre, i pensier, gli affetti». Studi offerti ad Alberto Beniscelli, Novi Ligure, 2018, pp. 67-92.

Sulla questione degli affetti e delle passioni nel Seicento. Per una lettura dell'Alchimia delle passioni dell'animo 27 Alessandro Ottaviani Da maestro a discepolo: alla «maniera» del Casa nella Napoli investigante 37 Francesco Sorrenti Tra Crescimbeni, Gravina e Arcadia della scienza: alcune riflessioni su Michele Giuseppe Morei 53 Andrea Lanzola-Luca Beltrami «Leggete a chi vi piace, ma non date ad alcuno copia delle mie lettere». Per un nuovo avviamento all'edizione digitale dell'epistolario di Metastasio 67 Matteo Navone La guerra dei sette anni nell'epistolario di Metastasio 93 Giordano Rodda Vienna verso Metastasio. Il 1729 e l'eredità di Apostolo Zeno 109 Azzurra Mauro Dal cuore alla mente: l'amore in Galiani sulle orme di Metastasio 123 Emanuela Chichiriccò Carlo Gozzi nello specchio degli Amanti in collera di Pietro Chiari. Il Dottor Tartana alla bottega del libraio Dindiot 139 Andrea Sisti De Pisis e Pascoli 151 INDICE DEI NOMI 163 ANDREA LANZOLA, LUCA BELTRAMI* «LEGGETE A CHI VI PIACE, MA NON DATE AD ALCUNO COPIA DELLE MIE LETTERE». PER UN NUOVO AVVIAMENTO ALL'EDIZIONE DIGITALE DELL'EPISTOLARIO DI METASTASIO La maggior parte delle mie lettere, scritte in fretta, non sono state da me neppur rilette, e sa Dio di quante ripetizioni, inutilità e negligenze sarei condannato ad arrossire.