LA SFIDA ALLA ‘SUPREMAZIA PROTESTANTE’. LE ORIGINI DELLA MODERNITÀ E L’HEGELISMO NAPOLETANO (original) (raw)

ALLE ORIGINI DEL MUTISMO SELETTIVO: UN'IPOTESI DI

Il principale sintomo del Mutismo Selettivo (MS), cioè la costante incapacità di parlare in specifiche situazioni sociali dove sarebbe naturale farlo, mostrando comunque capacità di parlare in contesti diversi da questi (APA, 2013) è spiegato come un fenomeno di soglia, indotto dall’amigdala e regolato dal SNA, collegato alla risposta di freezing, organizzata dalla parte più antica del Sistema Nervoso Autonomo (SNA), i circuiti del vago mielinico. Per i bambini con MS, si ipotizza una soglia bassa nell’innesco del freezing che colpirebbe prevalentemente la fonazione. Viceversa, quando l’ambiente sociale è percepito come non avversivo, il SNA sosterrebbe l’interazione umana e la fonazione con una specifica azione di un sistema chiamato da Porges (1995, 2007) “sistema di ingaggio sociale”, composto dai circuiti del vago mielinico che predispone alla comunicazione verbale sia in emissione e sia in ricezione. I bambini con MS in contesti particolarmente rassicuranti e familiari, secondo l’ipotesi illustrata, non hanno difficoltà ad attivare il sistema di ingaggio sociale, tuttavia a causa del meccanismo di freezing a soglia bassa, di fronte anche a piccole variazioni nella percezione di “pericolo” sociale sopravviene la risposta più arcaica di freezing. L'articolo discute inoltre su come l’adozione di questo punto di vista comporti specifici adeguamenti anche nei protocolli di trattamento del MS.

LA LIBERTA' DEGLI ANTICHI PARAGONATA A QUELLA DEI MODERNI

Lo scrittore e politico Benjamin Constant è sicuramente uno dei padri del pensiero liberale moderno. Erede della tradizione illuministica settecentesca ebbe il merito di traghettare le idee liberali, nate a cavallo tra il '600 e il '700, tra le tormentate acque della Rivoluzione francese e dell'esperienza napoleonica. Traghettatore ma anche riformatore poiché quegli eventi, che modificarono radicalmente la situazione politico--istituzionale francese, imponevano la necessità di ripensare e di riformulare l'eredità politica del '700 e, quindi, anche il pensiero liberale. Il suo lascito è molto vasto, e spazia dalla letteratura alle riflessioni costituzionali, ma, probabilmente, una delle sue opere più famose è il discorso su La libertà degli Antichi paragonata a quella dei Moderni pronunciato all' Athénée Royal nel 1819. La riflessione su questi due tipi di libertà è fondamentale per comprendere il Terrore che ha macchiato con il sangue della sua violenza il processo rivoluzionario. Proprio il tentativo, da parte dei giacobini, di applicare quella libertà che era propria dei popoli antichi alla realtà dei moderni è stata la causa di tante sofferenze. Ad ogni modo, a differenza degli scrittori realisti e controrivoluzionari, Constant ammira gli ideali della rivoluzione (quella dell'89 non quella del '93) e per questo non condanna tout court i giacobini. I loro intenti erano stati nobili, e il fatto che essi si fossero ispirati agli antichi non è assurdo, proprio tra queste genti possiamo osservare grandi esempi di virtù. Ciò che Robespierre e i suoi non avevano compreso è che "non possiamo più godere della libertà degli antichi […] la libertà che ci è propria, deve essere fatta del godimento pacifico dell'indipendenza privata […] la confusione di queste due specie di libertà è stata fra di noi, in epoche sin troppo celebri della nostra rivoluzione, la causa di molti mali". Quindi se le intenzioni dei giacobini erano lodevoli, poiché essi s'ispiravano a quell'illustre modello di virtù che erano gli antichi, non si erano resi conto che il passare dei secoli aveva cambiato i popoli. La libertà dei moderni era ben altra cosa. Cominciamo, quindi, con il delineare i due tipi di libertà, rifacendoci alle stesse parole di Constant: "Chiedetevi innanzitutto, signori, cosa un inglese, un francese, un abitante degli Stati Uniti d'America, intendano al giorno d'oggi con la parola libertà. È per ognuno il diritto di essere sottoposto soltanto alle leggi, di non poter essere arrestato […] né messo a morte […] per effetto della volontà arbitraria di uno o più individui. È per ognuno il diritto di dire la propria opinione […] di disporre della sua proprietà […] il diritto di riunirsi con altri individui, sia per conferire sui propri interessi, sia per professare il culto preferito […] Paragonate adesso questa libertà a quella degli antichi. Essa consisteva nell'esercitare collettivamente, ma direttamente, varie parti della sovranità tutta intera, nel deliberare sulla piazza pubblica della guerra e della pace […] nell'esaminare i conti, gli atti, la gestione dei magistrati, nel farli comparire davanti a tutto un popolo, nel metterli sotto accusa […] nello stesso tempo ammettevano, come compatibile con tale libertà, l'assoggettamento completo dell'individuo all'autorità dell'insieme […] la facoltà di scegliere il proprio culto […] sarebbe parsa agli antichi un crimine e un sacrilegio […] le leggi regolano i costumi […] l'individuo, sovrano pressoché abitualmente negli affari pubblici, è schiavo in tutti i suoi rapporti privati". Si vengono, quindi, a delineare due concetti addirittura antitetici di libertà: "il fine degli antichi era la suddivisione del potere sociale fra tutti i cittadini di una stessa patria: era questo

LA RAGIONI DELLA SPERANZA OLTRE LA MODERNITA'

SOMMARIO -1. Modernità e speranza nel regno dell'uomo. 2. L'emancipazione e la speranza in ambito etico-politico. 3. Il marxismo e la speranza nell'uomo nuovo. 4. La scienza e la speranza nelle sue conquiste. 5. Conclusioni.

DIZIONARIO STORICO DELL'ANTIFASCISMO MODENESE

For this historical dictionary of the antifascism in the province of Modena, which required the Modena History Institute a work of five years (2007-2011) and 45 collaborators, I authored 28 biographical entries and 1 thematic entry.

SPINOZA E L’ALTRA MODERNITÀ: DESIDERIO, IMMANENZA, POLITICA

This is a preface to introduce the contributions gathered in this special issue on Spinoza. Those articles are the outcome of a call for papers that attempted to identify the specific influence in philosophy of the so called " Spinoza renaissance ". A period during which, besides a renovated and for many reasons unexpected interest in the study of Spinoza's concepts, there also was the strong necessity of rethinking Marxism through a thought grounded on immanence. In fact, Spinoza started to become a prism to read how philosophy could avoid, on the one hand, political immobility and, on the other hand, the vacuum panlogism of a depleted dialectic. This text stresses the specificity of every single author's point of view in this fundamental step in the construction of Contemporary French Philosophy.

L'ORDINE DEL SOGGETTO: RIFLESSIONI SUL POSTMODERNISMO A PARTIRE DA ALCUNE RECENTI PUBBLICAZIONI

La problematica eccentricità del postmodernismo. -Negli ultimi anni l'interesse per il rapporto tra geografia e filosofia si è rinnovato anche grazie alla pubblicazione di due testi di giovani autori italiani, diversi per temi e metodi ma uniti dall'esigenza di approfondire alcuni nessi epistemici e gnoseologici della geografia e dalla necessità di utilizzare strumenti filosofici.

La critica dell’autorità della storia e la nascita della modernità

Metamorfosi dei Lumi 8, 2016

La critica dell'autorità della storia e la nascita della modernità Manuela Albertone La critica dell'autorità della storia e la nascita della modernità 55 implicazioni politiche a essa legate, da cui scaturirono le due rivoluzioni democratiche di ine del secolo in America e in Francia. Esempliicherò in particolare tale prospettiva attraverso alcuni percorsi della ricezione della scienza dell'economia elaborata in Francia dai teorici della isiocrazia a partire dalla metà del Settecento. 1. Natura, progresso e scienza dell'economia L'idea di progresso-che trovò la sua massima espressione alla ine del secolo nell'Esquisse d'un tableau historique des progrès de l'esprit humain del marchese di Condorcet 2-segnò le molteplici espressioni dell'Illuminismo, in opposizione al valore della tradizione, della storia e dell'autorità della cultura della Controriforma. Essa ebbe nel concetto di natura un'idea di forza attiva e creativa. Intorno alla metà del secolo questa idea di natura trovò diverse manifestazioni, come forza direttrice del cosmo, che si espresse nella forma del vitalismo settecentesco, come scienza dell'economia, come religione naturale, con il correlativo riiuto dell'autorità delle chiese e del potere sacerdotale. Essa sostituì a partire dagli anni Cinquanta la centralità che aveva avuto nella prima parte del secolo la ragione, come strumento critico di messa in discussione e di trasformazione della realtà. Il dialogo e l'intrecciarsi tra natura e ragione segnarono la speciicità della cultura settecentesca e la sua dimensione concreta, attiva, focalizzata sulla centralità dell'individuo e sulla sua vocazione sociale. In Francia dall'incontro tra la ragione, che offrì gli strumenti e le categorie di chiariicazione e sistematizzazione, e la natura, come spazio ove individuare le leggi del vivere sociale, nacque la scienza dell'economia, quale fu espressa dalla isiocrazia, la prima analisi scientiica del processo di formazione e distribuzione della ricchezza, che trovò espressione nello schematizzazione del Tableau économique composto da François Quesnay nel 1758 3. Il potere della natura, racchiuso nel neologismo con cui Du Pont de Nemours intitolò la raccolta degli scritti del mae