Melloni, Alberto: Amore senza fine, amori senza fini: Appunti di storia su chiese, matrimoni e famiglie, Bologna: Il Mulino, 2015 (Intersezioni 433). – 142 p. (original) (raw)

F. MANZI, Se l’amore è Amore. Le sette perle del fidanzamento e del matrimonio (= Parola di Dio; Seconda Serie, 38), Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 2011, 286 pp. - Indice

F. MANZI, Se l’amore è Amore. Le sette perle del fidanzamento e del matrimonio (= Parola di Dio; Seconda Serie, 38), Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 2011, 286 pp., 2011

Tempi ambigui per l’AMORE! Tutti ne parlano o ne scrivono, ne cantano o ne rappresentano aspetti profondi e fasulli. Crollati gli antichi tabù sulla sessualità, l’erotismo è diventato coinvolgente e… travolgente. Non c’è film che non presenti, in maniera più o meno diretta, almeno una storia d’amore. Spesso, l’abilità del regista si gioca nel metterne in scena più d’una. E quanto più inestricabile è l’intreccio affettivo, tanto più realista pare la vicenda. Il mercato editoriale è letteralmente invaso dal tema: dai consigli estivi dei settimanali femminili per trasformarsi in acrobati del sesso, ai romanzi da sorseggiare, senza impegno, nei tempi morti; dai saggi impegnativi  e di certo meno letti  di psicologia, filosofia e sociologia, a un’intrigante letteratura new age, che ricama con cura sull’argomento, cesellando anime ed offrendo ricette esistenziali, non sempre così superficiali e innocue: «L’amore è sempre nuovo  spiega con sussiego lo scrittore brasiliano Paulo Coelho, un’autorità in materia, le cui citazioni adornano i blog degli adolescenti . Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L’amore può condurci all’inferno o in paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell’albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli» (Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1994). Mah! Tempi ambigui per l’AMORE! Lo ripetono sociologi e psicologi, da decenni venuti alla ribalta, come nuovi guru dell’epoca postmoderna. Quanti segreti conoscono dell’amore queste eminenze grigie della psiche e della società! Fa male al cuore rendersi conto di quanti siano in fila, con un matrimonio in frantumi alle spalle, per accedere alle dispendiose sedute di psicologi e psichiatri. Parcelle a parte, non sono d’accordo con chi s’accanisce indistintamente con la loro categoria: tra loro sono in molti a operare con competenza, onestà e compassione ammirevoli. Ma proprio tra costoro, i più seri confessano di saper diagnosticare le patologie e di riuscire a raddrizzare i passi tortuosi di chi è ancora in cammino. Purtroppo però non riescono a guarire “dentro”, se non in minima parte, chi ormai giace paralizzato o chi è stato ferito gravemente. «La psicanalisi è una confessione senza assoluzione»!: dicono che avrebbe sentenziato, con la sua consueta ironia, Gilbert Keith Chesterton. E invece, folle di persone anelano a qualcuno che possa sussurrare loro “semplicemente” le parole d’incondizionata riabilitazione dal male, ascoltate, duemila anni or sono, da quella donna scoperta in flagrante adulterio e salvata per un soffio dalla lapidazione: «Donna, [...] io non ti condanno. Va’ e d’ora in poi non peccare più!» (Vangelo secondo Giovanni 8,10-11).

L. AMBROSINI, “La capitolazione amorosa di Menelao. A proposito della ricomposizione di un’oinochoe del Pittore di Altamura”, in Römische Mitteilungen 110, 2003 (2004), pp. 179-205.

Una recente indagine condotta sulle ceramiche attiche della Collezione Castellani, ha consentito di ricomporre con numerosi frammenti un'oinochoe attica a figure rosse di forma I, un frammento della quale era già stato esaminato da John Beazley e da lui attribuito al Pittore di Altamura 1 . L'oinochoe ricomposta, sebbene frammentaria e lacunosa, conserva parte di una decorazione figurata di particolare interesse: la capitolazione amorosa di Menelao, cioè Menelao che -alla vista di Elena -lascia cadere la spada, iconograficamente simile ma ben distinguibile dalla raffigurazione di Menelao che insegue e minaccia Elena con la spada sguainata. L'identificazione dei protagonisti della scena raffigurata sull'oinochoe è garantita dal confronto iconografico con vasi attici a figure rosse, alcuni dei quali recano le iscrizioni con i nomi dei personaggi protagonisti dell'episodio 2 .

Recensione a Stefano Solimano, Amori in causa. Strategie matrimoniali nel Regno d'Italia napoleonico (1806-1814), in Quaderni fiorentini, 47 (2018)

e dell'ordine: la pace, fin nei suoi meccanismi più intimi, fa sordamente la guerra » (Bisogna difendere la società, 1997, p. 49). FRANCESCO MIGLIORINO STEFANO SOLIMANO, Amori in causa. Strategie matrimoniali nel Regno d'Italia napoleonico (1806-1814), Torino, Giappichelli, 2017, pp. XX-308.

P. Trovato, Per le nozze (rinviate) tra storia e filologia. Sulle vulgate di alcuni pellegrinaggi tre- e quattrocenteschi ... e sulle guide di Terrasanta. Filologia italiana, 3, 2006, 31-76 [now in the collection Sguardi da un altro pianeta, 2019, with updatings https://www.academia.edu/41091670/]

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