Leggere i moderni con gli antichi e gli antichi coi moderni: Petrarca, Valla, Beroaldo (original) (raw)

Recensione a 'Leggere i moderni con gli antichi e gli antichi coi moderni. Petrarca, Valla e Beroaldo' di Andrea Severi

ANDREA SEVERI, Leggere i moderni con gli antichi e gli antichi coi moderni. Petrarca, Valla e Beroaldo, Bologna, Pàtron Editore, 2017, pp. 240. «Ogni volta che affiora, in un modo o nell'altro, la quistione della lingua, significa che si sta imponendo una serie di altri problemi: la formazione e l'allargamento della classe dirigente, la necessità di stabilire rapporti più intimi e sicuri tra i gruppi dirigenti e la massa popolare-nazionale, cioè di riorganizzare l'egemonia culturale». Questa l'interpretazione integralmente 'politica' che Gramsci dà, nei Quaderni del carcere (Quad. 29 [XXI], § 3), della questione italiana della lingua, riferendosi specificamente alle tesi elaborate da Alessandro Manzoni, ma allargando subito dopo il discorso al De vulgari eloquentia di Dante, la cui «enorme importanza innovatrice» si sarebbe vista «più tardi col ritorno del latino a lingua delle persone colte», vale a dire nell'età dell'Umanesimo e del Rinascimento che «furono essenzialmente reazionari dal punto di vista nazionale-popolare e progressivi come espressione dello sviluppo culturale dei gruppi intellettuali italiani ed europei» (Quad. 29 [XXI], § 7). È superfluo sottolineare che la riflessione che, in queste pagine, Gramsci propone -e che, com'è ovvio, s'intreccia strettamente alla sua concezione di lingua come 'fatto sociale' -riguarda le possibilità e i limiti di un intervento politico volto alla centralizzazione linguistica di una nazione. Ciò che interessa, qui, rilevare è, piuttosto, come egli colga, sia pure en passant, un nodo fondamentale della cultura umanistico-rinascimentale, ossia il fatto che, nel momento in cui il latino subiva la concorrenza dei volgari nazionali e vedeva, pertanto, vacillare la sua egemonia in campo culturale, la sua difesa rappresentava un atto, in effetti, 'conservatore', un tentativo di resistere alla modernità incipiente che, nel Cinquecento maturo, si sarebbe caricato di altre valenze, quando ancora

Lettori di Petrarca nel Quattrocento

Arenga facta Venedis 1353 BC Bucolicum carmen CLV Carmina latina varia Coll. Ioh. Collatio coram illustri domino Iohanne Francorum rege Coll. Laur. Collatio laureationis Coll. Scip. Collatio inter Scipionem Alexandrum Hanibalem et Pyrrum Disp. Poesie disperse Epistole disperse Var. Epistole varie Misc. Epistole miscellanee Epyst. Epystole Fam. Rerum familiarium libri Gest. Ces. De gestis Cesaris Ign. De sui ipsius et multorum ignorantia Inv. magn. Invectiva contra quendam magni status hominem sed nullius scientie aut virtutis Inv. mal. Contra eum qui maledixit Italie Inv. med. Invective contra medicum It. Itinerarium breve de Ianua usque ad Ierusalem et Terram Sanctam Ot.

Alla ricerca dell’esattezza: Peiresc, Francesco Gualdi e l’antico

Per oltre un cinquantennio, corrispondente pressappoco alla prima metà del Seicento, intercorsero tra il nobiluomo riminese Francesco Gualdi, uno dei protagonisti del collezionismo antiquario nella Roma barberiniana, e la Francia rapporti molto stretti e articolati, che in parte ricalcano le principali linee di sviluppo delle relazioni tra la scena culturale italiana e quella transalpina in tale epoca, in parte le contraddicono, talora clamorosamente 1 .

Sicco Polenton, Vite dei moderni. Mussato, Dante, Petrarca, Boccaccio, a cura di L. Banella e R. Modonutti, Padova, CLEUP, 2020.

in Annali d'Italianistica, 39, 2021

Annali d'italianistica, Inc., was founded at the University of Notre Dame in 1983 and was sponsored by the Department of Romance Studies at the University of North Carolina at Chapel Hill from 1989 until 2017. Hosted by JSTOR, Annali d'italianistica is an independent journal of Italian Studies managed and edited by an international team of scholars. Annali is listed among the top tier journals (class A, area 10) by the Italian National Agency for the Evaluation of Universities and Research Institutes (ANVUR).

Petrarca, i Visconti e il Virgilio Ambrosiano

Francesco Petrarca: I visconti, pavia e il virgilio ambrosiano INDICE: 1) Milano, il tanto sospirato «portus» (pp. 2-3) 2) Lo sdegno degli amici fiorentini (pp. 3-5) 3) I «mirabilia» di Pavia (pp. 5-6) 4) L'impulso visconteo alla cultura pavese (pp. 6-8) 5) La biblioteca del Petrarca (pp. 8-11) 6) Il «Virgilio Ambrosiano» (pp. 11-15) 7)

L’antico e noi. Studi su Manara Valgimigli e il classico nel moderno

L’antico e noi. Studi su Manara Valgimigli e il classico nel moderno, 2017

L’Antico e noi è un ritratto a tutto tondo dell’umanesimo novecentesco, configurato e analizzato nella figura e nell’opera di uno dei massimi classicisti della modernità, Manara Valgimigli (San Piero in Bagno, 9 luglio 1876 - Vilminore di Scalve, 28-29 agosto 1965), traduttore dei Tragici greci e di Aristotele, storiografo della critica antica, ma anche fervido e squisito memorialista della civiltà carducciana nell’estrema propaggine del suo tramonto fino alla contemporaneità, dove ha interpretato con bonomia e ironia la parte di un Nestore saggio e sapiente ma anche anarchico e spregiudicato.

Le "Storie ferraresi" di Bassani tra moderno e modernismo

La lingua e la letteratura italiana in Europa Atti del Convegno Internazionale di Studi di Craiova, 18-19 ottobre 2010, 2012

A partire dall’analisi degli elementi formali e compositivi del racconto Una lapide in via Mazzini, visto come racconto costruito con elementi novellistici, si cerca di dimostrare come le Cinque storie ferraresi siano segnate progressivamente da una forte tensione etico-poetica che cerca di resistere alla perdita di senso del mondo, come testimoniato dal modernismo, e restituire un senso storico al mondo europeo dopo i tragici eventi della II Guerra Mondiale. Parole chiave: Bassani, Modernismo, Shoah, Novella, Racconto