Il crampo agostiniano sul tempo secondo Wittgenstein (original) (raw)
Un antenato in comune. Gadamer e Wittgenstein su Agostino
La domanda dalla quale abbiamo preso spunto, è la medesima che alimenta un saggio di Lawn,[1] dove l'autore si chiede come sia possibile che due pensatori contemporanei possano offrirci due interpretazioni così diverse, verrebbe da dire radicalmente divergenti, di uno stesso filosofo.
Wittgenstein e Sraffa tra febbraio 1929 e giugno 1930 (extended version)
Extended version of "Sraffa e Wittgenstein: gli incontri tra febbraio 1929 e giugno 1930", in G. Cospito (ed.) Sraffa e Wittgenstein a Cambridge, Edizioni della Normale, Pisa, 2016, pp. 77-112. The meetings Wittgenstein and Sraffa had from February 1929 to June 1930 may throw further light on their intellectual intercourse. The draft resumes the circumstances in which they met, reconstructs the background of their meetings until June 1930, and finally advances some hypothesis on the topics their discussions may have touched in that period of time. This draft is still in progress. Summary: 1. Premessa - 2. Maynard il Magnifico - 3. Keynes, Ramsey, Sraffa, Wittgenstein - 4. Ramsey, Wittgenstein, Sraffa - 4.1 Indipendenza delle proposizioni elementari - 4.2 Pensieri discreti - 4.3. Interlocutori più e meno congeniali - 5. Oltre Ramsey: Sraffa, Wittgenstein e Raffaello Piccoli - 6. Dopo Ramsey: grammatica, gesti e tentazioni
Un dialogo - o forse una disputa - fra l'Ombra di Agostino e una Donna Senza Nome, su i maggiori temi del pensiero agostiniano: spirito e lettera, spiritualità e istituzione, tempo, evoluzione e creazione, male e libero arbitrio
L’interpretazione heideggeriana del tempo in Hegel
Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Perugia, 2007
Se ci sediamo sulla riva degli istanti per contemplarne il passaggio, finiamo col non distinguervi altro che una successione senza contenuto, tempo che ha perduto la sua sostanza, tempo astratto, varietà del nostro vuoto. Un altro passo e, di astrazione in astrazione, esso si assottiglia per colpa nostra e si dissolve in temporalità, in ombra di se stesso" E. M. Cioran * In una lettera del 2 dicembre 1971 indirizzata all'amico Gadamer, Martin Heidegger scriveva: «Io stesso non so ancora in modo sufficientemente chiaro come la mia "posizione" di contro a Hegel debba essere definita -come "posizione opposta" sarebbe troppo poco; l'individuazione della "posizione" è connessa alla questione del segreto dell' "inizio"; essa è molto più difficile, perché più semplice della spiegazione che Hegel ne dà prima dell'inizio del "movimento" nella sua Logica» 1 . * E. M. CIORAN, La chute dans le temps, Gallimard, Paris 1964; La caduta nel tempo, trad. it. a cura di T. Turolla, Adelphi, Milano 1995, p. 125. 1 H. G. GADAMER, Hegels Dialektik: fünf hermeneutische studien, Mohr, Tübingen 1971; La dialettica di Hegel, trad. it. a cura di R. Dottori, Marietti, Torino 1973, p. 150. 2 «Aber beide Denker stellen die Seinsfrage in die Mitter ihrer Philosophie, beide fragen nach dem Zusammenhang von Sein und Zeit, beide ringen um ein ursprüngliches Verständnis von Bewegung, Werden, Geschichtlichkeit -und beide denken geschichtlich, sofern sie aus der ganzen Tradition der abendländischen Philosophie schöpfen, mit ihr im Gespräch sind» (E. FINK, Sein und Mensch. Vom Wesen der ontologischen Erfahrung, Alber, Freiburg-München 1977, p. 169, trad. mia).
Augusto e il controllo del tempo
Studi su Augusto. In occasione del XX centenario della morte, a cura di G. Negri e A. Valvo, Torino 2016, 95-114.
SOMMARIO: 1. L'excursus di Ammiano sul giorno bisestile. -2. Dal calendario repubblicano al calendario giuliano. -3. L'errore dei pontefici e l'intervento di Augusto. -4. L'uso politico della sistemazione del calendario. La meridiana di Campo Marzio. -5. Il dibattito sul cosiddetto horologium Augusti. -6. Controllo dello spazio e controllo del tempo.