Scatto da etnografo situato. Foto-etnografia di un attraversamento (original) (raw)

Che vuol dire attraversare? Quali categorie e pratiche sono chiamate in cause nell’attraversamento di un luogo? Cerco di rispondere a queste domande attraversando effettivamente – in prima persona – Siena da una parte all’altra, scattando foto e prendendo appunti, diventati in seguito questo saggio foto-etnografico. Il primo punto che affronto, nel saggio e nell’attraversamento stesso, riguarda proprio il ruolo della fotografia. Più che un’icona, un indizio o un simbolo in sé, considero le foto elementi narrativi che ‘interagiscono’ in maniera complessa con la narrazione scritta. Questa assegnazione di ruoli semantici e pragmatici diversi alla fotografia è già di per sé motivo di discussione e analisi che intenzionalmente non affronto, se non implicitamente, nel saggio il cui intento manifesto è invece di recuperare (e discutere) ‘il situarsi’ del soggetto nello spazio, nella foto e nel testo stesso. Come si traducono, reciprocamente, questi tre elementi? A questo fine, tengo conto dell’impostazione sartriana (situazione) e geertziana (prossimità) relativa a un soggetto che attraversa un luogo e al contempo pone in questione altre categorie: inizio e fine, scritto e visivo, ordinario e ritualizzato, posizionato e in divenire, paradigmatico e sintagmatico. In ultima analisi, l’attraversamento spaziale di una città da parte di un soggetto – me stesso – viene trasformato in un attraversamento di categorie in cui una funzione di rilievo viene assunta dall’opposizione – da me sfumata – tra teoria e pratica, tra il situarsi e l’estrarsi da un contesto. In definitiva, più che ricorrere al concetto di indessicalizzazione in maniera univoca, faccio capo a concetti quali traduzione intersemiotica (Jakobson), figurativizzazione (Greimas), spiegazione come fare (Valéry). Riferimenti antropologici di rilievo sono Malinowski, Firth, Leiris, Geertz, Crapanzano. Riferimenti teorici d’altro tipo sono soprattutto Deleuze, Bateson, Barthes, De Certeau, Jullien.