La Conceria e il Mercato di "Piazza Nuova" a Palermo (original) (raw)

Ss. VINCENZO ED ANASTASIO: LA CHIESA CON UNA FONTE CURATIVA NELLA PIAZZA DEL MERCATO

in Aa. Vv., Guida alle chiese romaniche di Ascoli Piceno, città di travertino, Ascoli Piceno 2006, pp. 62-71, 166-168, 2006

La chiesa dei Ss. Vincenzo ed Anastasio sorge isolata a fare da baricentro nell'ampio invaso della Piazza Ventidio Basso, l'antica Platea inferior. La "piazza di sotto" (così chiamata per distinguerla dalla "piazza di sopra", l'odierna Piazza del Popolo) accoglieva il mercato manifatturiero ed era pertanto un punto di riferimento privilegiato per la vita economica e sociale del Medioevo ascolano. I santi a cui la chiesa è dedicata sono accomunati dal calendario (la loro ricorrenza cade il 22 gennaio) ma appartengono ad epoche ben distinte. San Vincenzo è un martire spagnolo coinvolto nella persecuzione di Diocleziano e Massimiano, agli inizi del sec. IV. Sant'Anastasio è un monaco siriano martirizzato nel sec. VII, all'epoca dell'imperatore di Costantinopoli Eraclio I. Ad entrambi era dedicato un importante santuario fondato nel 628 da papa Onorio I a Roma, presso il luogo del martirio di san Paolo. Proprio per il fatto che appartenevano a luoghi e ad epoche differenti, venendo accomunati dal martirio in nome della fede, Vincenzo ed Anastasio erano agli occhi di papa Onorio una fulgida testimonianza di come ovunque e in qualsiasi epoca il cristianesimo fosse vittorioso sul paganesimo. La chiesa ascolana si trova a breve distanza dal Ponte romano di Porta Solestà, in un punto focale su cui convergono molteplici percorsi viari del tessuto urbano, un luogo quindi intensamente frequentato e "strategico", per giunta legato alla memoria del martirio di sant'Emidio (in questi pressi, sulle rive del Archivolto e gruppo statuario della lunetta del portale della facciata The archivault and the statues in the main portal lunette Portale della facciata The main portal 62 I LE CHIESE I SS. VINCENZO E ANASTASIO

SCAMOZZI NEL NUOVO SECOLO E IL PROGETTO PER PALAZZO NUOVO A BERGAMO

ATTI DELL’ATENEO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI DI BERGAMO, 2019

Vincenzo Scamozzi, nato nel 1548 a Vicenza e morto a Venezia nel 1616, è stato l'architetto più celebre in Veneto dopo la morte di Andrea Palladio nel 1580. 1 Scamozzi fu incaricato da vari committenti di completare i can-tieri di Palladio: dal teatro olimpico di Vicenza, concluso da Scamozzi nel 1584 (Fig. 1), alla celeberrima villa Rotonda anch'essa portata avanti dallo Scamozzi dopo il 1580 (Fig. 2). 2 Egli fu, in effetti, il primo architetto inter-nazionale. 3 Palladio lavorò quasi esclusivamente in Veneto, e mai a Roma o a Firenze. Fu il suo trattato a travalicare i confini e diventare celebre in tut-to il mondo. 4 Invece Scamozzi fu invitato a presentare progetti a Salisburgo, viaggio in est Europa a Praga (Fig. 3), e al nord a Parigi, aggregato a una missione diplomatica. 5 L'orizzonte internazionale di Scamozzi è certamente legato a una maggiore mobilità degli artisti collegata alla nascita delle Acca-demie nelle capitali europee durante il Seicento, con i celebri esempi di Poussin a Roma, e Rubens, anch'esso a Roma, prima di tornare in patria.

Montebelluna. Il Grande Mercato e la nuova città

(Estratto da Montebelluna e il Mercato, Origini e costruzione di una città, a cura di L. De Bortoli, Danilo Zanetti Editore, Montebelluna 2006, Il Grande Mercato e la nuova città, pp. 225-274, 2006

Il Grande Mercato e la nuova città: breve cronaca di un triennio Il 26 novembre il rapporto al Consiglio Comunale della commissione forma-ta dall'ingegnere comunale Giuseppe Legrenzi (Junior), Antonio Nardi e Annibale Parteli confermava ciò che tutti sapevano da tempo e si concludeva con la neces-sità di radicali provvedimenti. In tale occasione il dottor Acqua-un possidente lo-cale, proprietario dell'edificio che di lì a poco sarebbe stato acquistato dai Bertoli-ni di Venezia 1-si lanciava in un appassionato e articolatissimo intervento con il 1 Villa Bertolini è stata sempre considerata, anche da Mazzotti e sulla scia tutti gli altri, un edificio ottocentesco. In real-tà, l'edificio è stato certamente rimaneggiato nel XIX secolo, ma sul sito esisteva una casa da statio (cfr. ASTV., Archi-vio Storico Comunale, Estimo, b.1210) dei Rinaldi di Treviso sin dalla metà del Cinquecento. La casa padronale dei Ri-naldi passò poi agli importanti notai locali Tronconi e da questi ad Acqua che la cedette, negli anni '80 ai Bertolini. Sul-la questione si veda L. De Bortoli, Acqua Patrizia. Ville e canali nell'alta campagna trevigiana, pp.33-59, in particolare p. 53.

Rigenerare Piazza Mercato. Progetti in comune

La ricerca si focalizza sul tema della rigenerazione urbana di uno dei luoghi “irrisolti” della città di Napoli, Piazza Mercato, svolta dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Napoli Federico II tra il 2010 e il 2013. La mostra Rigenerare Piazza Mercato1, raccoglie progetti didattici diversi e i risultati di un concorso rivolto a giovani progettisti e a gruppi di ricerca sul tema della rigenerazione di Piazza Mercato. Tali progetti raccontano un processo che ha visto collaborare studiosi e tecnici nel tentativo di verificare che tipo di ruolo e di significato il progetto di architettura poteva ritagliarsi nella rigenerazione di un luogo napoletano che più di altri sembra in “attesa”. I progetti si confrontano con i materiali della città politica da un lato con le sue norme, regole e necessità economiche e sociali, e con i materiali della città dall’altro partendo dal contesto come primo committente della sua architettura. L’intento dei progetti presentati è riflettere sul nesso tra architettura e società. La relazione con il luogo, inteso non solo come spazio fisico ma come contesto culturale, deve riportare l’architettura a contatto con la realtà. «Bisogna saper ascoltare il tempo degli spazi, le vicinanze, le distanze e l’intima relazione tra queste misure, il suono delle materie, riconoscerne le possibilità di relazioni nella loro collocazione a formare il corpo dell’architettura» (Gregotti, 2010). A partire dalla definizione del termine “contesto”, come può la didattica e la ricerca in architettura essere sia più vicina alle esigenze “pratiche” della città? Con quali strumenti?

Il Mercato Centraledi Firenze

Ho intervistato Umberto Montano, imprenditore che ha concepito il MERCATO CENTRALE FIRENZE, un gioiello tra qualità e innovazione.

Rigenerazione degli spazi pubblici e centri commerciali naturali: il caso di Piazza Mercato e Borgo Orefici a Napoli

2013

Il contributo affronta il tema della rigenerazione urbana di aree della città consolidata storicamente destinate alla produzione artigianale ed al mercato, oggi in condizioni di degrado e di abbandono a seguito di interventi di ri-localizzazione delle attività produttive e commerciali in contesti extraurbani specializzati. Tali aree, progressivamente depauperate del loro ruolo, possono ritrovare nella valorizzazione della tradizionale identità artigianale e commerciale e del capitale sociale ad essa collegato l’opportunità di costruire strategie per fronteggiare il declino socio-economico ed il degrado fisico attraverso forme di partenariato pubblico-privato. Lo studio empirico relativo al caso di Piazza Mercato e Borgo Orefici a Napoli – in corso di sviluppo – supporta tale ipotesi evidenziando come l’attivazione di capitale sociale radicato nel contesto possa contribuire in maniera determinante ad un processo di rigenerazione basato su un approccio partecipativo e su strumenti integrati pubblici e privati.

Il mercato coperto di largo San Pasquale. Un poco noto spazio commerciale nella Napoli di fine Ottocento

La Città Altra. Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità, 2018

S t o r i a e i mma g i n e d e l l a d i v e r s i t à u r b a n a : l u o g h i e p a e s a g g i d e i p r i v i l e g i e d e l b e n e s s e r e , d e l l ' i s o l a me n t o , d e l d i s a g i o , d e l l a mu l t i c u l t u r a l i t à Hi s t o r y a n d i ma g e o f u r b a n d i v e r s i t y : p l a c e s a n d l a n d s c a p e s o f p r i v i l e g e a n d we l l-b e i n g , o f i s o l a t i o n , o f p o v e r t y a n d o f mu l t i c u l t u r a l i s m a c u r a d i F r a n c e s c a Ca p a n o , Ma r i a I n e s P a s c a r i e l l o , Ma s s i mo V i s o n e La Città Altra Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell'isolamento, del disagio, della multiculturalità The Other City History and image of urban diversity:places and landscapes of privilege and well-being, of isolation, of poverty, and of multiculturalism a cura di