La machlosyne della Lupa: Giovanni Verga e il mito delle Pretidi (original) (raw)
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I manoscritti secretati di Giovanni Verga
2021
I manoscritti secretati di Giovanni Verga I manoscritti secretati di Giovanni Verga Gabriella Alfieri PUBBLICATO: 27 MARZO 2021 all' osservatorio privilegiato della Fondazione Verga e del Comitato per l'Edizione Nazionale dello scrittore, vorrei riproporre un caso storico-critico e lologico, protrattosi per novant'anni, e riguardante un autore che, per il rivoluzionario italiano etni cato dei Malavoglia e di Vita dei campi, Bruno Migliorini aveva inserito nella sua Cronologia della lingua italiana (1975). I manoscritti di Giovanni Verga, a lungo secretati, poi per metà riscattati e per metà creduti dispersi ma fortunosamente recuperati, costituiscono infatti un caso tuttora per certi aspetti aperto. Tutto ebbe inizio nel gennaio 1922 quando lo scrittore ottantaduenne si spegneva a Catania, mentre era intento a catalogare con acribia lologica gli autogra delle proprie opere narrative e teatrali. Con la parsimonia tipica di quelle generazioni, da alcuni anni andava riponendo i suoi manoscritti nelle cartelline di cartone con l'intestazione "Senato del Regno", gratuitamente disponibili dopo la sua nomina a senatore a vita nel 1920. Nel caso di stesure plurime di un' opera Verga identi cava ogni redazione con il titolo provvisorio, a iungendo tra parentesi quello de nitivo in un'ideale seriazione delle varianti. Così le tre versioni del romanzo Eros sono tuttora conservate nel Fondo Verga della Biblioteca Regionale Universitaria di Catania in tre cartelline senatoriali, etichettate Aporeo (Eros). Per l'intera casistica si rinvia a Lo scrittoio del verista di Francesco Branciforti (in I tempi e le opere di Giovanni Verga, Firenze, Le Monnier 1987). Ad a ancarlo nell' oneroso lavoro, che-se compiuto-sarebbe risultato di capitale importanza per i futuri studiosi, Verga aveva chiamato l'amico e sodale Federico De Roberto, che, dopo la morte del Maestro, proseguì l'archiviazione con amorevole cura e con analogo rigore lologico. Purtroppo però anche De Roberto morì improvvisamente nel 1927, lasciando incompleta la sua ricognizione storico-D Italiano digitale XVI, 2021/1 (gennaio-marzo)-p.
La "segreta mania". Appunti e riflessioni sulla fotografia di Giovanni Verga
La " segreta mania ". Così Giovanni Verga definisce la propria passione per la fotografia, un'arte alla quale egli si dedicò con stupore ed interesse. Gli scatti verghiani oggi rimangono ammantati da un velo d'ombra: il loro stato di conservazione un vero mistero. L'ultima visita ufficiale ai materiali risale al 1993 e d'allora non se ne hanno notizie certe. Il crescente interesse per l'autore di Vizzini e la sua "segreta mania" dovrebbe muoversi, ora, verso una messa in sicurezza del repertorio fotografico verghiano e una sua pubblica accessibilità.
Giovanni Verga (4) Introduzione ai Malavoglia
1 "Se il teatro e la novella, col descrivere la vita qual è, compiono una missione umanitaria, io ho fatto la mia parte in pro degli umili e dei diseredati da un pezzo, senza bisogno di predicar l'odio e di negare la
Come si mostra che nella conoscenza non potrebbe darsi obbiettività, e neppure la pretesa ad essa, se essa consistesse in copie o riproduzioni del reale, così si può dimostrare che nessuna traduzione sarebbe possibile se la traduzione mirasse, nella sua ultima essenza, alla somiglianza con l'originale. Poiché nella sua sopravvivenza, che non potrebbe chiamarsi così se non fosse mutamento e rinnovamento del vivente, l'originale si trasforma, c'è una maturità postuma anche delle parole che si sono fissate.
Telve 2007 - La doppia riduzione linguistica della "Lupa" di Verga tra melodramma e teatro
in "Tra note e parole. Musica, linga, letteratura", a cura di Michela Meschini e Carla Carotenuto, Atti del Convegno, Ravenna, Longo Editore, pp. 47-66.
www.longo-editore.it All rights reserved Printed in Italy La scelta è ricaduta sulla Lupa di Verga, il cui testo, dopo la pubblicazione della novella nel 1880 in Vita dei campi, fu ridotto a libretto d'opera e, nello stesso giro di anni, a dramma teatrale 4 .
Retorica finzionale e retorica fattuale: la tragedia di Vermicino in Superwoobinda e Dies Irae
Fatti e finzioni Atti del XXIII Convegno Internazionale della MOD Napoli, 15-17 giugno 2022, 2024
Fait et fiction di Lavocat ha dimostrato come la frontiera tra la dimensione fattuale e quella finzionale sia anche di natura discorsiva. Al contrario di come sostiene Searle, esistono dei markers ora di fattualità ora di finzionalità che configurano il testo secondo una specifica modalità retorica. Queste spie possono emergere con maggiore lucidità nel caso di situazioni narrative ibride, come ad esempio in un evento fattuale raccontato in maniera finzionale-e viceversa. Lo scopo di quest'intervento è di evidenziare il confine tra racconto fattuale e racconto finzionale utilizzando come campione testuale la tragedia di Vermicino. La storia del bambino caduto nel pozzo è stata sia un fatto convertito in finzione attraverso la postura performativa dello spettacolo televisivo, sia il primo tassello di un'intricata finzione collettiva percepita come fattuale dalla logica del complotto. Verranno presi in esame da una parte Superwoobinda di Aldo Nove e dall'altra Dies Irae di Giuseppe Genna, in una lettura comparata atta a rilevare le differenze formali tra le due rappresentazioni dell'episodio.