Tommaso Minardi, Cristo in trono; Dante e Virgilio alla porta del Purgatorio (Inediti dalla Collezione dei Virtuosi al Pantheon), in V. Tiberia, La collezione della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon. Dipinti e sculture, cat. a cura di A. Capriotti... 2016 (original) (raw)

Tra novembre e dicembre 1831, in una riunione non datata nei verbali, i confratelli Clemente Folchi, Giuseppe De Fabris e Luigi Durantini chiesero l'ammissione fra i Virtuosi di un folto gruppo di artisti già accademici di San Luca. Accolti con il plauso unanime, diveniva congregato del Pantheon, tra altri emeriti, il pittore e incisore Tommaso Minardi, personalità di spicco del Purismo italiano (APAVP, Verbali, aa. 1818-1834 GENOVESE, in TIBERIA 2015, p. 286), prendendo il possesso congregazionale il 12 febbraio 1832 (APAVP, Verbali, aa. 1818-1834 GENOVESE, in TIBERIA 2015, p. 290), circa dieci anni prima della pubblicazione del manifesto ufficiale del Purismo firmato insieme a Pietro Tenerani e Johann Friedrich Overbeck. Il 22 aprile del 1838, poco dopo l'istituzione dei concorsi all'interno della Congregazione, il pittore fu eletto dai confratelli Direttore per l'Incisione delle opere premiate, insieme a Francesco Giangiacomo (APAVP, Verbali, aa. 1837-1840, c. 60; GIANFRANCESCHI, in TIBERIA 2015, p. 352).