L'alba in forma di romanza: sul tipo strofico e musicale di Reis glorios (BdT 242,64) (original) (raw)

2018, Romance Philology

La famosa alba attribuita da alcuni canzonieri a Giraut de Borneil è stata ultimamente al centro di una serie di autorevoli contributi, concomitanti alla scoperta di un’antica traduzione italiana del testo provenzale, che hanno cercato di definirne meglio lo stemma, il testo critico e l’interpretazione. In questo contributo si discutono gli aspetti formali di Reis glorios con riguardo a tutta la tradizione (anche indiretta) e si propone d’individuare nel suo tipo metrico e musicale la cosiddetta ‘strofa di romanza’: essa caratterizza in particolare il corpus di canzoni di tela antico-francesi col quale l’alba provenzale mostra di condividere anche elementi stilistici e retorici. Questa agnizione formale potrebbe avere delle ricadute sulla vexata quaestio interpretativa. The famous Old Provençal dawn-song attributed by some songbooks to Giraut de Borneil has recently been at the center of a number of contributions (concurrently with the discovery of an ancient Italian translation of the poem itself) which seek to better define the stemma codicum, the critical text, and its interpretation. This contribution discusses the formal aspects of Reis glorios with regard to the entire manuscript tradition and aims to identify in its metric and musical type the so-called Romanzenstrophe. Such strophic and musical form characterizes in particular the Old French corpus of chansons de toile with which the Provençal dawn-song also shares some relevant stylistic and rhetorical features. This formal acknowledgement may have implications for the interpretative issue.

Girolamo Ruscelli e le antologie liriche

Girolamo Ruscelli dall’Accademia alla Corte alla Tipografia. Atti del convegno internazionale di studi (Viterbo, 6-8 ottobre 2011), 2012

Il saggio prende in analisi la figura del poligrafo Girolamo Ruscelli quale allestitore di sillogi liriche, a partire dalle prime raccolte edite all'arrivo a Venezia, sino alla più importante antologia, intitolata "I fiori". Di quest'ultima raccolta si studiano le relazioni con gli scritti teorici e con il rimario, parte di una comune strategia editoriale e culturale; sono poi prese in esame le modalità di costitutizione delle silloge liriche, compreso il "Tempio per Giovanna d’Aragona".

Musica prior: sul rapporto fra testo e musica nei lais lirici galloromanzi (e sulla loro prassi editoriale)

R. Antonelli, M. Glessgen, P. Videsott (ed.), Atti del XVIII Congresso internazionale di linguistica e filologia romanza (Roma, 18-23 luglio 2016), 2018

Secondo H. Spanke i generi eterostrofici (o meglio eteromodulari) romanzi come il lai lirico e il descort presuppongono un ‘primato’ della musica, nel senso che la struttura musicale sembra essere preordinata a quella metrica, e dunque un rapporto testo-musica sostanzialmente diverso rispetto a quello che si realizza nella canzone e nei generi a questa affini, dove la struttura metrica precede e determina quella musicale. Nel secondo Novecento, quando si consuma il divorzio fra filologia e musicologia, si osserva da un lato la tendenza a focalizzare l’attenzione sull’analisi metrica e testuale, e dall’altro quella a studiare le forme e gli stili musicali per proprio conto. La scissione delle competenze ha perciò offuscato una questione centrale, quella del rapporto fra musica e poesia nel repertorio in esame, che è imprescindibile per chiarire e storicizzare gli elementi di diversità poietica ed estetica fra generi isostrofici e generi eterostrofici nella lirica medievale. L'intervento intende valutare e approfondire un’ipotesi prospettata ma non sufficientemente sviluppata da precedenti studiosi (soprattutto musicologi), ovvero che alla base di alcuni testi conservati ci siano strutture musicali preesistenti di tipo strumentale e a circolazione autonoma, caratterizzate dalla ripetizione di moduli ritmici definiti che avrebbero determinato le scansioni in versi metrici individuati dalla rima. Tale ipotesi avrebbe ricadute di rilievo non solo sull’interpretazione dei casi di affinità formale in àmbito eterostrofico, ma anche sull’assetto metrico-testuale dei singoli componimenti e quindi sui criteri della prassi editoriale.

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Fontanelli F. (2021), Superfici ed essenze nell'Oro del Reno. La "Verwandlungsmusik" come teatro delle analogie, in "Tra ragione e pazzia. Saggi di esegesi, storiografia, e drammaturgia musicale in onore di Fabrizio Della Seta", a cura di F. Rovelli, C. Vellutini e C. Panti, Pisa, ETS, pp. 135-166

Tra ragione e pazzia. Saggi di esegesi, storiografia e drammaturgia musicale in onore di Fabrizio Della Seta, a cura di Federica Rovelli, Claudio Vellutini e Cecilia Panti, 2021