Sviluppo economico nella Cosenza ottocentesca attraverso gli atti della Società Economica di Calabria Citra (original) (raw)
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Attività manifatturiera e produzioni ceramiche post-medievali in Calabria: il caso di Cotrone
Nel novembre del 1985, una stretta trincea per la posa di cavi elettrici fu aperta, a Crotone, lungo un'arteria minore della viabilità cittadina non distante dal tratto finale del Fosso Pignataro. Il modesto torrente, che nella greca Kroton separava i quartieri meridionale e centrale della polis, oggi scorre interamente al di sotto della sede stradale, fino a sfociare nella rada attigua al porto industriale.
Lo sviluppo urbanistico della città di Cosenza tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo
Vialla Rendano tra musica, seta e arte
Il contributo è inserito all'interno della monografia, a cura del Soprintendente arch. Luciano Garella, dedicata a Villa Rendano, rilevante edificio ottocentesco cosentino e alla storia del musicista Alfonso Rendano e della sua famiglia. La monografia è stata realizzata in occasione dell'acquisizione e restauro del monumento da parte della Fondazione Giuliani.
Impresa e finanza a Genova. I Crosa (secoli XVII-XVIII)
2017
Nell'arco di tre generazioni i Crosa, protagonisti di uno dei più brillanti percorsi di ascesa sociale della Genova sei-settecentesca, passano dalla condizione di piccoli commercianti a quella di patrizi cittadini, divenendo figure di spicco della vita economica e politica della Repubblica. Inclusi tra i gruppi familiari di recente nobilitazione che nel 1737 l'inviato francese Campredon considera "Puissamment riches", si inseriscono nei traffici commerciali con la Penisola Iberica e il Nord Africa e aprono la strada alle relazioni finanziarie con la Polonia, un settore del tutto nuovo per i capitalisti liguri. Dopo aver raggiunto l'apice negli anni sessanta del Settecento, le crisi del periodo successivo portano ad un sensibile ridimensionamento patrimoniale e al progressivo disimpegno dal mondo degli affari. Tuttavia, i Crosa evitano la decadenza e riescono a trovare un'adeguata collocazione nel nuovo contesto rappresentato dal Regno di Sardegna.
Aspetti del commercio e dell'organizzazione mercantile in Calabria nel XVIII secolo.
Nel Settecento, con gradazioni diverse, piccoli imprenditori e grandi incettatori intercettavano i prodotti dell’agricoltura calabrese per veicolarli alla volta di Napoli, Genova e Venezia e nei mercati dell’Europa meridionale. Il comparto delle esportazioni regionali , pur essendo vivace e ricco di iniziative, risultava limitato a determinate aree ed era incapace di indirizzare i propri capitali verso il progresso delle strutture socio-economiche, determinando effimere probabilità di incidere sull’economia futura. Il settore del trasporto si presentava legato alla supremazia delle flotte mercantili soprattutto francesi, genovesi e napoletane, sebbene vi fosse la presenza di una marineria locale particolarmente attiva solo, però, in alcuni punti nevralgici del Tirreno calabro meridionale.
La produzione di seta e di altre fibre in Calabria nel XVIII secolo
L’allevamento del baco da seta continuava nel Settecento ad alimentare parte dell’economia calabrese. L’attività era basata su un di sistema di verlagssystem ben consolidato al quale prendevano parte diversi attori sociali: il proprietario-imprenditorie, l’allevatore e il commerciante. Il processo di trasformazione e di confezionamento di tessuti vedeva ancora protagonista indiscussa, anche se in fase di decadenza, Catanzaro, ma anche Reggio ed altre enclaves regionali. L’attività era regolata da contratti ben definiti attraverso l’assegnazione di terreni ad agricoltori specializzati nell’allevamento del baco.