POGGIO NEBBIA (Tarquinia, VT) (original) (raw)

2018, "Siti chiave tra antico e inizi medio Bronzo nel Lazio e in Campania. Nuovi dati e nuove date"

Fig. 3 -Foto dell'area di affioramento A Fig. 4 -Materiali dell'area A Fig. 5 -Materiali dell'area B Fig. 6 -Punta di freccia in bronzo dall'area B Il sito protostorico di Poggio Nebbia (comune di Tarquinia -VT), distante circa 8 km verso SE dall'attuale centro abitato di Tarquinia, è ubicato su un basso rilievo collinare facente parte di una dorsale delimitata a Nord dal fiume Mignone e a Sud dal Rio Melledra (figg. 1-2). Il sito è stato rinvenuto durante ricognizioni di superficie dell'Associazione Archeologica Centumcellae di Civitavecchia alla fine degli anni '90 del secolo scorso. Profonde arature portarono in luce sulla sommità della collina due distinte aree di affioramento (A e B) di manufatti archeologici riferibili ad un orizzonte omogeneo dell'antica età del Bronzo.Nell'area A (42°11′ 20.96″ N -11°48′ 31.04″ E; q. ca. 52 m s.l.m.), lo scasso agricolo aveva portato in superficie una chiazza di terreno nerastro contenente una consistente quantità di pietrame e numerosi frammenti ceramici, anche di grandi dimensioni (fig. 3). L'area di affioramento B (42°11′ 21.98″ N -11°48′ 32.76″ E; q. ca. 52 m s.l.m.), situata a breve distanza verso NE, ha restituito frammenti dello stesso tipo e una punta di freccia in bronzo (fig. 6). Le due aree costituiscono i resti di un medesimo insediamento di piccole dimensioni e di durata circoscritta. Mancano infatti manufatti tipici dell'età del Rame e di periodi successivi dell'età del Bronzo. Tra i materiali dell'area A vi sono scodelle con labbro a tesa rettilineo (fig. 4, 8, 17) o leggermente ricurvo (fig. 4, 9), in un caso decorato con gruppi di solcature radiali (fig. 4, 8). Vi sono inoltre tazze carenate a parete concava (fig. 4, 1-2) o rientrante (fig. 4, 4, 7) di cui una decorata con una incisione al disopra della carena (fig. 4, 7). Su di un frammento a labbro svasato, che potrebbe essere riferito ad una tazza carenata, sono presenti solcature orizzontali (fig. 4, 5). Un frammento appartiene ad una ciotola a profilo sinuoso (fig. 4, 14). Le forme chiuse comprendono olle globulari (fig. 4, 6 e 10) e un vaso a collo con labbro svasato (fig. 4, 3). Sul punto di massima espansione di forme chiuse erano probabilmente posizionate una cuppella impressa (fig. 4, 15) e una bozza piatta (fig. 4, 16). Le anse sono a nastro, in un caso con profilo a gomito (fig. 4, 13). Anche i materiali dell'area B includono scodelle con labbro a tesa, in un caso curvilineo (fig. 5, n. 1) e nell'altro ispessito (fig. 5, 12), e tazze carenate con parete concava (fig. 5, 2, 5-7), una delle quali presenta l'attacco di un'ansa verticale sopraelevata (fig. . Le forme aperte annoverano inoltre una bassa e piccola scodella decorata con due solcature orizzontali all'interno ( ) e uno scodellone troncoconico con orlo decorato a impressioni digitali ( . Tra le forme chiuse vi sono un'olletta globulare decorata a linee incise a zig-zag ( ) e un bicchiere a corpo ovoide con orlo decorato a impressioni digitali (fig. 5, 9). Tre frammenti di parete sono ornati a solcature (fig. 5, 10, 11, 14), in un caso contornanti una bugna a profilo conico ( , 3) e nell'altro formanti una banda campita a tratti rettilinei ( . Degna di nota è una punta di freccia in bronzo con codolo e alette ( ). I materiali rinvenuti nelle due aree fanno parte in modo omogeneo del panorama delle forme proprie del Bronzo antico medio-tirrenico, e in particolare della facies denominata di "Belverde-Mezzano", finora attestata soprattutto in zone interne, tra il Senese, l'Orvietano, l'area del lago di Bolsena e la Teverina . Tra i complessi più rappresentativi della facies possono essere citati Mezzano 1 (Franco 1982; D'Erme et alii di Graffignano (Miranda et alii, in questo incontro di studi). Poggio Nebbia rappresenta dunque l'attestazione al momento più meridionale di tale aspetto, e finora l'unica compiutamente documentata nelle vicinanze della costa. Tra le forme più significative di questo aspetto presenti a Poggio Nebbia possono essere citate: le scodelle con orlo a tesa, anche con ornato a solcature; le tazze a parete concava, anch'esse forse in un caso con solcature; le olle globulari; le decorazioni a solcature e a cuppelle. Vi sono poi altri elementi genericamente riferibili al Bronzo antico, come l'ansa a gomito (peraltro non esclusiva di questo periodo) e la bozza piatta. Alcuni elementi rimandano a contesti del Bronzo antico più meridionali, come il sito di Casetta Mistici a Roma (ornato a zig-zag) (Mieli, in questo incontro di studi) e l'ambito Palma Campania (tazza carenata con alta ansa a nastro). La punta di freccia in bronzo con codolo e alette appartiene a un tipo già attestato in complessi della prima metà del II millennio a.C. del centro Italia, come Petrosa a Sesto Fiorentino (Sarti 1994) e Gragnano I nell'alta Valle del Tevere (Moroni Lanfredini, Benvenuti 2010: . . Bibliografia Calzoni U. 1962 -Le stazioni preistoriche della montagna di Cetona. Belverde. II. La ceramica (Quaderni di Studi Etruschi II), Sansoni, Firenze. Cuda M.T., Sarti L. 1996 -Santa Maria in Belverde (Cetona): l'orizzonte dell'antica età del bronzo, in L'Antica età del Bronzo (Atti del Congresso, Viareggio 1995), a cura di D. Cocchi Genick, Octavo editore, Firenze, pp. 441-448. Cuda M.T., Rossi S., Sarti L., Wierer U., Zanieri P. 2001 -Nuovi dati sul Bronzo medio iniziale di Belverde di Cetona: gli scavi al Riparo del Capriolo e alla Buca del Leccio, in Preistoria e Protostoria della Toscana, Atti della XXXIV Riunione Scientifica dell'I.I.P.P. (Firenze 1999), Firenze, pp. 441-451. D'Erme L., Pellegrini E., Petitti P. 1991-92 -L'insediamento sommerso del lago di Mezzano, in Atti Viareggio I, pp. 692-693. Franco M.C. 1982 -L'insediamento preistorico del lago di Mezzano, CNR, Roma. Metta C.