L’esecuzione del modello: Carlo Camporese, in Un fondale per l’Acqua Vergine. Il modello della Fontana di Trevi storie e restauro, a cura di R. Leone e F. R. Liserre, Gangemi, Roma 2017, pp. 29-34, ISBN 9788849235418 (original) (raw)

G. Carbonara, L. Barelli, E. Giorgi, A. Guiglia Guidobaldi, F. Matera, M. Morbidelli, M.L. Santarelli, Il restauro della fontana del chiostro dei SS. Quattro Coronati a Roma, in Le fontane storiche: eredità di un passato recente [...], a cura di M. Pretelli e A. Ugolini, Firenze 2011, pp. 32-39

La fontana del chiostro dei Ss. Quattro Coronati fu realizzata da Antonio 1 È stata oggetto di un restauro nel 2004, diretto ed eseguito da chi scrive, 2 nell'ambito di un intervento ancora in corso che interessa l'intero chiostro. 3 del chiostro e dei suoi singoli elementi costitutivi, fra cui la fontana. Determinante è l'acquisizione critica che l'intervento di Muñoz per ultimo ha conferito al chiostro comple tezza e organicità e inoltre costituisce un importante documento per la storia del restauro. Pertanto la progettazione è stata volta a mantenere e valorizzare il chiostro e la fontana che ne è parte integrante nella facies muñoziana, valutando criticamente il

Valeriani Alessandro, Da imitazioni a modelli: i progetti di Andrea Pozzo e Carlo Fontana per la facciata di San Giovanni in Laterano. Con una nota su Fontana "borrominista" in Falsi e imitazioni nella storia: studi archeologici, giuridici, numismatici e storico artistici, cura di A.Serra, Roma 2019

2019

È o ibile ili a e il e mine imi a ione e alc ni a e i dell a chi e a romana del tardo Seicento e del primo Settecento che si pongono in rapporto di filiazione nei confronti delle esperienze barocche maturate a Roma durante il XVII secolo. Le sperimentazioni dei principali esponenti dell a chi e a omana, Gian Lo en o Be nini (1598-1680), Francesco Borromini (1599-1667), Pietro da Cortona (1596-1669) e Carlo Rainaldi (1611-91), si imposero sin da subito come vincolanti per le generazioni succe i e di enendo e em i da dia e, da ile a e e, e l a n o, da imi ae. Un imi azione che non va intesa in senso restrittivo, unicamente come pedissequa citazione di questi modelli di riferimento, ma che si pone spesso come punto di partenza per una ricerca volta al conseguimento di soluzioni innovative e originali. Per verificare questo a n o i ol a ci co c i e e l anali i ad n limitato episodio architettonico che appare, nella sua complessità, come una sorta di punto di coagulo di sperimentazioni e imitazioni di modelli precedenti e allo stesso tempo come il punto di partenza per lo sviluppo di nuove linee di ricerca che interesseranno una serie di architetture realizzate a Roma e nel e o d E o a, nella ima me del Settecento. I progetti per la realizzazione della facciata di San Giovanni in Laterano, ideati da Andrea Pozzo (1642-1709) e Carlo Fontana (1638-1714) alla fine del Seicento, si presentano come casi emblematici di un processo creativo volto, da una parte a recuperare i modelli della grande tradizione architettonica omana e, dall al a, a o i come e em i e gli architetti delle generazioni successive. Nelle loro proposte di completamento del prospetto lateranense, elaborate entrambe nel 1699, Pozzo e Fontana non poterono fare

I diversi approcci alla scienza idraulica di Carlo Fontana e Cornelius Meyer, con una nota su Ponte Felice, in Carlo Fontana 1638–1714 Celebrato Architetto, atti del convegno (Roma, 22-24 ottobre 2014), Accademia Nazionale di San Luca, Roma 2017, pp. 181-188, ISBN 9788897610205

rosa maria giusto peter heinriCh Jahn pavel kalina elisaBeth kieven dominique lauvernier miChela luCCi tommaso manFredi elena manzo niColetta marConi angela marino sergio monFerrini FranCesCo mosChini aBdul kader moussalli sara muniain ederra Bruno mussari marCo rosario noBile Werner oeChslin martin olin Jorge Fernández-santos ortiz-iriBas maria gaBriella pezone John pinto FriedriCh polleross paolo portoghesi FranCesCo repishti valentina russo hermann sChlimme maría margarita segarra lagunes kimBerley skelton alessandro spila andrea spiriti saverio sturm domeniCa sutera marisa taBarrini elena tamBurini BarBara tetti dimitri tiCConi antonio trapletti marCello villani maria vitiello erik WegerhoFF simona zani Quaderni degli Atti 2013-2014 Atti del convegno internazionale a cura di Giuseppe Bonaccorso e Francesco Moschini Protagonista dell'architettura al crepuscolo del barocco, Carlo Fontana (1638-1714) si fa interprete di una società in graduale mutamento, dedicandosi alla progettazione di edifici che hanno il pregio di misurarsi con tipologie innovative per il tempo. Le sue elaborazioni si dispiegano dai manufatti di uso domestico, agli interni, all'architettura civile, religiosa e militare, fino alle più impegnative infrastrutture urbane e territoriali. La regolarizzazione dei procedimenti edilizi, l'attenzione per un'architettura che risponda a criteri sociali e assistenziali, l'ottimizzazione dei servizi, sono tutti elementi alla base della ricerca di Fontana, il quale interpretò e valorizzò le idee e i procedimenti già avviati da Gian Lorenzo Bernini, da Francesco Borromini, da Pietro da Cortona e da Carlo Rainaldi.