Strategie artistiche per la costruzione ecclesiologica del Patrimonium Petri: tre cicli biblici nell'Italia mediana fra XII e XIII secolo- Re-reading Hebrew Scriptures: Old Testament Cycles in Medieval Wall Painting, Convegno internazionale, Milano (16-18 ottobre 2019) (original) (raw)
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„Re-reading Hebrew Scriptures: Old Testament Cycles in Medieval Wall Painting” „Rileggere le Scritture ebraiche: cicli dell'Antico Testamento nella pittura murale medieval” Convegno internazionale Università degli Studi di Milano 16-18 ottobre 2018 Abstract Caino e Abele nella pittura murale romanica Wilfried E. Keil (Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg) La storia di Caino e Abele (Genesi 4) è raffigurata nella pittura murale romanica in varie scene, spesso quelle della vittima e del fratricidio. Essa è spesso integrata in un ciclo completo dell'Antico Testamento o tipologicamente giustapposti a scene veterotestamentarie o neotestamentarie (San Savin-sur-la-Gartempe, Sigena, Cattedrale di S. Blasio a Braunschweig). La rappresentazione delle vittime viene anche estrapolata dal contesto e raffigurata con eventi del Nuovo Testamento. In quattro chiese più piccole le scene sacrificali si trovano sulle pareti nei pennacchi a sinistra e a destra dell'arco di trionfo. È il caso della Cappella di S. Giovanni a Pürgg, in Austria, di S. Egidio a Keferloh, vicino a Monaco di Baviera, S. Giacomo a Grissiano, vicino a Tesimo in Alto Adige e di S. Giacomo a Kastelaz a Termeno, in Alto Adige. Abele è raffigurato come pastore con l'agnello e Caino come contadino con un mazzo di spighe. Essi dirigono i doni verso l'arco e quindi verso l'altare (quello vero, non quello dipinto). Abele, con il suo sacrificio di sangue, va inteso come prefigurazione per la morte sacrificale di Cristo. In questo modo si può stabilire un collegamento con la celebrazione dell'Eucaristia (si veda, ad esempio, Onorio Augustodense). Il riferimento a quest'ultima è illustrato anche dalla frequente raffigurazione di Abele e della sua vittima sui vasi sacri. Allo stesso tempo, i fratelli insieme sono anche un appello morale per il visitatore della chiesa. Poco chiaro è finora la relazione tra Caino e Abele con le loro offerte negli stipiti di una finestra nella navata della chiesa di St. Edmund a West Kingsdown in Kent, in quanto i rimanenti dipinti non sono conservati. A questo riguardo verrà presentata una nuova considerazione.
La scelta artistica di un capitano di ventura: il ciclo arturiano di Frugarolo 25 Marianna Cuomo I plinti affrescati nella Campania altomedievale. La pittura decorativa tra VI e XI secolo 41 Serena Franzon Indossare la fede. Gioielli devozionali nel Quattrocento italiano 53 Martina Giulietti Il singolare fenomeno della produzione scultorea alabastrina nordeuropea nel tardo Medioevo 67 Claudia Sanna Caduta e redenzione: il ciclo scultoreo della chiesa di San Michele di Murato in Corsica (prima metà del XII sec.) 85 -PANEL B: FILOSOFIA -Niccolò Bonetti La teologia della creazione di Matteo d'Acquasparta 101 Raffaele Cioffi Alcune rielaborazioni dei generi agiografico e cristologico nell'Inghilterra anglosassone: il caso del Vercelli Book 113 Davide Penna Videre est esse. Quando la conoscenza diventa amore. Gnoseologia e ontologia in Guglielmo di Saint-Thierry : un osservatorio archeologico per la Toscana dei secoli VI-VIII 159 Assunta Campi La ceramica da fuoco dall'insediamento di Montella (AV). Tipologie del vasellame in uso in una comunità del IX secolo 177 Federica Cosenza Il sistema dei casali della campagna romana: problemi e metodologia d'indagine 189 Matteo Crocchianti I riusi di tipo funerario delle strutture e degli spazi di Età romana tra la Tarda Antichità e l'Alto Medioevo 205 Lorenzo Curatella Le necropoli basso medievali italiane 219 Elisa Del Galdo, Silvia Lusuardi Siena Le sepolture nella cattedrale paleocristiana e medievale di Luni (SP) 231 Elena Dellù, Federica Matteoni, Silvia Lusuardi Siena Il sepolcreto nella chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Nocetum (MI): dinamiche deposizionali tra altomedioevo ed età moderna 245 Iolanda Donnarumma Un impianto metallurgico del IX secolo dalla Rasola 1 del castello del Monte a Montella: la trincea 5/87 265 Alessia Frisetti La valle del Volturno nel Medioevo: insediamenti e realtà materiale (VIII-XII secolo) 279 Sabina Giuliano Il castello di Rocca Cilento (SA) nel circuito difensivo del territorio cilentano. Dall'indagine archeologica alla valorizzazione: prospettive di sviluppo 297 Lester Lonardo Castella et casalia. Insediamenti fortificati e rurali nella bassa valle del Calore: evidenze materiali e documentarie 307 Federica Matteoni Edilizia storica nella Provincia di Bergamo: considerazioni preliminari sulle tecniche costruttive, le dinamiche insediative e sociali 327 Alessandro Mortera Trasformazioni del paesaggio urbano nell'area del Foro Romano alle soglie del Medioevo: il caso della Basilica Aemilia 343 Luigi Quattrocchi Il fenomeno del mosaico funerario in Italia e isole maggiori nei secoli IV-VII 367 -PANEL D: ARCHITETTURA -Emanuele Gallotta Il rinnovamento edilizio della città di Ferentino nel XIII secolo: l'architettura civile 383 Mara Giordano Tracce tardomedievali nella chiesa di San Simeone Profeta di Camigliano 399 Angelo Passuello Le fabbriche romaniche con gallerie nel continente europeo: articolazioni spaziali e possibili funzioni dei cosiddetti "matronei" fra i secoli XI e XII 409 Enrico Pizzoli Una copia ideologica: il chiostro di S. Maria degli Angeli in Baida 429 Giulia Pollini Restauro, ripristino e invenzione della policromia pittorica nell'architettura medievale. Alcuni esempi tra Napoli e Puglia nel XIX secolo 443 -PANEL E: STORIA -Giulio Biondi Legislazione suntuaria a Venezia, secoli XIII-XV. Proposta per una messa a fuoco e ridefinizione del concetto suntuario, tra storiografia e documenti 461 Veronica De Duonni Rivivere nelle preghiere: commemorazione e ritualità in un documento di Montevergine 475 Elisa Erioli I costruttori bolognesi nella quotidianità tra Duecento e Quattrocento 489 Luca Finco Viabilità antica a servizio di architettura e scultura: il caso del Piemonte centrale trattato tramite statuti medievali 505 Giulia Spallacci Nuovi studi sul trattato tra Ancona e Zara del 1388 529 Sulle orme della Francia di Viollet-le-Duc, l'Italia della metà dell'Ottocento intraprese il restauro in stile dei suoi edifici medievali. Il fervore e la gloria nazionale all'alba dell'Unità si riversarono nelle singole aree regionali che scelsero i monumenti più rappresentativi della propria storia da ripristinare nelle presunte forme originali. Nel Meridione, Napoli, ancora capitale del Regno delle Due Sicilie, fu tra i centri più ricettivi degli sviluppi storico-critici dell'Oltralpe, complici i suoi circuiti accademici. Nella città partenopea si aprì quindi una fervida stagione di recupero dell'Evo Medio, a discapito delle stratificazioni moderne delle architetture e con un orientamento retrospettivo in cui il colore divenne un'inderogabile presenza. Dagli interventi nel Duomo al lavoro di Federico Travaglini nel S. Domenico Maggiore, architetto poi attivo nei cantieri pugliesi di Altamura e Troia, la policromia, struttiva e dipinta, confermò un nuovo modo di guardare al Medioevo, di certo non filologico ma nemmeno fatto di un "candido manto di chiese" così come lo aveva descritto Rodolfo il Glabro. A questa tendenza maggioritaria di uso ridondante delle cromie come cifra distintiva dell'Età di Mezzo si sarebbero poi opposte alcune voci meno conosciute. Tra queste quella di Sante Simone, architetto a cavallo tra Puglia e Napoli e contemporaneo di Travaglini, che, nonostante dovette piegarsi alle volontà delle committenze e quindi impiegare la policromia, fu uno strenuo difensore della semplicità della nuda pietra.
2021
I lavori di restauro nel chiostro dell’ex convento dei Minori Osservanti di Terlizzi, avviati dal 2006 e tuttora in corso, hanno permesso di riportare alla luce parte di un ciclo dipinto, raffigurante scene tratte dal libro della Genesi, che era stato occultato nel XIX secolo a seguito del cambiamento della destinazione d’uso della struttura conventuale. Gli episodi raffiguranti principiano con la Creazione del mondo e si concludono con le scene della vita di Giuseppe che si dilata occupando un intero lato del chiostro, sottolineando l’importanza che aveva per i frati la meditazione sulla vita del patriarca, prefigurazione di Cristo. Il presente contributo intende tratteggiare le vicende storiche ed artistiche dell’inedito ciclo, realizzato con la tecnica del mezzo-fresco, proponendo l’accostamento alla produzione della bottega bitontina di Carlo Rosa, ampiamente attiva in Terra di Bari nella decorazione di vasti cicli affrescati e puntando l’attenzione sulle fonti iconografiche di riferimento che testimoniano la conoscenza di prototipi “aulici” da parte degli esecutori.
Finito di stampare nel mese di dicembre ! 997 dal Centro stampa di Roberto Meucci Città di Castello (PG) INDICE LUDOVICO Un secolo e mezzo di storiogrqfiafedericiana 7 VIGUEUR e strumenti della presenza dionale "",v"n/n nel Lazio meri-MARIA TERESA CACIORGNA Questioni di confine: poteri e giurisdizioni tra Stato della Chiesa e Regno 69 EN RICO lHr'LLt">I'-'-"Cl'-' Federico Il legislatore nel Regnum 91 ALESSANDRO Laatltura: scritturae libri nelle biblioteche enei centri scrittorii del Lazio meridionale 101 SANDRO CAROCCI Ricerche e fonti sui poteri nella prima del XIII JC,-"'V.V. nel Lazio meridionale 111 ANTONIO Lafamiglia ciociara di Innocenzo IJJ ENRICO GUIDONI Federico Il e ['idea di dttà 155 Tradizione e innovazione nelle temiche m sche: riflessioni sul "bugnato federiciano" duecente 169 Appendice. di MARIA Civita CastellGJw 195 CARLA G H !SALBERTI Aspetti tesca: la archil ellonica di 207 MARIA LETIZIA DE Le Clarisse nel A latri meridionale nel secolo il caso di 239 ANNA MARIA Il pulpito nel Lazio 281 LUDOVICO GATTO Un secolo e mezzo di storiografia federicia a all'altro conosciuto e apprezzato lavoro di Momigliano, Studies in Historiography, London 1966. Cfr. poi l'altro lavoro di G. Lefebure, La naissance de Paris 197 \. Vedi intlne L. Canfora. Intellettuali in Bari 1979. Fra le grandi opere di quel tempo quella di L. La storia ledesm dalla mat1e dì Federim il grande allafol1dazione del DeursclU' Bwul, uscita Il Berlino ira il 1854 e il 1857, può considerarsi addirittura il manifesto politico dei «Piccoli Tedeschi». Più vicino al nostro tema è tuttavia Id., Dìe Geschichte de,. reinisd,en 2 voll., Berlin 1845. Ansie/lle/1 liber die bayerische Gesdlidlte, Berlin 1858, oltre che dalla dell'azione imperiale di è fortemente interessato alla rico struzione eventi tedeschi e italiani della vicenda federiciana. lO Ludovico Gatto