Falso! Il patrimonio culturale e la difesa dell'autenticità (original) (raw)

Falsi e archeologia, in Falso! Il patrimonio culturale e la difesa dell'autenticità, Atti del convegno interdisciplinare di studi, Roma 2020, pp. 415-442

2020

According to some recent bibliographical contributions on the subject, the search for forgery in artistic production is an obsession of modern times, and the intense circulation of copies from classical antiquity to the present day, is proof of this. But this is a mystification of historical data, which can have the effect of attenuating the negative judgment of the phenomenon, and weakening the resolve of the research on a practice that has always been perceived as fraudulent, even if with different moral and criminal consequences over time. The impulse to create fake works of antiquity is reborn with each epoch and, still today, it accompanies to a considerable extent the parallel criminal trafficking of the finds of clandestine excavations. Thanks to a number of cases emerging from the investigative activity of the Carabinieri Command for the Protection of Cultural Heritage, it has been possible to highlight interesting aspects of the most recent production of false archaeological finds.

Il " falso " e il " beni culturali " : quadro normativo e criticità

Lo scopo del presente articolo è di esaminare sul piano generale introduttivo il quadro normativo vigente in tema di falsità/autenticità nei beni culturali evidenziandone gli aspetti di maggiore interesse e le più rilevanti criticità. " Fakes " and " Cultural Heritage " : legal framework and critical issues. This paper is aimed at examining shortly the general legal framework concerning the authenticity and falsehood in cultural heritage in order to emphasize its most outstanding aspects and critical issues. 1. Breve sintesi del quadro di riferimento normativo. Il problema del " falso " nei beni culturali (non solo nelle opere artistiche), pur essendo esistito in modo più o meno costante in tutte le epoche storiche, è comunque sempre più rilevante nella moderna società globalizzata. Le cause di tale aumento di importanza probabilmente vanno ricercate sia nelle " pratiche " proprie dell'arte contemporanea (che rendono più agevole la falsificazione) 1 che nell'esponenziale sviluppo dei mercati favorito anche dalle vendite on line.

"Vero o falso: questo è il dilemma. Storia ed esempi di falsi "primitivi", pubblicato per il blog "La Tutela del Patrimonio Culturale" (20.02.2022)

La Tutela del Patrimonio Culturale - Blog, 2022

"Ci occuperemo di un aspetto molto peculiare che tocca la tematica di tutela del patrimonio culturale: il fenomeno della falsificazione delle opere d’arte. A fronte della vastità dell’argomento, il nostro raggio di interesse si indirizzerà in modo particolare verso una specifica tipologia di prodotti artistici, cui la critica ha dato il nome di “primitivi” o, per estensione, di arte “primitiva”. Con questo termine, ideato per la prima volta nell’Ottocento, si indicavano manufatti – dalla pittura alla miniatura –, databili tra il Duecento e la prima metà del Cinquecento, sui quali erano dipinti soggetti cristiani, nei quali venivano percepite una purezza ed una incorruzione del tutto assenti nella produzione artistica corrente; tuttavia, onde evitare equivoci, si sottolinea che l’aggettivo “primitivo” poteva essere anche attribuito ad un’opera la cui rappresentazione non necessariamente vedeva coinvolto un soggetto sacro come, ad esempio, poteva essere il ritratto di una giovane nobildonna di un artista come il Pinturicchio."

Patrimonio immateriale e autenticità: una relazione indissolubile

"The work deals with the problem of the “authenticity” of intangible cultural heritage, which is no longer a requirement for UNESCO recognition procedures yet continues to provoke a debate between anthropologists on one hand and local actors on the other. Starting with the case of the Shinto shrine of Ise Jingu in Japan, the author traces the evolution of UNESCO’s idea of authenticity and its formal abandonment in connection with intangible heritage. However, while the procedures now appear to move towards the acceptance of positions long sustained by the academics, there remains the force of local groups that build their heritage locally and refuse to consider it an asset that is not primarily and essentially authentic. The result is a stalemate that clearly reveals the gap between the culture viewed by theorists as an analytical concept and the “culture” used by social actors as a political tool."