Caterina Ingoglia (a cura di), Il patrimonio culturale di tutti, per tutti (Le vie maestre 7), Edipuglia 2018 (original) (raw)
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Posgarù. Dialoghi diagonali sul patrimonio culturale e dintorni, Le vie maestre 16, Edipuglia 2022
Posgarù. Dialoghi diagonali sul patrimonio culturale e dintorni, 2022
È possibile affrontare i temi della cultura e del patrimonio culturale senza cadere nel trabocchetto del gergo degli addetti ai lavori? Una collezione di dialoghi ‘registrati’ nei luoghi delle nostre vite quotidiane sembra dare una risposta affermativa a questi interrogativi. Semplificare si può, con buona pace di chi pensa che semplificazione faccia rima con banalizzazione. I personaggi colti nel vivo delle loro giornate di lavoro o di svago ci ricordano che per dare peso e autorevolezza alle proprie idee, anche nel campo della cultura, non c’è bisogno di alzare la voce. Le voci della gente comune mescolate a quelle degli addetti ai lavori sembrano voler farci riflettere sul nostro amore per il patrimonio: troppo geloso? miope? contento di sé? E ci sussurrano che, se vogliamo davvero offrirgli un futuro, dobbiamo non solo conoscerlo, ma anche condividerlo: il compito degli studiosi e delle istituzioni, oggi, in fondo è tutto qui.
Bisogna raccontare, sempre di più e meglio. Il passato ha continuo bisogno delle nostre storie per conservarsi nel presente. Perché sono le storie a tenere in vita il mondo, a creare le comunità: si dice che una civiltà che non racconta più storie, è destinata a frantumarsi e morire. Nei musei, le storie dannovita agli oggetti, e ci fanno sentire il contatto diretto con la vita vera di altri mondi. Ma raccontare è un’arte: in realtà un misto di conoscenze, tecnica e arte. E quando il racconto entra in museo, le ultime due devono piegarsi alla conoscenza, essere al servizio del messaggio del museo. La fantasia deve seguire binari precisi. E per fare questo, servono persone capaci di narrare e al contempo dialogare con la ricerca scientifica. Professionisti che sappiano restituire la vita con la penna, i pennelli, la macchina fotografica, la cinepresa, la grafica, la realtà virtuale, i social media. Ogni strumento possibile, anche quello che ancora non c’è: perché l’importante non è lo strumento ma la storia. Questo libro delinea le caratteristiche del ‘narratore da museo’ e le tecniche che deve mettere in campo. Realizzato dal team del Centro studi per l’archeologia pubblica Archeostorie®, si propone come prima guida per chiunque voglia cimentarsi nell’arte del racconto da museo. Chiunque voglia, grazie al racconto, creare attorno al museo una vera comunità.
Un lucido e serrato dialogo con i temi di Mario Pani: la repubblica romana, partes Cesaris, ‘Augusto e il principato’, ‘Politica antica’, storia locale. Interventi di Gino Bandelli, Luciano Canfora, Luigi Capogrossi Colognesi, Vincenzo Caputi Jambrenghi, Paolo Desideri, Francesco Grelle, Luigi Labruna, Umberto Laffi, Elio Lo Cascio, Leandro Polverini, Sergio Roda, Barbara Scardigli, Giuseppe Zecchini.
Anna Maria Visser Travagli, Musei: proposte per il futuro, Le vie maestre 18, Edipuglia 2022
Anna Maria Visser Travagli, Musei: proposte per il futuro, 2022
Dopo una lunga tradizione di irrilevanza e di marginalità, il museo italiano sta cambiando e sta acquisendo un ruolo mai avuto in precedenza, aprendosi all’accoglienza, alla partecipazione e alla condivisione, con un respiro sociale nuovo. Frutto della riforma del ministro Dario Franceschini del 2014 – incentrata sul rovesciamento del paradigma convenzionale: dalla tutela alla valorizzazione – il museo è al centro del sistema del patrimonio culturale. Il volume propone la riflessione su temi focali del museo tramite la trattazione di parole chiave, dalla definizione al profilo istituzionale per aprire il mondo museale al cambiamento e all’innovazione. Dunque, parole, concetti e il racconto di esperienze che intendono entrare, con una visione personale, nello specifico di scelte e pratiche abituali, di paradossi e contraddizioni, di pigrizie, ma anche di guizzi di innovazione e di creatività, che stanno aprendo al futuro le porte dei nostri musei. La prospettiva che ci deve ispirare tutti è data oggi dalle parole di Sergio Mattarella: «l’Italia è, per antonomasia, il paese della bellezza, delle arti, della cultura. Così nel resto del mondo guardano, fondatamente, verso di noi. La cultura non è il superfluo: è un elemento costitutivo dell’identità italiana. Facciamo in modo che questo patrimonio di ingegno e di realizzazioni – da preservare e sostenere – divenga ancor più una risorsa capace di generare conoscenza, accrescimento morale e un fattore di sviluppo economico» (Discorso di insediamento del 3 febbraio 2022). Questo libro intende collocarsi nell’alveo di questa autorevole raccomandazione.
Maurizio Triggiani e Luisa Derosa (a cura di), "Rotte murgiane", Le vie maestre 3, Edipuglia 2016.
‘Rotte Murgiane’ sono itinerari inusuali, spesso all’ombra di mete turistiche di grande richiamo; sono percorsi accidentati attraverso centri abitati, territori, tradizioni e cattive pratiche di tutela. ‘Rotte Murgiane’ costituiscono il primo contributo cartaceo suggerito dal sito www.pugliaindifesa.org che ormai da qualche anno, grazie allo spirito volontario di molti collaboratori, si adopera nel segnalare, approfondire, conoscere gran parte di quel patrimonio pugliese che rischia di scomparire o, peggio, di essere dimenticato. Itinerari e percorsi proposti per conoscere, ma anche per riflettere su alcuni aspetti architettonici, storici e artistici, sociali che connotano in modo radicale il territorio della Murgia.
"Ricordare, rintracciare, vedere, partecipare, costruire": sono queste le parole chiave che caratterizzano i capitoli in cui si articola il volume dedicato a Daniela Ferrari per ringraziarla e riconoscerle i meriti di una lunga e intensa attività di studiosa e di direttrice dell'Archivio di Stato di Mantova. Le charte non solo si ereditano, si conservano e si custodiscono, ma parlano, si legano ad altre charte, creano itinerari, indicano strade, antiche e inedite. I quarantotto saggi che compongono questo volume elaborano le fonti storico-artistiche conservate nell'Archivio di Stato di Mantova, che festeggia i 150 anni dalla sua istituzione (1868-2018), e intrecciano fili rossi tra ambiti disciplinari diversi: dalla storia alla storia dell'arte, dalla musica alla letteratura, dal teatro all'archivistica.