Oggetti di famiglia: Poltromamma, Poltrobabbo e il "cristianesimo allargato" di Alberto Savinio (original) (raw)
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Tiberio Claudio Donato e i "progymnasmata"
2008
in L. CRISTANTE – I. FILIP (curr.), “Incontri Triestini di filologia classica” VII, 2007-2008. Atti del III convegno: Il calamo della memoria. Riuso di testi e mestiere letterario nella tarda antichità (Trieste, 17-18 aprile 2008), Trieste 2008, pp. 177-199
Il vivere borghese inautentico de "La famiglia Mastinu" di Savinio
2010
Rappresentato la prima volta postumo nel dicembre del 1954 a Bologna, e pubblicato su Sipario nel 1948, un mese dopo l'omonimo racconto apparso tuttavia in prima stesura sul Corriere d'informazione col titolo emblematico Morte ammazza noia, e successivamente nella raccolta Tutta la mia vita del 1953, col titolo sintetico La famiglia Mastinu ovvero Morte ammazza noia, La famiglia Mastinu è uno dei testi teatrali nei quali Savinio, subito dopo il secondo conflitto mondiale, scaglia la sua veemente polemica contro la società borghese, quella che, col suo lassismo e conformismo, ha permesso l'ascesa del fascismo e, soprattutto, la degradazione d'ogni valore etico 1 . Come il dramma Alcesti di Samuele, scritto durante lo stesso periodo, la pièce rientra perfettamente nella filosofia dell'arte saviniana che vede nell'artista, in accordo con il surrealismo 2 , colui che può far esplodere tutte le dighe entro le quali il borghese nuota tranquillamente, sicuro che nessuna onda potrebbe mai disturbare la sua quiete. L'artista saviniano è il creatore utopico nel senso adorniano, vale a dire colui che non si figura un mondo alternativo a quello nel quale vive, ma in esso riesce a scorgere e a provocare quelle fratture dalle quali filtrerà l'inquietudine vitale in grado di scuotere l'uomo intorpidito dalla sicurezza fino a farlo risvegliare.
L. Sandoni (a cura di), Il Sillabo di Pio IX
Bologna, CLUEB, 2012
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Sertorio Quattromani lettore di Bembo
Sertorio Quattromani lettore di Bembo. I Luoghi difficili delle Rime, 2018
Letterato versatile e curioso del presente, Sertorio Quattromani (1541-1603) fu uno dei migliori critici letterari della seconda metà del ’500, come dimostrano innanzitutto l’importante Spositione delle Rime di Della Casa e il commento alle Rime di Bembo, qui per la prima volta pubblicato, sulla base del ms. Palatino 1036. Elaborato verosimilmente tra il 1564 e il 1570, il commento bembiano si presenta non del tutto compiuto, per quanto già ricco di chiose esplicative e di riferimenti intertestuali. Quattromani intende essere al servizio del testo e insieme offrire ai poeti coevi la possibilità, entrando in uno dei più raffinati laboratori lirici del Rinascimento, di conoscere meglio gli strumenti essenziali della lirica moderna.
Sebastiano del Piombo’s Borgherini Chapel presents some still unsolved problems, starting from its theological sources, that have to be looked for in two treatises, the De Arcanis Catholicae Veritatis by Pietro Galatino, and the Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo by Egidio da Viterbo, in addition to the Apocalypsis Nova, whose strong ties with the Church of San Pietro in Montorio are well know. The present draft investigates the relationship between Sebastiano’s paintings and these three textes, while in another paper, shortly to follow, the reasons for such choices will be clarified in the frame of cultural, diplomatic and political relationships between the Holy See and the Spanish Crown, patron of the Church of San Pietro in Montorio