Agalma: arte, post-umano e filosofia dei cartoni animati (original) (raw)
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Fare a meno dell'arte, con filosofia
Arte e filosofia del '900, a c. di M. G. Di Monte, V. Filamingo, E. Ludovici, Roma 2021, 2021
How can we be sure that what is presented to us as art is truly art? Is it still reasonable to look for a principled approach to such a question? It has been said that “the project of the philosophy of art as we know it is that its underlying, though not generally explicitly avowed, task has been to provide the theoretical means for establishing that the mutations issued from avant-garde practice belong to the family of art”. If so, philosophy can only ever confirm or justify and can never refute the decisions of the institutional Artworld. Nor can philosophy, on the other hand, extend consequentially these decisions to all objects possessing the same characteristics, because this would literally pulverize the artworld. Thus, philosophy of art is faced with a dilemma: either to be incoherent or to give up defining its own object. Is there a way out?
ACMA - L'ANIMA DEL MONDO 1958 di Max Fabiani
2017
Nel 1946, dopo pochi mesi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e mentre ancora metà del mondo si interrogava su come sperare e soprattutto su cosa sperare per l’immediato futuro, Fabiani faceva stampare dall’editore Iucchi di Gorizia un libretto su dimessa, autarchica carta da giornale, intitolato “Acma l’anima del mondo, il rinnovo dell’individuo, penetrazione dell’universo, le finalità dell’esistenza”. Nonostante il francescano saio materiale, il libretto era di gradevole veste grafica, priva di illustrazioni. I contenuti, elencati con asettica sincerità, tuttavia potevano essere talmente pericolosi per il suo autore e la sua famiglia che Fabiani ritirò precipitosamente tutte le copie già distribuite e inviò la gran parte dei libretti al macero. Di questi ne sopravvissero alcuni, ora in archivi pubblici e privati, mentre il dattiloscritto venne conservato da Fabiani stesso e utilizzato per una continua, instancabile, logorroica ricerca e correzione dei concetti contenuti durata presumibilmente quasi fino alla morte dello stesso Fabiani o almeno fino alla fine degli anni 50 del Novecento. Il prof. Marco Pozzetto ricevette questo documento dalla figlia dell’architetto Fabiani, Carlotta, nel 1963 e ne inserì alcuni stralci nei suoi lavori, ripromettendosi di pubblicare prima o poi integralmente la nuova versione di Acma corretta e corredata delle illustrazioni associate al testo. In seguito lo affidò alla sottoscritta per un parere letterario. Con la nascita della Fondazione “Ustanova Maks Fabiani” in Slovenia a Stanjel, paese natio dell’architetto, si pensò di realizzare il progetto di una edizione integrale della prima ACMA (1946) in lingua slovena e di pubblicare successivamente la seconda edizione di ACMA o ACMA 1958 in lingua italiana. La difficoltà di ricomporre il testo con tutti i suoi rimaneggiamenti, alterne vicende critiche e varie “oscillazioni di pensiero”, trasferimenti e dispersione dei documenti, ritardarono a tal punto la preparazione di ACMA 1958 da condannarla per anni ad un limbo nebbioso. La pubblicazione slovena del 1999, aveva però coraggiosamente aperto una discussione sul pensiero filosofico di Fabiani e, dal punto di vista storico, sulla sua condivisione o meno delle idee totalitarie del Fascismo. In ACMA 1958 Fabiani apportò correzioni mirate a far comprendere meglio il suo pensiero riguardo al ruolo dei Popoli e delle Stirpi, alla interdipendenza e importanza anche della più minuta comunità etnica per la cultura e la società maggioritaria, così da ridimensionare e definitivamente chiarire il suo pensiero. Queste modifiche fanno di ACMA 1958 il suo testamento morale e un curioso e interessante terreno di dibattito che – nelle parti dedicate alle ipotesi connesse con la microfisica, la fisica quantistica, la biologia e l’etologia – costituisce in ultima analisi il suo punto di vista sul problema della coscienza e del ragionamento come risultato estremamente complesso dell’evoluzione umana. E con il lieto fine immaginato nella perfezione umana di solo pensiero perfuso nell’Universo tra circa… 500.000 anni All’introduzione di Marco Pozzetto, si sono voluti aggiungere i contributi all’interpretazione scientifica del testo a cura del Prof. Fabio Ferrari, fisico insigne e nipote di Max Fabiani.
Ítaca. Quaderns Catalans de Cultura Clàssica, 2018
The aim of this article is to investigate how the ancient Amazonian myth has been recently remythologised in Patty Jenkins’s Wonder Woman. The analysis of the similarities and differences between the antique and modern myths can indeed shed further light on the gender identity which is promoted in the film and based on the 20th century homonymous comics. Finally, the staging of Themyscira as an all-female society further problematises the theme of the identification and ‘normativitisation’ of the so-called ‘Otherness’.
Ferrara-L'agency delle emozioni nell epica indiana fra animazione comics e graphic novel
Siculorum Gymnasium. A Journal for Humanities (Issn: 2499-667X), 2019
Che cosa possono avere in comune una principessa dell’epica indiana, sottoposta agli obblighi del suo status sociale, e una donna dei nostri tempi alle prese con le prepotenze della società contemporanea? Cartoni animati, comics e graphic novel mostrano che l’elemento in comune siano i sentimenti, le emozioni, in particolare quelle che accompagnano la nascita di un amore, la passione degli amanti, ma anche la rottura di una promessa, di un vincolo di fiducia quando sorgono le difficoltà, le incomprensioni o le aspettative disattese. Attraverso le opere di Nina Paley, Samhita Arni e Moyna Chitrakar, Saraswati Nagpal e R. Manikandan, Devdutt Pattanaik, si mostrerà come nel dare un volto animato ai personaggi del poema indiano Rāmāyaṇa, gli illustratori di oggi, sia in India che altrove, affrontano nuove sfide con narrative solo apparentemente antiche.