Primi appunti per una ecologia complessa dell’arte postumana | First Notes for a Complex Ecology of Posthuman Art (original) (raw)
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La questione della materialità artistica nel Postumano
This essay addresses the growing importance of materiality in relation to posthumanist discourses in contemporary art. It traces a geneaology of materiality in the hiostories of classical, modern, and contenporary art to explain how the recent philosophical waves of Object Oriented Ontology and New Materialism have substantially shifted attention to new materialist conception of matter as recalcitrant: a subversion of the traditional definitions of agency, resistance, and power in art. From this perspective, materiality becomes a provocative ontological problematizer, mapping a dimension of undeniable bio-traces that relentlessly gesture towards new and urgent registers of ethical realism. It is in this sense, that art with a posthumanist focus considers the corporeality and the place of embodied humans and animals within a material world defined by interconnectedness of bio-and eco-spheres. *** Durante il secolo scorso la collusione fra arte e filosofia si è intensificata a tal pun...
L’animalità è ovunque: il postumano contemporaneo come immagine del futuro
(2016) L. Caffo,“L’animalità è ovunque: il postumano contemporaneo come immagine del futuro”, in L. Beatrice (a cura di), in Zoote, Umberto Allemandi, Torino 2016, pp. 25 - 33.
Il postumano contemporaneo come concettualizzazione di tre assi e polarità: Specismo |Etica | Antispecismo; Tolomeo | Metafisica | Copernico; Religioni Positive | Scienza | Darwinismo. Attraverso la decostruzione delle polarità di sinistra contemporaneamente, e la costruzione di quelle di destra, può emergere una nuova immagine di umano.
Fare il postumano. Un nuovo scenario della teoria e della pratica artistica
Rivista Scenari-Mimesis Edizioni, 2019
Prima parte Fare il postumano. Un nuovo scenario della teoria e della pratica artistica a cura di Gabriela Galati Fare il postumano: Un nuovo scenario della teoria e della pratica artistica è la raccolta di una serie di articoli dedicati al tema dell’arte e del postu- mano. Originalmente l’idea era di realizzare un unico numero dedicato al tema, ma la quantità di lavori di rilievo ci ha convinto a dedicarvi due numeri, dei quali si presenta il primo. Questi lavori hanno reso evidente quanto si dimostri pressante in questo momento ri ettere e declinare gli sviluppi teorici e critici del postumano alle diverse aree della pratica artistica. L’accelerazione espo- nenziale nello sviluppo tecnologico durante l’ultimo secolo ha portato a porsi delle domande sui cambiamenti nei rapporti tra uomo e tecnologia, e, quasi allo stesso tempo, sul vivente nel suo complesso. Da una parte queste domande sono state motivate dalla comprensione che l’intreccio costante con le nuove tecnologie stava generando nuovi e più complessi tipi identitari; dall’altro, che la teoretica predominanza umana su altre forme di vita non era più né sostenibile né tanto meno accettabile. Molte delle ricerche al riguardo venivano proposte sotto il nome di postuma- no: una “condizione” che implica un avanzamento dell’interesse verso una visione della contemporaneità più complessa, che mette sullo stesso piano tutte le forme di vita prendendo in considerazione anche i rapporti con l’inorganico.
Fare il postumano. Un nuovo scenario della teoria e della pratica artistica II
Rivista Scenari-Mimesis Edizioni, 2020
Seconda parte Fare il postumano. Un nuovo scenario della teoria e della pratica artistica a cura di Gabriela Galati Fare il postumano: Un nuovo scenario della teoria e della pratica artistica è la raccolta di una serie di articoli dedicati al tema dell’arte e del postu- mano. Originalmente l’idea era di realizzare un unico numero dedicato al tema, ma la quantità di lavori di rilievo ci ha convinto a dedicarvi due numeri, dei quali si presenta il primo. Questi lavori hanno reso evidente quanto si dimostri pressante in questo momento ri ettere e declinare gli sviluppi teorici e critici del postumano alle diverse aree della pratica artistica. L’accelerazione espo- nenziale nello sviluppo tecnologico durante l’ultimo secolo ha portato a porsi delle domande sui cambiamenti nei rapporti tra uomo e tecnologia, e, quasi allo stesso tempo, sul vivente nel suo complesso. Da una parte queste domande sono state motivate dalla comprensione che l’intreccio costante con le nuove tecnologie stava generando nuovi e più complessi tipi identitari; dall’altro, che la teoretica predominanza umana su altre forme di vita non era più né sostenibile né tanto meno accettabile. Molte delle ricerche al riguardo venivano proposte sotto il nome di postuma- no: una “condizione” che implica un avanzamento dell’interesse verso una visione della contemporaneità più complessa, che mette sullo stesso piano tutte le forme di vita prendendo in considerazione anche i rapporti con l’inorganico.
Tra arte e complessità / Between Art and Complexity
https://noemalab.eu, 2019
Recensione del volume: Tra arte e complessità, Pier Luigi Capucci e Simonetta Simoni (a cura di), Noema Media Publishing, 2018. Il volume pubblicato raccoglie l'importante e stimolante contributo di numerosi studiosi all'interno del Festival della Complessità tenutosi a Bologna nel Luglio 2017. È stata sicuramente un'edizione particolare inserita all'interno di un contesto internazionale come l'evento art*science 2017/Leonardo 50-Il Nuovo e la Storia, ideato dallo stesso direttore di Noema, Capucci. I tre giorni di eventi e conferenze a Bologna sono stati dedicati sia ai cinquant'anni del magazine Leonardo, pubblicato da MIT Press, sia alla relazione sempre più profonda tra arte, scienza e tecnologia.
Ontologia dell'animalità come nascita del postumano
The ontology of animality, starting from Derrida's writings, determines the reconsideration of the human being and his ontological condition within an environment (Umwelt) in which the anthropocentric point of view has hitherto been predominant. The post-human represents the urgency for ethics willing to reflect on a world inhabited both by hybridizing life forms breaking the boundaries, and a common and immanent substratum yearning for its own limit: the animality partaken by all of us. The boundaries will be deconstructed starting from the ontology, through the epistemology, in order to define post-human ethics.
Arte e complessità (breve estratto / Short excerpt)
Pier Luigi Capucci, Simonetta Simoni (a cura di), Arte e complessità, Ravenna, Noema, 2018
“Arte e complessità” è stato il tema intorno al quale si è svolto il Festival della Complessità a Bologna nel Luglio 2017. Il volume, oltre all’insieme degli interventi del convegno, raccoglie contributi successivi su questo argomento inviati da altri studiosi. Ma anche, soprattutto, mostra le molteplici connessioni tra esperienze, idee e persone accomunate dall’interesse e dalla passione per questo campo di studi e di pratiche. La complessità è infatti un modo di vedere il mondo “non determinista e non riduzionista”, alla ricerca di parole, immagini, suoni, testi, forme che lo rendano più comprensibile e pensabile come insieme di sistemi, di reti con ampia varietà di interrelazioni, dove sono co-presenti ordine e disordine, forme note e forme emergenti autorganizzate, regolarità e imprevedibilità. Se la complessità è molteplicità, relazione, feedback, il sapere complesso è dato da altrettante discipline ed esperienze/esperimenti che possiamo connettere, dando vita a nuove configurazioni e idee. E se tutti i saperi sono pensati da umani, siamo noi ad avere il compito di intrecciarli, superando gli specialismi. Come curatori, rileggendo l’insieme degli scritti, siamo colpiti sia dal ripetersi e sovrapporsi di alcune parole-chiave (e infatti ricorsività e ridondanza sono concetti importanti per la complessità) sia dall’interesse con- diviso per il valore cognitivo ed esperienziale profondo delle forme artistiche. In particolare di quelle contemporanee, create da persone che ci propongono la loro personale visione del mondo in cui viviamo, negli stessi anni, in realtà diverse e lontane eppure inevitabilmente interdipendenti. Da queste pagine emerge infatti un comune denominatore tra le esperienze degli autori, degli artisti e dei fruitori: l’arte è davvero imprescindibile perché amplia le nostre capacità intuitive, ci permette di apprendere dalle emozioni, di afferrare concetti e approfondire significati altrimenti poco accessibili e oscuri, di creare nuove idee e visioni del mondo. Oggi è difficile riuscire a comprendere e a descrivere la complessità del mondo senza attivare atteggiamenti e approcci artistici. L’arte appare come una sorta di filosofia della contemporaneità, una risorsa determinante per capire il presente e guardare al futuro.
Ipotesi per l’arte nell’età postmoderna ESPOSIZIONI
Ricerche di S/Confine, Dossier 4, 2018
In May 1974 Renato Barilli publishes Tra presenza e assenza: due modelli culturali in conflitto, a pioneering study of the cultural trend that had already occurred in the previous ten years but that only afterward would have been "baptized" with the successful definition of "postmodernism"; a few months later Barilli explicitly refers to the theories of Gilles Deleuze while curating at the Studio Marconi in Milan La ripetizione differente, an exhibition that announces a personal interpretation of Italian art in relation to previous and coeval international experiences. Such interpretation finds important verification and development in a series of exhibitions curated by the Bolognese scholar in the following years, meeting up with the contemporary theorizations of the Transavanguardia by Achille Bonito Oliva and of the American Inexpressionism by Germano Celant. These critical proposals, all patently authorial, have contributed to delineate the multiform panorama of Italian art between the second half of the seventies and the first five years of the following decade, putting into light links and fractures on which it is very useful to come back to reflect, both on a theoretical and curatorial level.