Attacco al Castello: accessibilità alle strutture fortificate. Il caso del colle Cidneo e il castello di Brescia (original) (raw)

Il Castello di Sant'Alessio: una particolare struttura difensiva in Sicilia orientale

Defensive Architecture of the Mediterranean. XV to XVIII Centirues , 2017

Sant’Alessio promontory is one of the most important on the ionic Sicilian coast. During the 17th century, the military engineers Camillo Camilliani and Tiburzio Spannocchi, who surveyed and drew the entire Sicilian coast, painted the Sant’Alessio promontory from the sea and highlighted the particular morphology of the place. The coast is characterized by a particular orography: the site is actually composed of two promontories. A majestic quadrangular tower stands above the more external, elevated rock, whilst a circular tower with a castle stands on the rear promontory. In 1640, Francesco Negro and Carlo Maria Ventimiglia drew both the plan and the façade of the castle which stands on the two promontories and described the particularly strategic position of the castle, in their Atlas. The defensive structure was particularly important because it controlled the adjacent coasts and was directly connected with the peak of Forza D’Agrò. The morphology of this area, seen from the highest part of the peak, is represented in some drawings of the marques De Leda in the 18th century. This landscape came as a surprise to the Saint-Non expedition during their trip in Sicily; this particular combination of nature and the castle excited the voyagers who described the place as «infiniment pittoresque».

Archeologia ed analisi dei contesti fortificati in Campania: il caso del Castello di Roccaromana

Il contributo proposto vuole illustrare i dati archeologici, architettonici e storico artistici desunti a seguito delle indagini condotte presso il sito fortificato di Roccaromana nel 2011 e nel 2016. Il sito è ricordato all’interno delle fonti scritte a partire dagli inizi del XII secolo e, seppur in maniera indiretta, con citazioni sino al XV secolo che permettono di ripercorrere la storia del borgo attraverso i secoli. Il castello si sviluppa sulla sommità di Monte Castello, nella frazione di Statigliano in comune di Roccaromana (CE), al centro dell’alta valle del Rio Pietramelara (affluente di destra del Volturno). I resti presenti sono pertinenti ad un’imponente torre a pianta circolare e ad un piccolo edificio religioso con annessi, chiusi da una prima cinta difensiva dotata di torri. Lungo il pendio occidentale e ad una quota nettamente inferiore, sono ben visibili altre imponenti fabbriche pertinenti alla cinta muraria inferiore che doveva racchiudere e difendere le strutture del villaggio. Di questa cinta si conserva un tratto di muratura, cui si aggancia una torre a pianta circolare ed una a pianta quadrata. Le ricerche archeologiche, lo studio delle fasi edilizie - supportate dall’impiego di SAPR, fotogrammetria 3d e stazione totale - e l’analisi degli apparati decorativi hanno permesso di approfondire la conoscenza del contesto fortificato e della piccola chiesa della Ss. Vergine delle Grazie, o Santa Maria del Castello, che sorge a pochi metri a Sud della torre. All’interno dell’edificio, precisamente nel catino absidale, si conservano diverse fasi decorative ad affresco, oggetto di recenti interventi di restauro, che testimoniano la continuità di vita del luogo dall’età basso medievale al periodo contemporaneo.

La scala a chiocciola e il portale obliquo nel castello di Castellammare del Golfo

La stereotomia in Sicilia e nel Mediterraneo. Guida al museo di palazzo La Rocca a Ragusa Ibla, a cura di M. R. Nobile, Palermo , 2013

L’antico castello di Castellammare, edificato lungo la costa tra Palermo e Trapani, in età moderna fu del tutto ricostruito e ampliato; intorno al 1531 venne inoltre realizzata una torre cilindrica contenete una rilevante scala a chiocciola a “occhio aperto”, che si distingue per la cura dei dettagli stereotomici.

W. Landi, C.A. Postinger, I. Zamboni, 139. Castel Beseno, in APSAT 5. Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 2, a cura di E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi, M.Cunaccia, Mantova 2013, pp. 53-63.

Il castello recinto di Fossa: da architettura fortificata a nucleo urbano

Il castello recinto di Fossa: da architettura fortificata a nucleo urbano, in CAPANO F., PASCARIELLO M., VISONE M.o (a cura di), La Città Altra. Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità

Il borgo fortificato di Fossa (AQ), arroccato sulle pendici del monte Circolo a pochi chilometri dall’Aquila, sorse fra XII e XIII secolo come castello recinto di pendio, singolare tipologia di architettura fortificata tipica dell’entroterra abruzzese, priva di ambienti residenziali e articolata, come una sorta di recinto, da alte cortine alternate a salienti. Di proprietà dei vari signori locali che si succedettero nel dominio del territorio, mantenne la sua funzione militare almeno fino al XV secolo, per poi essere gradualmente inglobato nel tessuto urbano di Fossa con il quale si pone in continuità. Infatti, sono numerose le trasformazioni che, in particolare tra XVIII e XX secolo, lo hanno trasformato nascondendo, e in alcuni casi cancellando, le originarie strutture fortificate per adattarlo alle esigenze abitative di un piccolo quartiere residenziale, fino al suo grave danneggiamento e conseguente abbandono in seguito al disastroso sisma del 06 aprile 2009.