Regis servitium nostra mercatura. Culture e linguaggi della fiscalità nella Napoli aragonese, in Linguaggi e pratiche del potere. Genova e il Regno di Napoli tra Medioevo ed età moderna, a cura di G. Petti Balbi e G. Vitolo, Salerno 2007, pp. 91-150 (original) (raw)

Linguaggi del territorio, linguaggi sul territorio: la val Polcevera genovese (secoli X-XIII), in Linguaggi e pratiche del potere. Genova e il Regno di Napoli tra Medioevo ed Età moderna, a cura di G. Petti Balbi e G. Vitolo, Salerno, Laveglia editore, 2007, pp. 241-266.

Linguaggi e pratiche del potere. Genova e Regno tra Medioevo ed Età moderna, a cura G. PETTI BALBI e G. VITOLO, Salerno, Laveglia editore, 2007, pp. 241-266., 2007

Stato, politica fiscale e contribuenti nel regno di Napoli (1610-1648), Soveria Mannelli, Rubbettino, 2006.

Un'introduzione al problema 7. Stato moclerno e tasse: una ri.flessione storiograJíca Sul cadere del XVII secolo, a parigr, gli appaltatori generali delle Finanze si erano stabilmente insediati, in uno dei sedici quartieri clella capitale. in palazzr fastosi e ben visibili tra nre sainte-Anne, rue cle Richelieu, rue des Petits-champs e rue des Bons-Enfants, sicché anche il popolo acuio e maldicente non tralasciava di rilevare, con un certo sarcasmo, che in Pìace vendÒme ia statua equestre di Luigi )cv fosse stata sistema ta in mezzo agli esattori delle tasset! come interpretare quello che può sembrare un irriverente accostamento?

1999. R.SALVEMINI, Gli spagnoli a Napoli al tempo dei Napoleonidi (1806-1815). Le ragioni di una débacle economica e politica, in Melanges de l’Ecole Française de Rome, Tome, 111, 1999, (2), pp. 683- 719.

A partire dal 1806, insieme ai provvedimenti a carattere generale sul tema della «salute comune» e del riordino degli organismi sanitari napoletani, furono discussi e adottati atti specifici riguardanti la Casa Santa ed ospedale militare di San Giacomo degli Spagnoli, le confidenze ad essa legate, oltre alla più generale questione dei luoghi pii di origine ispanica. Accolta la proposta di riforma presentata da alcuni spagnoli residenti nella capitale del Regno al nuovo governo francese, fu costituita la Commissione per gli Stabilimenti e i luoghi pii spagnoli (1806-1807). A distanza di un anno, soppressa la Commissione, va attribuita ai francesi la nuova proposta di riforma che portò alla creazione della Soprintendenza per la Casa Santa ed ospedale di San Giacomo (1807-1809) cui seguì il provvedimento di soppressione dello stesso ospedale (decreto del 12 settembre 1809). Le fonti coeve, prevalentemente d’archivio, hanno fornito un'interpretazione relativa a quei provvedimenti non solo articolata ma soprattutto diversa da quella che emerge dalla lettura dei decreti. Su questa vicenda ma anche sulla nascita e sull’evoluzione della Casa Santa ed ospedale di San Giacomo e Vittoria, oltre alle poche informazioni tratte dalla letteratura agiografica, non ci sono studi di gran rilevanza storica. La distruzione dell’Archivio dell’ospedale vale indubbiamente a giustificare questo silenzio. Tuttavia grazie alla documentazione rinvenuta a Madrid presso l’Archivio del Ministero degli Affari Esteri, e a Napoli, presso l’Archivio di Stato, siamo riusciti a delineare aspetti del tutto sconosciuti sulla vita e sul declino di quella che fu sicuramente l’opera di assistenza agli spagnoli più importante della capitale partenopea. La chiave d’interpretazione dei fatti che coinvolsero la Casa Santa e gli istituti di assistenza agli spagnoli appare fortemente condizionata dal mutato scenario politico che caratterizzò Napoli a partire dal 1806 con l’arrivo dei francesi. Difatti valutazioni economiche, ma soprattutto, valutazioni politiche sembrano ispirare questa politica dei francesi, una politica i cui effetti furono al centro di un acceso dibattito durato fino alla seconda metà dell’Ottocento.

Burocrazia e fisco a Napoli tra XV e XVI secolo. La Camera della Sommaria e il Repertorium alphabeticum solutionum fiscalium Regni Siciliae Cisfretanae, Firenze, Reti Medievali - Firenze University Press, 2012

"[It] Il libro ripercorre i processi di “burocratizzazione” degli uffici finanziari del Regno di Napoli soffermandosi sulla prassi amministrativa della Regia Camera della Sommaria. Esso prende avvio dall’edizione critica del Repertorium Alphabeticum Solutionum Fiscalium Regni Siciliae, un manoscritto cinquecentesco prodotto dalla Sommaria, ricco di informazioni relative all’intera area del Mezzogiorno, divenuto particolarmente prezioso dopo la distruzione della documentazione aragonese dell’Archivio di Stato di Napoli nell’incendio del settembre 1943. La ricerca ha quindi origine dalla lettura “lenta” di un testo, dall’indagine sui suoi caratteri e sulla sua struttura, sulle sue fonti, sul contesto e sulle vicende che condussero alla sua redazione, sulle pratiche di lavoro amministrativo che esso intendeva descrivere e orientare. Il volume ricostruisce poi il lungo processo che portò alla formazione dell’ufficio della Sommaria tra gli ultimi decenni del Duecento e primi del Quattrocento. Ne delinea in seguito le competenze e le modalità di funzionamento in età aragonese, per seguirne infine le vicende fino alla metà del Cinquecento, sulla base di fonti edite e inedite, conservate in diversi archivi e biblioteche, italiane ed europee, senza mai tralasciare il confronto con un’ampia bibliografia internazionale. [En] The book outlines the processes of "bureaucratization" of the financial offices of the Kingdom of Naples, dwelling on the administrative praxis of the Regia Camera della Sommaria. It starts from the critical edition of Repertorium Alphabeticum Solutionum Fiscalium Regni Siciliae, a XVIth century manuscipt produced by Sommaria, rich with information about the whole area of Southern Italy, which became particularly precious after the destruction of the Aragonese documentation of the State Archive in Naples in the fire of September 1943. The research originates in the "slow" reading of a text, in the inquiry on its characteristics, structure, sources, context, events which led to its writing and on the practices of administrative work which it was to describe and orientate. This volume reconstructs also the long process which led to the Sommaria office, between the last decades of the XIIIth century and the first of the XVth century, its competences and working from the Aragonese age, up to the middle of the XVIth centuryt, on the basis of published and unpublished sources, kept in various Italian and European archives and libraries, in a costant comparison with the wide international bibliography."

Fiscalità pontificia e regno di Napoli nel secondo Quattrocento. Due registri di decime di Sisto IV, in in Scritti di storia medievale offerti a Maria Consiglia De Matteis in occasione del suo settantesimo compleanno, Spoleto, CISAM 2011, pp. 337-379.

1. Lo studioso che voglia indagare sull'organizzazione ecclesiastica del territorio italiano nel basso Medioevo deve necessariamente fare riferimento ai volumi delle Rationes decimarum papali dei secoli XIII-XIV, pubblicati nella collezione vaticana Studi e Testi negli anni 1932-1952 e completati nel 1990 con quello sul Piemonte e sulla Lombardia e nel 2005 con quello sulla Liguria 1 . Essi contengono gli elenchi relativi al pagamento delle decime dovute a Roma 1 Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Tuscia, I, La decima degli anni 1274-1280, a cura di P. GUIDI, Città del Vaticano, 1932 (Studi e Testi 58); Aemilia. Le decime dei secoli XIII-XIV, a cura di A. MERCATI, E. NASALLI-ROCCA, P. SELLA, Città del Vaticano, 1933 (Studi e Testi 60); Aprutium-Molisium. Le decime dei secoli XIII-XIV, a cura di P. SEL-LA, Città del Vaticano, 1936 (Studi e testi 69); Apulia-Lucania-Calabria, a cura di D. VEN-DOLA, Città del Vaticano, 1939 (Studi e testi 84); Venetiae-Histria-Dalmatia, a cura di P. SELLA, G. VALE, Città del Vaticano, 1941 (Studi e testi 9); Campania a cura di M. INGUA-NEZ, L. MATTEI-CERASOLI, P. SELLA, Città del Vaticano, 1942 (Studi e testi 97); Tuscia, II, Le decime degli anni 1295-1304, a cura di M. GIUSTI, P. GUIDI, Città del Vaticano, 1942 (Studi e Testi 98); Sicilia, a cura di P. SELLA, Città del Vaticano, 1944 (Studi e testi 112); Sardinia, a cura di P. SELLA, Città del Vaticano, 1945 (Studi e testi 113); Latium, a cura di G. BATTELLI, Città del Vaticano, 1946 (Studi e testi 128); Marchia, a cura di P. SELLA, Città del Vaticano, 1950 (Studi e testi 148); Umbria I e Umbria II, a cura di P. SELLA, Città del Vaticano, 1952 (Studi e testi 149 e 161); Lombardia et Pedemontium, a cura di M. ROSADA, Città del Vaticano, 1990 (Studi e testi 324); Liguria maritima, a cura di M. ROSADA, E. GIRARDI, Città del Vaticano, 2005 (Studi e testi 425). Nel 1970 e nel 1976 sono stati pubblicati: I. VIGNONO, G. RAVERA, Il "Liber decimarum" della Diocesi di Ivrea (1368-1370), Roma, 1970 (Thesaurus Ecclesiarum Italiae, I, 2) e R. PERELLI CIPPO, La diocesi di Como e la decima del 1295-98, in Studi di storia medioevale e di diplomatica, 1, Milano, 1976, pp. 91-261. La decima, corrispondente a un decimo della rendita, voleva essere il corrispettivo dell'esenzione che il clero aveva dall'imposizione fiscale dei governi laici. 2 Sul ruolo dei beni della Chiesa nella vita economica del basso Medioevo cfr. J. CHIF-FOLEAU, Pour une économie de l'institution ecclésiale à la fin du Moyen Age, in Mélanges de l'École française de Rome. Moyen Age. Temps Modernes, 96 (1984), 1, pp. 247-279 e Gli spazi economici della Chiesa nell'Occidente mediterraneo (secoli XII -metà XIV), Atti del sedicesimo convegno internazionale di studi (Le istituzioni ecclesiastiche nelle Italie del tardo Medioevo, in Le Italie del tardo Medioevo, a cura di S. GENSINI, Pisa, 1990 (Centro di studi sulla civiltà del tardo Medioevo, San Miniato. Collana di studi e ricerche, 3), pp. 181-199. 5 G. PICASSO, Erezione, traslazione, unione di diocesi, in Vescovi e diocesi in Italia dal XIV alla metà del XVI secolo, Atti del VII Convegno di Storia della Chiesa in Italia, a cura di G. DE SANDRE GASPARINI, A. RIGON, F. TROLESE, G.M. VARANINI, Roma, 1990, pp. 661-673. 24XX339.HAJ 12/1/11 FISCALITÀ PONTIFICIA E REGNO DI NAPOLI 339