Presentazione del libro "InfinitaMente. Lettera a uno studente sull'università" di Luigi Alici (original) (raw)

Universitaly: sul libro di Federico Bertoni

"Universilaly", il libro di Federico Bertoni può costituire una coraggiosa base di partenza per un discorso radicalmente critico sull’Università, a patto di avviare una vera discussione delle sue stesse contraddizioni.

Presentazione del libro di Liliana Madeo "I racconti del professore Antonino Di Vita" (Roma, Biblioteca Nazionale, 12 Dicembre 2013)

Quando ho avuto tra le mani questo libro (era una delle primissime copie, stampate la sera prima e portate la mattina del 22 ottobre scorso dall'autrice all'Accademia dei Lincei, dove si stava commemorando Nino Di Vita a due anni dalla scomparsa), ho cominciato subito a scorrerlo con grande curiosità, com'è ovvio che fosse, ma anche con una certa trepidazione, perché mi chiedevo quanto ci avrei trovato dell'uomo che avevo conosciuto e frequentato per più di quarant'anni. E' bastato poco per capire che Liliana aveva fatto l'impresa: non solo mi ha restituito il mio Nino Di Vita, ma sono sicuro che tutti quelli che l'hanno conosciuto e gli hanno voluto bene ritroveranno il loro Nino Di Vita in questi racconti, alcuni dei quali avranno già sicuramente sentito, mentre altri gli potranno giungere nuovi; ma anche in questi ultimi avvertiranno il sapore inconfondibile dell'umanità e della simpatia del professore.

Pasquale Grieco Recensione a: Fabio Lusito, Un marxista galileiano: Scienza e società in Lucio Lombardo Radice, Meltemi, Milano 2023 Il libro di Fabio Lusito, Un marxista galileiano. Scienza e società in Lucio Lombardo Radice, pubblicato per Meltemi ad Ottobre 2023

Logoi.ph – Journal of Philosophy – ISSN 2420-9775 - N. X, 24, 2024 , 2024

Pasquale Grieco Recensione a: Fabio Lusito, Un marxista galileiano: Scienza e società in Lucio Lombardo Radice, Meltemi, Milano 2023 Il libro di Fabio Lusito, Un marxista galileiano. Scienza e società in Lucio Lombardo Radice, pubblicato per Meltemi ad Ottobre 2023

Il libro degli allievi per Biancamaria Frabotta (Rome: Bulzoni, 2016)

Questo libro, il libro degli allievi di Biancamaria Frabotta, funziona come un piccolo archivio storico meteoclimatico; un atlante di eventi e temperature registrati, nel corso dei decenni, lì dove continuano a incontrarsi le stesse coordinate. Le flessioni e i picchi dei climi qui rubricati si sono verificati su un'identica, tenace geografia: tutti, sulla stessa mappa, abbiamo raccontato la medesima stagione: quasi quarant'anni d'innamoramenti lirici, passioni civili, piani di studio, versi, lettere, chiacchiere e tesi di laurea. Funziona, questa curiosa seduta di spiritismo, come un reportage corale da quei posti e da quei tempi, come una fuga a più voci (oltre trenta) da ascoltare ininterrottamente, movimento per movimento, rincorrendo le molte eco di temi e contrappunti inseguitisi tra le generazioni nelle aule e nei collettivi, negli archivi e nelle cantine, nei libri e nelle dispense. Scrittrici di fama e blogger, poeti e ricercatrici, giornaliste e autori televisivi, dottorande, fotografi, professori, attivisti: ognuno ha modulato il suo canto di nostalgia e di omaggio rispondendo a una chiamata di gratitudine affettuosa. Come per ogni fuga che si rispetti, infine, c'è anche una coda, un'ultima voce sola con cui tutte le altre si sono intrecciate: la voce della nostra professoressa, trascritta dalla lezione con cui si è congedata dalla sua professione d'insegnante ma non, ci pare, dall'insegnamento in sé, un'arte umana che forse scenderà alla sua stessa fermata, come la poesia.

L'inconscio. Rivista Italiana di Filosofia e Psicoanalisi N. 10 -Psicoanalisi e Università Dicembre 2020

Il mito di Narciso: dal fiore alla psicoanalisi, a partire da Nel regno di Narciso. Fiore, profumo e pianta di un mito antico di Giuseppe Squillace, 2020

Pubblicazione classificata come Rivista Scientifica dall'ANVUR Area 10 (Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche) Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche) Registrazione in corso presso il Tribunale di Monza N. 518 del 04-02-2000

Lettera ad uno studente. Tra utopia e realtà

2017

Tra utopia e realtà. Analisi e riflessioni sul presente Lettera ad uno studente "Io tra un professore indifferente e uno maniaco preferisco il maniaco. Uno che abbia un pensiero suo o un filosofo che gli va bene" (Lettera a una professoressa). Ciao studente, forse non ti ricorderai più di me; invece io, spesso, ho ripensato a te, ai tuoi compagni, ai giorni passati insieme. Ti guardavo mentre venivi a scuola, mentre passavi le tue giornate nei banchi, mentre sciamavi nei corridoi. Ti guardavo e mi chiedevo: cosa ci fai qui? La prima volta che ti vidi, fu uno shock, mi sentivo inadeguato e spaventato, parlavo intimidito a bassa voce (quello lo faccio ancora oggi) in quell'aula a forma di anfiteatro. Da allora di tempo ne è passato, la scuola, e anche io, siamo molto cambiati. E forse oggi, più di allora, diventa centrale la domanda: perché esiste la scuola? Me lo chiedo davvero, perché mi sembra di scorgere un fondo di inutilità in tutto ciò che accade tra le mura della scuola. Un luogo che sempre più, nel corso di questi anni, ha accentuato la riflessione sulle procedure, sui regolamenti, sulle griglie di valutazione, inseguendo il "mito" della qualità. "La qualità... sappiamo cos'è eppure non lo sappiamo. Questo è contraddittorio. Alcune cose sono meglio di altre cioè hanno più qualità. Ma quando provi a dire in che cosa consiste la qualità astraendo dalle cose che la posseggono, paff, le parole ti sfuggono di mano. Ma se nessuno sa cos'è, ai fini pratici non esiste per niente. Invece esiste eccome. Su cos'altro sono basati i voti, se no? Perché mai la gente pagherebbe una fortuna per certe cose, e ne getterebbe altre nella spazzatura? Ovviamente alcune sono meglio di altre... ma in cosa consiste il «meglio»?. 1 Qual è allora la finalità dell'istruire? Ecco la domanda che da tanti anni continua a ronzarmi in mente. Educare, formare ma come e perché? Come coniugare l'essere maestro ("dà al ragazzo tutto quello che crede, ama, spera")con l'essere professore? Nel corso degli anni, ho coltivato un'utopia o, forse, un'illusione: pensare che per te l'esperienza scolastica fosse un'occasione formativa fondamentale della tua vita, che, al di là della mera acquisizione di contenuti, potesse contribuire a formare la tua personalità, il tuo essere uomo o donna capace di sviluppare una riflessione critica sul reale. Utopia o, forse, presunzione. E'così? Lo sforzo che tanti docenti compiono riesce davvero a scardinare alla radice alcune logiche aziendalistiche dell'istituzione scolastica? Pensiamo ad un primo aspetto: l'utopia della scuola come strumento di elevamento sociale. "…allora è più onesto dire che tutti i ragazzi nascono uguali e se in seguito non lo sono più, è colpa nostra e dobbiamo rimediare". Nella loro lettera i ragazzi di 2 Barbiana mettono più volte l'accento sulla selezione e su come questa colpisca fondamentalmente i "poveri". Quante volte ti ho detto, ragazzo, di studiare per poterti assicurare un futuro migliore, d'altronde io stesso che"per quanto grande sia, son della razza mia il primo che ha studiato"(Guccini), ne sono una esemplificazione: vi raccontavo che mio padre era un operaio e mia madre una casalinga, quindi era stata propria la scuola a darmi la possibilità di costruirmi una vita "migliore". Ma io sono un docente privilegiato ed insegno a voi studenti liceali, che siete studenti privilegiati. Perché? Mi chiedi.

“Scienza parlata, scienza scritta: Il Giornale de’ letterati nelle aule universitarie,”

in Il «Giornale de' Letterati d'Italia» trecento anni dopo. Scienza, storia, arte, identità (1710- 2010), Atti del convegno, Padova, Venezia, Verona, 17-19 novembre 2010, a cura di Enza del Tedesco, (Rome: Serra, 2012)pp. 78-89.