The "Democratic Recession" and the Crisis of Liberalism, in in A. Colombo – P. Magri (eds.), The End of a World. The Decline of the Liberal Order, Ledi, Milano, 2019, pp. 37-50. (original) (raw)

Anche nell'ultimo anno si sono moltiplicati i segnali di scomposizione del mondo politico, economico e istituzionale concepito alla fine della Seconda guerra mondiale e definitivamente liberato dalla fine della guerra fredda. Intanto, l'avvento di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha introdotto un'inedita tensione tra gli Usa e l'ordine internazionale da loro stessi prodotto. Più in generale, la crescita della Cina e la rinnovata assertività della Russia sembrano preludere a una nuova fase del riflusso dell'impatto occidentale sul resto del Mondo. Soprattutto, una variegata contestazione di legittimità ha investito lo stesso orientamento liberale dell'ordine post-bipolare, con conseguenze sempre più profonde sulla tenuta del tessuto multilaterale della convivenza internazionale, delle organizzazioni internazionali e persino dell'assetto istituzionale dei singoli stati. Il Rapporto ISPI 2019 s'interroga su questo sconvolgimento, tanto nella dimensione politica quanto in quella economica. La prima parte del volume è dedicata al contesto globale e ai suoi contraccolpi sull'Europa, mentre la seconda si rivolge come di consueto alla politica estera italiana. euro 15,00 ISPI REPORT 2019 GLOBAL SCENARIOS AND ITALY THE END OF A WORLD THE DECLINE OF THE LIBERAL ORDER edited by A. Colombo and P. Magri conclusion by G. Massolo L'ISPI è un think tank indipendente dedicato allo studio delle dinamiche politiche ed economiche internazionali fondato nel 1934. È l'unico istituto italiano-e tra i pochissimi in Europa-ad affiancare all'attività di ricerca un significativo impegno nella formazione, nella convegnistica e nell'analisi dei rischi e delle opportunità a livello mondiale per le imprese e le istituzioni. L'ISPI privilegia un approccio interdisciplinare e "policy-oriented" reso possibile da un team di ricerca di oltre 50 analisti e può inoltre contare su un network internazionale di 70 università, think tank e centri di ricerca. Nella classifica redatta dall'Università di Pennsylvania, l'ISPI si è posizionato al primo posto al mondo tra i "Think Tank to Watch" nel 2018.