Fake News & Valori Democratici (Newspaper Article) (original) (raw)

Fake news e democrazia

Fake news e democrazia, 2018

Fake news e democrazia: verso una democrazia tecnologica? * SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. I presupposti della democrazia: libertà d informazione nelle sue varie accezioni. 3. Interventi dell UE al fine di contrastare la disinformazione. 4. La legge tedesca per migliorare la tutela dei diritti sui social network: una soluzione estendibile?-5. Fake news, hate speech e post truth: le varie forme di contrasto all art. 21 Cost. 6. Infodemia, sharp power e fake news durante l emergenza sanitaria Covid-19. 7. Dubbi ed incertezze sulle modalità per consentire il mantenimento dei presupposti della democrazia * Queste riflessioni hanno origine in un contributo presentato in lingua spagnola al XIV Congreso iberoamericano de derecho constitutional, Buenos Aires, 21/23 maggio 2019, su La democracia representativa en crisis con una relazione dal titolo Fake news y democracia: ¿hacia una democracia tecnológica? Il contributo è stato poi interamente rivisto, in onore del Prof. Costanzo, anche alla luce delle novità sorte durante il periodo dell emergenza sanitaria 2020. 1 Si fa riferimento ai titoli dei noti libri degli Autori richiamati che hanno trattato il tema dell evoluzione della democrazia. Per quanto attiene l Italia può poi essere utile ricordare oltre a G. ZAGREBELSKY, sia i lavori di uno dei più noti scienziati della politica quale GIOVANNI SARTORI ed in particolare La democrazia in trenta lezioni, Mondadori ed., Milano, 2008, sia NORBERTO BOBBIO considerato al tempo stesso il massimo teorico del diritto e il massimo filosofo della politica nella seconda metà del ece che, fra i tanti scritti ha affrontato direttamente il tema in Liberalismo e Democrazia, Simonelli editore, Milano, 2006 e in Quale democrazia?, Morcelliana ed., Brescia, 2009. 2 Claus Offe sociologo politico collaboratore di Jurgen Habermas è uno degli esponenti dell attuale scuola di Francoforte ha affrontato recentemente l impatto che ha la politica sull opinione pubblica. Da ultimo vedi l intervista di A. CAVALLI a CLAUS OFFE, in Il Mulino, 5, 2012.

Contrasto alle fake news e tutela della democrazia

Dirittifondamentali.it, 2019

Negli ultimi anni gli istituti di partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica hanno guadagnato un’importanza sempre maggiore in ambito politico e amministrativo, grazie anche alla concorrenza di due fattori: sul piano normativo, la maggiore attenzione manifestata dagli Statuti di alcune Regioni ordinarie; su quello fattuale, le crescenti opportunità della comunicazione digitale. Tale fenomeno, tuttora in fieri, è sfociato da ultimo nell’apertura a forme di consultazione popolare anche dei processi decisionali interni ad alcuni partiti politici, i quali, com’è noto, pur avendo natura associativa svolgono funzioni di primario rilievo costituzionale. L’elaborato, muovendo da una sommaria ricostruzione del quadro normativo, e sulla base delle attuali evidenze sociologiche in tema di genesi e condizionamento dell’opinione pubblica, si sofferma anzitutto sulla vulnerabilità dei suddetti strumenti a fenomeni distorsivi, quale la diffusione delle cc.dd. fake news. Successivamente, esso prende in esame le contromisure già implementate in ambito europeo, quelle prospettate fino a questo momento dal legislatore nazionale, ovvero ancora mutuabili, in prospettiva de iure condendo, da alcune esperienze nazionali straniere. --------------------------------------------- Citizens’ participation in the management of public affairs have become more and more important both in the political and administrative sphere. On the juridical side, it is due to the new focus placed by some Regional Charters, while, on the factual level, it comes from the continuous development of digital communication systems. That phenomenon has last culminated in public involvement even in decision-making process within political parties, as private associations playing a constitutionally relevant role. The article deals with the susceptibility of the instruments for civil participation to the influence provided by ‘bad’ factors, like so-called ‘fake news’, on the basis of current sociological studies about formation and conditioning of public opinion. After that, measures provided both by European and National legislators are examined, as well as those which seem able to be applied after other Italian and foreign provisions.

"Fake news", censura, Darwin e la democrazia

La censura non è utile alla democrazia -piuttosto, essa rappresenta la morte della democrazia stessa. I media "mainstream" sono pieni di titoli sensazionalistici sulle "fake news" (lett.: "notizie false").

Fake news e manipolazione politica dell'informazione.pdf

Questo elaborato intende affrontare la questione delle fake news, inquadrando il tema entro la letteratura della menzogna in politica. In particolare, presenteremo tesi a favore della sua specificità rispetto alle notizie false: gli attori che la utilizzano, le modalità di diffusione e lo scopo. Ci muoveremo entro un quadro teorico di letteratura proveniente da varie discipline che apportano contributi differenti e che, tranne che in pochi casi, non fanno riferimento diretto alla menzogna in politica o alle fake news stesse. Con questo tentativo lo sforzo è duplice e simultaneo: delineare un approccio teorico che analizzi il fenomeno con uno sguardo più ampio rispetto alla letteratura precedente; collegare prospettive diverse ma tra loro complementari attraverso una chiave interpretativa di carattere filosofico. Inizialmente estrarremo da alcuni contributi dei concetti che ci permettono di inserire la teoria dell’azione nel triplice rapporto tra istituzioni, opinione pubblica e mezzi di comunicazione. Successivamente daremo conto di alcune patologie, deturpazioni e deformazioni che questo rapporto problematico crea, con un particolare focus sul mondo politico. Inseriremo quindi il fenomeno delle fake news entro questa particolare configurazione discutendone, con riferimento alla teoria degli atti linguistici, la definizione, le condizioni che ne hanno permesso la proliferazione, le sue modalità di costruzione e la ricezione da parte degli utenti. Un’ultima considerazione riguarderà la non neutralità del mezzo di comunicazione e le possibilità di creazione di circoli viziosi nel rapporto tra opinione pubblica, politici e media.

IL MAHATMA, IL DUCE E IL CROCIFISSO. Le fake news e le conseguenze sulla lotta per l’indipendenza indiana

LAS, Roma, 2018

Ottant’anni fa, il Mahatma Gandhi visitò Roma con il desiderio di incontrare il Papa. Era Mussolini, però, che desiderava incontrarlo. Voleva cogliere l’occasione per rafforzare la sua immagine e per promuovere se stesso? Qualunque siano state le sue intenzioni, la storia testimonia gli effetti negativi di quell’incontro per Gandhi e per la marcia dell’India verso la libertà. In questo articolo l’autore ricostruisce questa vicenda intrigante basandosi sugli scritti dei principali soggetti coinvolti, in particolare i diari di Romain Rolland, Mahadev Desai e Gandhi stesso.

"Fake news, la piaga della quarta rivoluzione"

"Fake news, la piaga della quarta rivoluzione", 2019

Il fenomeno delle fake news è oggi più che mai diffuso. Le fake news sono infatti cresciute esponenzialmente proprio sfruttando le caratteristiche intrinseche che sono tipiche della quarta rivoluzione, ad esempio è stata sfruttata la celerità tipica del web per diffondere notizie fale o tendenziose. Come sappiamo la quarta rivoluzione ha portato grandi innovazioni nella nostra società infatti siamo diventati dipendenti dalle ICT, come afferma giustamente Luciano Floridi nel suo libro dall’omonimo titolo “La quarta rivoluzione”. Non solo, ma tutti noi siamo più che mai dipendenti dalla corretta gestione del ciclo dell’informazione e dalla processazione delle informazioni, in questo modo ci siamo proiettati in una nuova era: quella della iperstoria e delle infosfera. A tal proposito quindi, poter veicolare delle informazioni corrette, è divenuto essenziale poiché una notizia fittizia potrebbe avere degli esiti disastrosi. Individuare una fake news è un compito tutt’altro che facile, le notizie false infatti sono molto subdole: spesso provengono da siti insospettabili, da fonti o testate giornalistiche autorevoli o da “penne” indubitabili. Le fake news non si palesano solo attraverso quegli articoli clickbait che ci compaiono a lato delle pagine internet che stiamo consultando; non possono nemmeno essere relegati a quel novero di contenuti che vengono condivisi da più utenti sui social e che millantano trattamenti dimagranti strabilianti e guadagni lauti. Le fake news pericoloso non sono quelle descritte poc’anzi, poiché esse possono essere facilmente riconosciute come tali instillando il dubbio negli utenti che ciò che stanno leggendo potrebbe non essere veritiero, tuttavia esistono una serie di fake news più subdole e difficili da individuare e sgominare. Una fake news non è solo la notizia che ha un contenuto totalmente falso ed infondato, una fake news potrebbe essere una notizia che pur narrando un fatto sostanzialmente vero omette alcuni essenziali particolari, utili a ricostruire la vicenda in maniera completa. Molto spesso sono proprio quei particolari a fare la differenza tant’è che la loro assenza può offrire una prospettiva totalmente differente sulla questione trattata fuorviando i lettori e fornendo una versione tendenziosa delle vicende ricostruite. La soluzione che potrebbe palesarsi di fronte a noi è quella di indirizzare il mondo dell’informazione verso un’analisi estremamente oggettiva e neutrale dei fatti, tuttavia la totale oggettività e neutralità che a loro volta presumerebbero una totale astensione del proprio pensiero personale e politico rispetto le stesse vicende trattate, è pressoché un’utopia. Tutti noi elaboriamo informazioni, “processiamo” le informazioni, in piena linea con i dettami della quarta rivoluzione, ed ogni qual volta si pone in essere questo meccanismo intellettuale, inevitabilmente incorriamo in un’involontaria edulcorazione dei fatti. Tanto più che il vissuto, il livello culturale, le credenze e talvolta i giudizi degli altri, spesso anche solo inconsciamente, influenzano la lettura che diamo di una data informazione. Per questi motivi, non si può auspicare una soluzione che ci permetta di giungere alla oggettività assoluta, che è una mera chimera. La vera sfida, anche e soprattutto dal punto di vista legale, si svolge oggigiorno nell’individuazione di quella sottile linea di confine che indica oltre quale soglia la manipolazione dell’informazione possa dirsi fake news a tutti gli effetti.

IL GIORNALISTA CHE SCRIVE DI STORIA FRA STEREOTIPI E FAKE NEWS

Lingua italiana Treccani.it, 2024

Molte volte, leggendo o ascoltando servizi giornalistici, ci imbattiamo nell’uso di espressioni stereotipate come ritorno al Medioevo oppure ritorno alla Preistoria o ritorno al Far West. La classifica delle citazioni (basta una ricerca online per farsi un’idea) premia le tre locuzioni nella sequenza citata. Tutte sono usate in Italia per segnalare metaforicamente, in modo negativo, il rischio della regressione verso un passato inquietante. Questo utilizzo, che rispecchia un uso a dir poco acrobatico della storia, capita in relazione a qualsiasi tipo di notizia: dalle polemiche sull’attività venatoria (genova24.it) all’aborto (ilmanifesto.it), dalle questioni di genere sessuale (lastampa.it) al divieto di abbigliamento provocante a scuola (skuola.net), per esempio. Quasi mai c’è un nesso tra la notizia e lo stereotipo “storico” sfruttato per divulgarla. La vittima sacrificale prediletta dei mass media è l’Evo di mezzo, evocato come se fosse un girone infernale; spesso viene affiancato da un’altra locuzione che ha la stessa valenza denigratoria, il ritorno ai “secoli bui”. Il Medioevo viene citato anche in modo positivo, però quasi esclusivamente per trattare di folclorevivalismi (sagre, fiere, festival) o di splendidi borghi medievali nella promozione turistica. Lingua italiana ha dedicato a questi temi gli articoli Medioevo. Lingua, storia e stereotipi (2020) e Per rischiarare la buia parola medioevo (2021). Seguono a ruota, nell’utilizzo allarmistico e distopico da parte di giornalisti e comunicatori, l’uso e l’abuso della Preistoria, col contorno di “uomini primitivi” brutti, sporchi e cattivi; al terzo posto, c’è l’immaginario del Far West ottocentesco statunitense, tra banditi, sparatorie e carneficine.

La verità della finzione. Ambiguità e limiti delle fake news [The truth of fiction. Ambiguity and limits of fake news]

Etica per le professioni, 2018

Fake news, spread on the network and directed to deceive the reader, constitute a violation, ethical and juri- dical at the same time, of the freedom of communication, which constitutes the main form of manifestation of thought and which includes the right to objective information. The narration of the news can never be separated from the evaluation of who is reporting it, since every re- presentation is also a judgment of the subject that influences that description. The separation between news and comment implies that the selection, organization, and communication of data can be objective only in describing the facts with loyalty and accuracy and in the interest of the user, reader, listener or viewer, accor- ding to the principle of transparency. Reality cannot be described only with the true-false binary code, typical of the computer algorithms programming modality. Fake does not really mean false, but disguised. The phenomenon of fake news, therefore, preserves the profound ambiguity of truth in fiction, evoking the original meaning of what reveals by escaping. For this reason, it is necessary to discern and not generalize. The ambiguities must be recognized and the falsehoods “unmasked”.