Summer School L'immaginario mediterraneo nella cultura europea (original) (raw)

Summer School - Il (non) lavoro nella cultura italiana contemporanea

Alessandro Ceteroni, Claudio Milanesi, Erica Bellia, maria elena alampi, LARA TOFFOLI, Christos Bintoudis, Carlo Baghetti, Gerardo Iandoli, Raffaele Donnarumma, Emanuele Zinato, Judith Obert, Carmen Van den Bergh, Romano Summa, Matteo Ottaviano, claudio panella, Claudia Conti, Isabella Pinto, Héloïse Moschetto

Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH, Collège Doctoral, CAER)

DAL MEDITERRANEO AGLI OCEANI, ISSN 2284-1091, dicembre 2019. Numero speciale a cura di di Emilia del Giudice e di Michele Rabà, "Letteratura visiva e arte tra Italia, Spagna e America latina. Atti del seminario interdisciplinare", Direzione scientifica di Patrizia Spinato.

Dal Mediterraneo agli Oceani, 2019

Ideato da Giuseppe Bellini –direttore dal 2000 al 2016– insieme a Clara Camplani e a Patrizia Spinato, il Notiziario è concepito come uno strumento agile ed immediato che si prefigge di divulgare le attività della sede CSAE, in seguito ISEM, di Milano, consolidato punto di riferimento per la comunità di ispanisti e di ispanoamericanisti nazionale ed internazionale. Il primo numero esce nel dicembre 2000 ed è rivolto a studiosi, docenti, biblioteche, centri di ricerca italiani e stranieri, per informare sulle iniziative scientifiche del locale gruppo di ricerca e sulle novità editoriali afferenti o direttamente promosse. Con il tempo si affina la veste grafica, grazie alle nuove competenze del personale della sede, e si regolarizza la periodicità, tanto da meritare l’International Standard Serial Number. Il bollettino esce con cadenza bimestrale e la sua distribuzione è elettronica, attraverso un indirizzario di posta dedicato, l’omonimo blog su WordPress, il profilo e le pagine Facebook della sede milanese. Il Notiziario è articolato in diverse sezioni che variano a seconda dei numeri e spaziano dalla presentazione delle attività organizzate dal centro di ricerca alle iniziative in cui è coinvolto, dalle pubblicazioni interne alle segnalazioni bibliografiche che evidenziano gli apporti scientifici italiani e stranieri di particolare interesse per le specifiche aree disciplinari. In chiusura, la rubrica «La Pagina» approfondisce temi di carattere letterario e di attualità, di ambito mediterraneo ed atlantico. Attualmente diretto da Patrizia Spinato, il Notiziario coinvolge nella redazione ricercatori e tecnici della sede di Milano, nonché collaboratori esterni, su invito della Direzione.

Alta formazione e bacino del mediterraneo. Quando il mare entra nelle aule universitarie di storia dell'arte contemporanea

Il testo che qui si riporta è l'intervento di Gabriella De Marco tenutosi al convegno "Al di là del mare. Arte, diversità culturale, cooperazione mediterranea: nuove strategie dell'alta formazione artistica" (Accademia di Belle Arti di Palermo, 17-19 marzo 2016). La proposta, da parte dell'autrice, di avviare, in ambito universitario, laboratori tematici su forte vocazione storiografica, proprio per evitare di incorrere nel rischio di generare letture generiche e talvolta anche infondate, prende spunto da alcuni percorsi didattici accesi da chi scrive nell'ambito dei corsi di arte contemporanea tenuti presso l'ateneo palermitano e particolarmente sul tema delle fonti dell'arte del XX secolo. Fonti in cui rientra l'elaborazione nei secoli del mito della classicità e del mediterraneo, dell'orientalismo e oggi dell'interculturalità. Pubblicato sul portale "Agave. Contributo allo studio delle fonti della storia dell'arte in Italia nel Novecento": http://www1.unipa.it/agave/mostre/nam.php

Il linguaggio mediterraneo di De André

2017

Nel 1984 Fabrizio De André sorprese critici e appassionati con la pubblicazione di Crêuza de Mä, un disco cantato interamente in dialetto genovese. Un'esigenza più che un'ispirazione, combinata a meraviglia dall'incontro tra il cantautore genovese e Mauro Pagani (arrangiatore e polistrumentista) che, dopo aver interrotto la sua collaborazione con la PFM verso la metà degli anni '70, era impegnato da diverso tempo in una lunga ricerca sugli strumenti e le sonorità mediterranee. L'idioma scelto e gli arrangiamenti delle canzoni rappresentarono forti novità nel repertorio deandreiano, ma l'impostazione dell'album, ovvero un concept, e i contenuti delle canzoni rimasero comunque fedeli alla sua linea poetica. Crêuza de Mä viaggia nel Mar Mediterraneo e nei sogni di chi lo naviga o aspetta dalla propria riva il momento di partire, racconta storie dimenticate e muove il suo obiettivo tra gli emarginati delle città portuali, cerca una radice comune che attraversa secoli e generazioni passando dalle scie disegnate dalle barche sull'acqua. Il disco abbraccia il Mediterraneo nella forma attraverso lingua e musica e rispetta questo spirito anche nell'essenza, cercando di essere cosmopolita, mistico e sfuggente come ogni realtà marittima. È impossibile inquadrare l'opera in un genere ben preciso e, anche da un punto di vista temporale, sembra essere sospesa in un'epoca indefinita. Il messaggio è scritto in genovese, ma non quello degli ultimi decenni, bensì un genovese antico impreziosito da termini di origine araba e turca che restituiscono alla “Superba” repubblica marinara non solo la sua impronta mediterranea ma anche il ruolo di storico punto di contatto tra Europa e Islam . Il dialetto veicola un ritorno alle origini per cercare uno spirito d'unione, una riscoperta e la consapevolezza del destino comune a cui sono sempre stati legati i popoli del

Cultura dell’acqua e paesaggi mediterranei

Paesaggio culturale, sostenibilità e spazio euro-mediterraneo, 2010

This contribution aims at describing how – once the evident connection among water, culture and landscape has been enlightened – the fresh water availability, use and realizations can contribute decisively in shaping the cultural landscapes of the countries in the Mediterranean basin. The analysis has been conducted on the basis of some phenomena, which strongly interact with both the hydrological cycle and the several use modalities of water and, as a matter of fact, influence the configuration of the Mediterranean landscapes. In real terms, this paper regards: a factor that affect water availability such as climate change; the demographic-migratory as- pect which influences, because of the increase of population, water consumption – this latter is, in addition, strongly linked to the migratory movements (that, incidentally, arise from further causes); and one more element, the urbanization process that, besides being an important factor of landscapes transformation in the Mediterranean costs, it depends on water resources, representing the biggest pressure on the hydrological system due to its nu- merous use which the economic development requires. In other words, the scope of this paper is to give a global vision of the consequences resulting from the interaction of these factors, analyzing the leading role played by water in modifying the Mediterranean cultural landscapes. A reference is provided to the geopolitical conflicts arisen from the competi- tion for water control, the so called «hydro-geopolitics». The final part of the paper is, hence, focused on some policy suggestions concerning the sustainability of the use of a re- source, the water, that is not only a central element in the physical and perceptive con- struction of the cultural landscape, but has become, and it will be more and more, crucial not only for the population of the Euro-Mediterranean area, but for the entire mankind.

Scuola estiva internazionale Summer School

La Scuola estiva internazionale in Studi Manzoniani, giunta alla sua quinta edizione, è una occasione unica per approfondire la conoscenza delle opere di Manzoni con la guida dei maggiori specialisti dell’autore. Quest’anno si svolge dal 10 al 14 luglio sempre nella sede del Collegio Rosmini, con una magnifica vista sul lago Maggiore e sulle Isole Borromee, secondo il programma riportato qui sotto (possibilità di alloggio nel Collegio stesso). Ogni intervento è sempre seguito da un vivace dibattito, che rappresenta uno dei punti di forza della Scuola. I corsisti possono presentare una proposta di intervento, che esporranno, se la richiesta sarà accolta, il giorno 13 luglio. Il termine ultimo per le iscrizioni è fissato al 26 giugno. PROGRAMMA Martedì 10 luglio, ore 14.30-17.30, Daniela Brogi (Università per Stranieri di Siena): Strade di Lombardia. Itinerari spaziali e figurativi del realismo manzoniano Mercoledì 11 luglio, ore 9.30-12.30, Luca Badini Confalonieri (Università di Torino), Manzoni e il romanticismo Mercoledì 11 luglio, ore 14.30-17.30, Giovanni Bardazzi (Università di Ginevra): La «Morale cattolica» e la genesi del sistema manzoniano Giovedì 12 luglio, ore 9.30-12.30, Maria Goffredo (Biblioteca Nazionale Braidense): Manzoni epistolografo: le lettere ai familiari Giovedì 12 luglio, ore14.30-17.30. Visita guidata ai luoghi manzoniani (Villa Ducale a Stresa, Villa Stampa a Lesa) Venerdì 13 luglio, 9.30-12.30: spazio dedicato a relazioni tenute dai corsisti Venerdì 13 luglio, ore 14.30-17.30: Pierantonio Frare (Università Cattolica), Una lettura degli «Inni Sacri» Sabato 14 luglio, ore 9.30-12: Gianmarco Gaspari (Università dell'Insubria), Da Caravaggio a Géricault: qualche nota su Manzoni e le arti figurative Nel file allegato tutti i dettagli

I due volti di Sirio. L'immaginario delle culture mediterranee sulla stella più luminosa del cielo.

Atti del 21° Seminario di Archeoastronomia ALSSA, 2019

Sirio, la stella più luminosa del cielo, ha sempre destato vivo interesse nelle antiche culture mediterranee. Nel corso dei millenni, la sua presenza sulla volta stellata è stata associata a diverse divinità, e la sua comparsa eliaca è stata determinante per stilare i primi calendari agricoli. La sua figura però nel corso dei millenni è mutata drasticamente: vista come presenza benefica nell'antico Egitto, è stata invece considerata come nefasta presso Greci e Romani. Nella relazione verranno spiegati i collegamenti di questa stella con i calendari dell’antichità e il perché di questi cambiamenti nell'immaginario delle varie culture.